Il modello Tuscia rivoluziona l’agricoltura sociale in Sardegna

Nelle scorse settimane, la provincia di Viterbo ha accolto con entusiasmo un gruppo di 17 operatori agricoli provenienti dalla Sardegna, giunti in viaggio studio per apprendere e implementare le competenze nell’ambito dell’agricoltura sociale. Questo scambio di conoscenze è stato reso possibile grazie a un partenariato tra l’ente viterbese Idea 2020 e l’agenzia per lo sviluppo agricolo della Sardegna, Laore. Il progetto, denominato “Torno in Campo” e cofinanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) attraverso il Programma regionale di Sviluppo Rurale 2014-2022, ha avuto come obiettivo principale quello di esplorare le best practice nel settore dell’agricoltura sociale, un ambito in cui la Tuscia si distingue come esempio virtuoso.

Esperienze di Agricoltura Sociale: Un Percorso di Apprendimento

Durante il soggiorno, gli imprenditori sardi hanno avuto l’opportunità di visitare dieci realtà agricole viterbesi, selezionate per la loro eccellenza e innovazione nel campo dell’agricoltura sociale. Tra queste, gli Orti Solidali e la Mensa sociale della Caritas locale, l’azienda agricola La Romanella, la cooperativa sociale Fattorie Solidali, e l’agriturismo Casa Caponetti. Questi appuntamenti hanno consentito di studiare differenti configurazioni di agricoltura sociale, che vanno dalle collaborazioni locali alla social enterprise, fino ad abbracciare l’agricoltura comunitaria. Saverio Senni, in qualità di esperto del Dipartimento Dafne presso l’Università della Tuscia, insieme a Francesca Durastanti, specialista in agronomia sociale, hanno facilitato sessioni educative dettagliate e chiarificatrici, rispondendo a una vasta gamma di quesiti sollevati dagli imprenditori sardi.

Un Viaggio tra Innovazione e Tradizione

Il viaggio studio ha incluso tappe significative come la Fattoria di Alice delle Cooperative sociali Fattorie Solidali e Alicenova, e l’Agriturismo Casa Caponetti. Presso la Fattoria di Alice, gli imprenditori hanno esplorato spazi dedicati agli animali, orti, laboratori di trasformazione e punti vendita, sotto la guida del presidente di Alicenova, Andrea Spigoni. L’obiettivo della cooperativa è quello di utilizzare l’agricoltura come strumento per l’inserimento lavorativo e sociale di persone appartenenti a fasce deboli della popolazione. All’Agriturismo Casa Caponetti, il proprietario Lorenzo Caponetti ha illustrato la gestione di 50 ettari di terreno coltivati a orto, uliveto e pascolo per bovini e maiali, oltre a un allevamento di cavalli da corsa.

Conclusioni: Un Futuro di Collaborazione e Crescita

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di arricchimento reciproco, con l’obiettivo di sviluppare l’agricoltura sociale anche in Sardegna. La collaborazione tra Idea 2020 e l’Università della Tuscia ha dimostrato come la condivisione di esperienze e conoscenze possa contribuire a creare un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. L’agricoltura sociale, da oltre venti anni oggetto di ricerca e formazione presso l’ateneo viterbese, si conferma un tema di grande rilevanza a livello nazionale e internazionale. Nel dinamismo del settore agricolo, dove la complessità cresce di giorno in giorno, risulta essenziale comprendere il ruolo fondamentale della diversificazione delle attività agricole. Tale strategia non solo ottimizza la stabilità economica delle imprese agricole, ma promuove anche inclusione sociale e potenzia il benessere nei territori locali. Parallelamente emerge l’avanguardistico concetto dell’agricoltura rigenerativa, focalizzato sulla riabilitazione del suolo e sull’incremento della biodiversità, pur mantenendo una produzione sostenibile. Riflettendo su tali tematiche, si rivela come l’agricoltura sociale trascenda dalla mera produzione alimentare: essa diviene un mezzo formidabile per edificare società inclusive e resilienti.