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- L'evento si terrà il 23 novembre presso la Pinacoteca di Palazzo D'Avalos a Vasto.
- Presentazione del libro 'Liberare la terra dalle macchine', un manifesto per l'autonomia contadina.
- Partecipazione di Giannozzo Pucci, pioniere dell'ecologia italiana.
- L'Atelier Paysan supporta la progettazione di macchine per l'agroecologia.
- Proteste globali nel 2024 evidenziano la necessità di un cambiamento radicale.
Sabato 23 novembre, presso la Pinacoteca di Palazzo D’Avalos a Vasto, si terrà un incontro di grande rilevanza per il mondo dell’agricoltura sostenibile. L’evento, patrocinato dal Comune di Vasto, vedrà la presentazione del libro “Liberare la terra dalle macchine”, un manifesto per l’autonomia contadina e alimentare dell’Atelier Paysan. Questo incontro-dibattito sarà arricchito dalla presenza di Giannozzo Pucci, figura di spicco nell’ambientalismo italiano, noto per il suo impegno nel promuovere un’agricoltura che rispetti l’ambiente e le comunità locali.
Giannozzo Pucci, fiorentino, ha avuto un ruolo pionieristico nel panorama ecologico italiano, fondando nel 1975 la prima collana editoriale dedicata al pensiero ecologico. Tra i suoi contributi più significativi, la traduzione e pubblicazione dei lavori di Masanobu Fukuoka, che hanno introdotto in Italia concetti rivoluzionari di agricoltura naturale. Pucci è anche il fondatore del primo mercato biologico italiano, “La fierucola”, e del primo Asilo nel Bosco a Ontignano, esperienze che hanno segnato un nuovo corso nella relazione tra uomo e natura.
Riflessioni sull’Agricoltura Industriale
Il libro “Liberare la terra dalle macchine”, curato dall’Atelier Paysan, si propone di analizzare le conseguenze dell’agricoltura industriale, descritta come un “mostro meccanico” che ha alienato la terra dalle persone. Questo modello ha portato allo spopolamento delle campagne e alla mercificazione del cibo, con effetti devastanti sul piano nutrizionale, ambientale e sanitario. L’opera invita a riflettere su una possibile transizione ecologica, che si allontani dalle logiche predatorie dei complessi agroindustriali e si avvicini a un’economia di autonomie locali.
L’Atelier Paysan, cooperativa francese di contadini, supporta gli agricoltori nella progettazione e produzione di macchine utili all’agroecologia, promuovendo una sovranità tecnica che contrasti le dinamiche della finanza usuraia. Il loro lavoro è particolarmente significativo in un anno come il 2024, segnato da proteste di agricoltori in tutto il mondo, che chiedono un cambiamento radicale nel modo in cui la terra viene gestita e sfruttata.
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Un Movimento per l’Agricoltura Artigiana
L’agricoltura artigiana emerge come una risposta concreta e innovativa alle sfide poste dall’agricoltura industriale. Questo movimento si propone di costruire una strategia di conversione ecologica della società, che non si limiti al solo ambito agricolo, ma che si estenda a molteplici settori. La centralità della fertilità del suolo, della biodiversità e della presenza comunitaria nei territori diventa il fulcro di un nuovo modello di sviluppo sostenibile.
Durante l’incontro, interverranno figure di spicco come Nicola Della Gatta, Assessore alla Cultura del Comune di Vasto, e Paola Cianci, Assessore all’Agricoltura, insieme a esperti come Luigi Mastronardi, docente di Economia Ambientale, e rappresentanti di vari gruppi di acquisto solidale. Questi contributi arricchiranno il dibattito, offrendo una visione multidisciplinare delle opportunità e delle sfide che l’agricoltura artigiana presenta.
Verso un Futuro Sostenibile
L’incontro di Vasto rappresenta un’importante occasione per riflettere su come l’agricoltura possa evolversi verso modelli più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. La transizione verso un’agricoltura contadina e artigiana non è solo una necessità ecologica, ma anche una scelta politica ed economica che può garantire un futuro più equo e giusto per le comunità rurali.
In agricoltura, una nozione base correlata al tema è la rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a prevenire l’erosione. Questa tecnica, se applicata correttamente, può migliorare la resa dei raccolti e ridurre la dipendenza da fertilizzanti chimici.
Una nozione avanzata è l’uso di tecnologie di precisione per monitorare le condizioni del suolo e delle colture, ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo l’impatto ambientale. Queste tecnologie, se integrate in un contesto di agricoltura artigiana, possono rappresentare un ponte tra tradizione e innovazione, garantendo una produzione sostenibile e di qualità.
Riflettendo su questi temi, è evidente come l’agricoltura possa diventare un pilastro fondamentale per la costruzione di una società più sostenibile e resiliente. L’incontro di Vasto ci invita a considerare le nostre scelte quotidiane e a sostenere modelli di sviluppo che rispettino la terra e le comunità che la abitano.