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- Il 32% dei terreni coltivabili europei è colpito da erosione idrica insostenibile.
- Perdita di circa 70 milioni di tonnellate di carbonio organico tra il 2009 e il 2018.
- L'agricoltura biologica è cresciuta del 79% in Europa negli ultimi dieci anni.
L’Europa si scontra con una situazione di emergenza mai vista prima riguardo alla condizione delle terre, con un terzo dei suoli agricoli che non è più in grado di produrre cibo efficacemente. Quest’allerta proviene dal rapporto “State of Soils in Europe” del 2024, redatto congiuntamente dal Joint Research Centre (Jrc) e dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). È emerso dal rapporto che l’acqua contribuente all’erosione compromette il 24% dei suoli europei e si prevede un possibile incremento del 13-25% entro il 2050. L’erosione dovuta all’acqua su livelli insostenibili colpisce il 32% dei terreni coltivabili, compromettendone la fertilità. Inoltre, il degrado legato all’inquinamento del terreno è a livelli allarmanti, con un eccesso di azoto che minaccia la salute umana, le piante, gli ecosistemi e l’ambiente climatico. La riduzione del carbonio organico nel terreno, cruciale per la sua salute complessiva, è stata registrata, con una perdita di circa 70 milioni di tonnellate nel periodo dal 2009 al 2018. Anche il deterioramento delle torbiere è motivo di preoccupazione, essendo queste importanti riserve di carbonio, con metà delle torbiere UE degradate. È essenziale una gestione sostenibile del suolo per raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica in Europa.
La Relazione tra Suolo e Cibo
Spesso si ignora il legame vitalissimo tra il terreno e gli alimenti che consumiamo quotidianamente. Il suolo è cardine per l’approvvigionamento alimentare, sostenendo un quarto della biodiversità globale e fornendo alle coltivazioni i nutrienti necessari. Nonostante ciò, in molte regioni a livello globale, il suolo è severamente compromesso e non può più sostenere la produzione di cibo salubre e nutriente. Questo deterioramento è causato da mutamenti nella destinazione d’uso, dall’erosione del carbonio organico, dalla contaminazione e dalla decadenza degli habitat. In Europa, ben l’80% dei campi mostra residui di pesticidi e altre sostanze dannose. È fondamentale una gestione del terreno ecocompatibile per garantire terreni rigogliosi e alimenti di qualità. La componente che maggiormente compromette la qualità dei terreni e del cibo è la diminuzione di materia organica nel suolo. L’utilizzo di circa il 70% delle superfici agricole per produrre mangimi per animali ha portato a uno squilibrio nel panorama alimentare mondiale.
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Il Ruolo dei Piccoli Agricoltori e l’Agricoltura Biologica
I piccoli coltivatori hanno un impatto notevole sulla produzione globale di cibo, coprendo circa un terzo dell’approvvigionamento alimentare mondiale. Cinque aziende agricole su sei si estendono per meno di due ettari, ma contribuiscono al 35% dei rifornimenti alimentari a livello mondiale. Le dimensioni aziendali variano significativamente da nazione a nazione, con una maggiore presenza di piccole aziende in aree come l’Asia meridionale e l’Africa subsahariana. C’è stata un’enorme crescita nell’agricoltura biologica in Europa, con un’espansione del 79% delle superfici dedicate negli ultimi dieci anni. Questo incremento è stato trainato dalla domanda sempre in aumento di prodotti ecosostenibili e dai programmi politici che incoraggiano pratiche agricole ecologiche. Tuttavia, il passaggio verso pratiche di coltivazione biologica necessita di uno sforzo sostenuto nel tempo da parte di agricoltori, governi e consumatori.
Conclusioni: Verso un Futuro Sostenibile
Il problema del degrado del terreno è una sfida mondiale che esige azioni immediate. Il degrado del suolo grava sull’Unione Europea con un costo annuale di 50 miliardi di euro e porta a ricadute negative sulla resa agricola. Stando alla Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione, occorre rigenerare almeno un miliardo di ettari di suoli entro il 2030. L’agricoltura di tipo tradizionale viene identificate come il maggior responsabile del deterioramento dei terreni, trattando la terra in maniera non dissimile da un materiale inerte invece che da un sistema vivente. È imperativo accrescere il contenuto organico del terreno al fine di invertire tale tendenza. Una gestione consapevole dei terreni e il potenziamento di sistemi alimentari robusti sono indispensabili per garantire disponibilità di cibo sufficiente e fronteggiare il riscaldamento globale.
Una pratica agricola fondamentale è la rotazione delle colture, utile per mantenere la fertilità del terreno e arginare l’erosione. Alternare le varietà coltivate su certi appezzamenti migliora la consistenza del suolo, limitando al contempo la dipendenza dai fertilizzanti chimici. Un metodo avanzato correlato è quello dell’agricoltura rigenerativa, che si focalizza sul recupero della salute del terreno con l’impiego di pratiche come il compostaggio, le coperture vegetali e la presenza di animali nei sistemi agricoli. Questi approcci non solo potenziano la fertilità del terreno, ma incrementano anche la biodiversità e l’adattabilità ai cambiamenti climatici. Analizzando queste tecniche, si percepisce quanto sia importante adottare una visione complessiva nell’ambito agricolo, considerare il suolo come una risorsa da preservare per le generazioni future.