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- Dal 2003 al 2016, il numero di aziende agricole nell'UE è sceso del 32%, passando da 15 a 10 milioni.
- Negli ultimi due anni, un ulteriore 10% delle aziende agricole ha chiuso a causa di condizioni climatiche estreme.
- La temperatura media di settembre 2024 è stata di 1,54°C sopra i livelli preindustriali.
L’agricoltura rigenerativa emerge come una potenziale soluzione ai problemi che affliggono il settore agricolo europeo, in particolare nel contesto del cambiamento climatico. La situazione è particolarmente critica nel Sud Italia, dove agricoltori come Antonio Onorati stanno affrontando sfide senza precedenti. Onorati, che ha lavorato la terra per generazioni, osserva con preoccupazione il deterioramento delle condizioni climatiche. Negli ultimi dieci anni, il cambiamento climatico ha avuto un impatto devastante sulla fertilità del suolo e sulla salute del bestiame. Questo problema non riguarda solo l’Italia. Tra il 2003 e il 2016 si è verificata una riduzione del 32% del numero di aziende agricole nell’Unione europea, portando il totale da 15 milioni a 10 milioni. Soltanto negli ultimi due anni, c’è stata un’ulteriore chiusura del 10% degli impianti produttivi agricoli, principalmente in seguito alla scarsità d’acqua e agli eventi meteorologici intensamente variabili.
Il ruolo dell’agricoltura industriale nel collasso climatico
L’agricoltura industriale, con il suo focus su monocolture e l’uso intensivo di pesticidi e fertilizzanti, ha accelerato il degrado ambientale. Philippe Birker, fondatore di Climate Farmers, sottolinea che i terreni in gran parte d’Europa sono talmente impoveriti da essere quasi morti. L’erosione del suolo è un problema crescente, aggravato dalle piogge che non vengono assorbite. In risposta a queste sfide, l’agricoltura rigenerativa offre una via alternativa, promuovendo la diversità delle sementi e l’integrazione comunitaria. Questa pratica non solo riduce l’impatto ambientale, ma aiuta anche a costruire aziende agricole resilienti alle intemperie. Un terreno sano, infatti, può immagazzinare acqua e rilasciarla durante i periodi di siccità, contribuendo così a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
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Ridurre la dipendenza dalle importazioni esterne
Onorati, grazie alle pratiche apprese dai suoi antenati, ha sviluppato un sistema agricolo che lavora in armonia con la natura. Questo approccio ha permesso alla sua azienda di adattarsi ai cambiamenti climatici e di ridurre la dipendenza dal mercato esterno. Birker, sostenitore dell’agricoltura rigenerativa, dimostra come queste pratiche possano funzionare, ispirando altri agricoltori a seguire l’esempio. Tuttavia, la scalabilità di questi metodi rimane una sfida. Le pratiche che funzionano in una regione potrebbero non essere applicabili in un’altra, rendendo difficile l’adozione su larga scala.
Il costo dell’inazione: siccità, inondazioni e caldo estremo
Le condizioni climatiche estreme stanno diventando la norma in Europa, con temperature record che mettono a rischio la produttività agricola. Il Copernicus Climate Change Service ha rilevato che la temperatura media di settembre 2024 è stata di 1,54°C sopra il livello preindustriale. Questi cambiamenti climatici esercitano una pressione immensa sulle risorse idriche, costringendo gli agricoltori a ricorrere a pratiche di irrigazione intensiva. Le fluttuazioni delle precipitazioni, con il 35% dei fiumi europei a livelli eccezionalmente bassi, aggravano ulteriormente la situazione. Per affrontare queste sfide, è essenziale che gli agricoltori adottino pratiche sostenibili e resilienti, come l’agricoltura agroecologica.
Verso un futuro sostenibile
La transizione verso pratiche agricole sostenibili richiede il supporto dei consumatori e delle politiche pubbliche. Sebbene l’inflazione e l’aumento del costo della vita possano ostacolare questo cambiamento, è fondamentale che i consumatori comprendano il valore delle pratiche agroecologiche. Onorati sostiene che lavorare con la natura può stabilizzare i prezzi e ridurre i costi di produzione. Inoltre, la misurazione e la determinazione del prezzo dei servizi ecosistemici potrebbero incentivare gli agricoltori a adottare pratiche rigenerative. Il settore pubblico deve riconoscere il ruolo cruciale dei piccoli agricoltori nella preservazione della biodiversità e della stabilità ambientale.
In conclusione, l’agricoltura rigenerativa rappresenta una speranza per il futuro dell’agricoltura europea. Una nozione base di agricoltura correlata a questo tema è la rotazione delle colture, una pratica che migliora la fertilità del suolo e riduce la dipendenza dai fertilizzanti chimici. Un concetto avanzato è l’agroforestazione, che integra alberi e arbusti nelle aziende agricole per migliorare la biodiversità e la resilienza climatica. Riflettendo su questi temi, possiamo chiederci come possiamo sostenere gli agricoltori nel loro percorso verso pratiche più sostenibili, contribuendo così a un futuro più verde e resiliente.