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Come la gestione del suolo negli oliveti influenza fertilità e produzione

Scopri i risultati sorprendenti dello studio dell'Università di Pisa sull'inerbimento e la lavorazione del suolo negli oliveti ad alta densità.
  • La macroporosità nel suolo inerbito è circa il doppio rispetto a quello lavorato.
  • Il tasso di infiltrazione dell'acqua nel suolo inerbito è otto volte superiore.
  • L'efficienza produttiva tra le due pratiche varia tra il 80% e il 120%.

La Sperimentazione nell’Oliveto: Un Confronto tra Inerbimento e Lavorazione

La gestione del suolo negli oliveti rappresenta un tema cruciale per l’agricoltura moderna, con implicazioni significative sulla fertilità del suolo e sulla sostenibilità ambientale. Un esperimento condotto presso i campi sperimentali dell’Università di Pisa ha messo a confronto due tecniche di gestione del suolo in un oliveto ad alta densità, piantato nel 2003. Le due tesi in esame erano la lavorazione periodica superficiale con erpice a coltelli (LP) e l’inerbimento permanente sfalciato periodicamente (IP). Questo studio ha fornito dati preziosi sulle differenze tra le due pratiche, analizzando l’efficienza produttiva, la qualità dell’olio e le caratteristiche fisiche del suolo.

Nei primi quattro anni dall’avvio della sperimentazione, si è osservato che il raccolto di frutti degli olivi su suolo mantenuto inerbito è stato inferiore rispetto a quello ottenuto con suolo lavorato. La competizione tra la copertura vegetale e gli alberi ha ridotto il volume della chioma e, di conseguenza, il numero di frutti. Tuttavia, l’efficienza produttiva, calcolata come produzione per area della sezione trasversale del fusto, non ha mostrato differenze significative tra le due tesi, con valori compresi tra l’80% e il 120% per l’inerbimento rispetto alla lavorazione. Inoltre, i frutti degli alberi su suolo lavorato erano di dimensioni minori e presentavano un leggero ritardo di maturazione rispetto a quelli su suolo inerbito.

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  • 🌿 L'inerbimento negli oliveti: una svolta sostenibile......
  • 👎 La competizione radici-erba sta danneggiando la resa......
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Effetti sull’Infiltrazione dell’Acqua e sulla Fertilità del Suolo

Uno degli aspetti più rilevanti emersi dalla sperimentazione riguarda le caratteristiche fisiche del suolo. La macroporosità dello strato superficiale, che facilita l’infiltrazione dell’acqua e riduce il rischio di ruscellamento, è risultata significativamente più elevata nella tesi inerbita rispetto a quella lavorata. I valori di macroporosità nel suolo inerbito erano circa il doppio rispetto a quelli del suolo lavorato. Questo ha comportato un tasso di infiltrazione dell’acqua otto volte superiore nel suolo inerbito, grazie alla protezione offerta dalla copertura vegetale che ha preservato la continuità dei pori.

Inoltre, la presenza di un prato permanente ha contribuito all’accumulo di sostanza organica nel profilo del suolo, migliorando la fertilità chimica e biologica. Tuttavia, è fondamentale tenere presente che una copertura erbosa stanziale può creare competizione con le radici degli alberi per l’acqua e i nutrienti, compromettendo sia la crescita sia la resa produttiva degli olivi stessi.

Considerazioni sulla Qualità dell’Olio

Per quanto riguarda la qualità dell’olio, lo studio non ha riscontrato differenze significative tra le due tesi. I parametri analizzati, come l’acidità libera, il numero di perossidi, le costanti spettrofotometriche e le concentrazioni di polifenoli totali e orto-difenoli, sono risultati simili tra gli oli prodotti su suolo inerbito e quelli su suolo lavorato. Questo suggerisce che, sebbene la gestione del suolo possa influenzare la quantità di produzione, la qualità dell’olio rimane invariata tra le due pratiche.

Bilancio tra Inerbimento e Lavorazione: Un Approccio Sostenibile

L’inerbimento dell’oliveto si presenta come una pratica promettente per migliorare le proprietà del suolo, mantenendo elevati livelli produttivi e qualitativi. Tuttavia, la sua applicazione deve essere attentamente valutata in base alle condizioni pedoclimatiche locali, per evitare effetti negativi sulla crescita vegetativa dell’olivo. In condizioni di distribuzione uniforme delle piogge o con l’ausilio di un impianto di irrigazione, l’inerbimento totale e permanente può essere vantaggioso. In ambienti aridi, invece, è preferibile un inerbimento parziale o temporaneo.

In agricoltura, una nozione base correlata al tema è l’importanza della gestione del suolo per la conservazione della fertilità. La copertura vegetale, ad esempio, può proteggere il suolo dall’erosione e migliorare la struttura del suolo, favorendo la ritenzione idrica e la biodiversità microbica. Una nozione avanzata riguarda l’uso delle micorrize, funghi benefici che vivono in simbiosi con le radici delle piante, migliorando l’assorbimento dei nutrienti e la resistenza agli stress ambientali.

Riflettendo su questi aspetti, emerge l’importanza di un approccio sostenibile nella gestione degli oliveti, che tenga conto delle interazioni tra suolo, piante e ambiente. La scelta tra inerbimento e lavorazione dovrebbe essere guidata da una valutazione attenta delle condizioni locali e delle esigenze specifiche della coltura, per garantire una produzione sostenibile e di qualità nel lungo termine.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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