Allarme: la cementificazione italiana minaccia l’economia agricola

In Italia si assiste a una crisi ambientale significativa caratterizzata da una preoccupante riduzione delle terre coltivabili. Le statistiche più recenti indicano che il territorio perdere quotidianamente una superficie di terra fertile equivalente all’area occupata da 28 campi da calcio ogni anno. Questo fenomeno ha portato a una riduzione della Superficie Agricola Utilizzata (SAU), passata da 18,8 milioni di ettari nel 2000 ai 16,1 milioni nel 2020, con un calo del 14,4%. L’espansione edilizia incontrollata trasforma terreni agricoli in aree cementificate, compromettendo la capacità naturale di assorbimento idrico, riducendo la permeabilità dei suoli e aumentando di conseguenza il rischio di inondazioni ed erosioni, accentuato dalle condizioni atmosferiche estreme causate dal cambiamento climatico.

Impatto Economico e Sociale

La scomparsa dei terreni produttivi non è solo una preoccupazione ambientale: essa ha rilevanti ripercussioni economiche. L’ampliarsi dell’edilizia ha sottratto all’agricoltura italiana un valore di produzione di circa 21 miliardi di euro tra il 2006 e il 2023. Questo scenario minaccioso compromette l’autonomia alimentare del paese, inserito in un contesto globale segnato da crescenti tensioni geopolitiche e instabilità sui mercati agroalimentari. La Coldiretti ha dichiarato che difendere i campi coltivabili rappresenta un’opzione strategica fondamentale per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. Secondo quanto riportato nel rapporto Coldiretti/Censis del 2024, ben il 78% dei cittadini italiani è convinto che l’attività agricola rappresenti la miglior tutela per preservare l’integrità territoriale ed evitare calamità naturali come smottamenti o inondazioni.

La Necessità di una Legislazione Adeguata

Nonostante l’urgenza evidente della situazione attuale, la proposta di legge riguardante il consumo del suolo resta immobilizzata nel contesto parlamentare. Questo è dovuto principalmente a interessi condivisi all’interno della filiera edilizia-cemento. L’ex ministro Mario Catania ha comunicato la sua visione pessimistica sulle future condizioni dell’agricoltura in Italia. Egli sottolinea come vi sia una combinazione minacciosa tra il riscaldamento globale, una carenza idrica sempre più rilevante e lo sfruttamento intensivo dei terreni disponibili. Organizzazioni come Coldiretti continuano a promuovere fervidamente l’approvazione di leggi che potrebbero fermare l’avanzamento del cemento, proteggendo così l’eredità agricola italiana. Un’opportuna legge avrebbe il potenziale di servire da strumento innovativo capace di preservare i suoli esistenti e garantire sicurezza ambientale e delle fonti alimentari.

Un Futuro Sostenibile per l’Agricoltura Italiana

Con una sempre maggiore fragilità ambientale dei territori, diventa cruciale adottare metodi agricoli sostenibili che possano restituire vitalità al terreno e accrescerne la resistenza agli effetti del cambiamento climatico. Uno dei metodi proposti consiste nell’utilizzare scarti vegetali prodotti dalla manutenzione del verde urbano come risorsa strategica per migliorare le rese agricole e combattere i mutamenti climatici. La tutela della terra risulta decisiva non soltanto per le produzioni agricole ma anche per mantenere sani gli ecosistemi naturali ed evitare fenomeni franosi.

In agricoltura, fra i concetti basici associati a questa tematica figura la rotazione delle colture, una pratica vitale per mantenere il suolo fertile ed evitare fenomeni erosivi. Un concetto più sofisticato consiste nell’agricoltura rigenerativa, finalizzata a potenziare le caratteristiche naturali dei terreni attraverso tecniche volte ad aumentare biodiversità e stoccaggio del carbonio nel terreno stesso. Riconoscendo l’efficacia di queste pratiche possiamo cogliere quanto sia rilevante optare per un modello agricolo sostenibile capace non solo di salvaguardare i terreni, ma anche di contribuire ad assicurarsi un domani migliore in termini ambientali sul nostro pianeta.