Agrivoltaico in Italia: come coniugare energia solare e coltivazioni

Il Fotovoltaico e l’Agricoltura: Un Connubio Possibile

Il dibattito sull’impatto degli impianti fotovoltaici sull’agricoltura è spesso alimentato da pregiudizi e disinformazione. Una delle convinzioni più diffuse è che la presenza di impianti fotovoltaici sottragga terreno all’agricoltura, compromettendo la produzione alimentare. Tuttavia, questa percezione non rispecchia la realtà. L’Italia mira a potenziare la propria capacità fotovoltaica di 50 GW (Gigawatt) entro il 2030, come delineato nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Questo obiettivo richiederà circa 80.000 ettari di terreno, ma è fondamentale notare che il 50% di questi impianti può essere collocato sui tetti, evitando così di influire negativamente sulle terre agricole. In realtà, serviranno solo circa 40.000 ettari di territorio coltivabile, che rappresentano appena lo 0,2% della superficie agricola complessiva italiana. Inoltre, l’1% delle aree agricole lasciate inutilizzate potrebbe ospitare pannelli solari, prevenendo così interferenze con terreni attivamente lavorati. Quindi, è sbagliato sostenere che il fotovoltaico rappresenti una minaccia seria per le risorse agricole della nazione.

Impatto Ambientale e Biodiversità

Un altro mito comune riguarda l’impatto visivo e ambientale degli impianti fotovoltaici. Si sostiene spesso che questi impianti compromettano il paesaggio e la biodiversità. Tuttavia, le aree in Italia soggette a protezioni paesaggistiche o naturalistiche sono tutelate e non possono ospitare centrali fotovoltaiche al suolo. Pertanto, i progetti fotovoltaici si svolgono solamente in zone idonee, senza deteriorare importanti contesti paesaggistici. Inoltre, la presenza di pannelli fotovoltaici non danneggia la biodiversità. Talune specie vegetali, come piante aromatiche, erbacee foraggere e medicinali, possono essere coltivate tra i pannelli, creando habitat adatti agli insetti impollinatori e migliorando la diversità biologica locale. Perciò, risulta errato affermare che l’uso di energia solare sia nocivo per l’ambiente naturale o comprometta la diversità biologica.

Sinergia tra Fotovoltaico e Agricoltura

A differenza di quanto si pensi comunemente, le terre che ospitano impianti fotovoltaici possono essere utilizzate congiuntamente per obiettivi agricoli e di allevamento. L’agrivoltaico, un modello integrato di sviluppo, consente la coltivazione tra i pannelli solari o il proseguimento delle attività di allevamento. Questo metodo ha dimostrato di favorire il benessere degli animali che beneficiano della frescura offerta dai pannelli, accumulando al contempo una riduzione del fabbisogno idrico. Visti l’aumento delle temperature e la scarsità idrica dovuta al cambiamento climatico, questa soluzione risulta vantaggiosa per chi lavora nel settore agricolo. Inoltre, in base alla legislazione italiana, non è possibile espropriare terreno per installare impianti fotovoltaici. Eventuali espropri sono ammessi solo per opere infrastrutturali, come l’interramento di cavi, che non ostacolano le attività agricole. I proprietari possono scegliere liberamente se vendere o affittare i loro terreni per la costruzione di impianti, oppure stabilire accordi che consentano di continuare l’attività agricola mentre si produce energia pulita.

Opportunità Economiche e Sostenibilità

Contrariamente all’idea che l’agrivoltaico impoverisca economicamente il territorio, questa soluzione può generare nuove opportunità di crescita economica per le comunità locali. Gli introiti generati dall’affitto di terreni per impianti fotovoltaici possono essere reinvestiti in miglioramenti fondiari, come sistemi di raccolta e captazione delle acque per l’irrigazione a basso consumo, costruzione di stalle moderne, creazione di laboratori per la trasformazione dei prodotti agricoli e acquisto di nuovi macchinari per migliorare la produttività. Questo genere di investimenti a livello locale promuove uno sviluppo responsabile e il progresso economico delle zone rurali, instaurando una relazione positiva fra l’uso di energie rinnovabili e l’agricoltura. Va ricordato, infine, che le fonti di energia rinnovabili permettono di abbassare i costi dell’elettricità e di ridurre la dipendenza da risorse energetiche esterne, senza arrecare danni all’ecosistema.

In conclusione, è importante riconoscere che l’integrazione tra fotovoltaico e agricoltura non solo è possibile, ma può anche rappresentare un’opportunità significativa per il futuro. La nozione base di agricoltura correlata a questo tema è la rotazione delle colture, una pratica che prevede l’alternanza di diverse colture su un medesimo terreno per migliorare la fertilità del suolo e ridurre l’incidenza di parassiti. In un contesto di agrivoltaico, la rotazione delle colture potrebbe essere integrata con l’installazione di pannelli solari, ottimizzando l’uso del terreno. Un concetto avanzato applicabile è l’agricoltura di precisione, che utilizza tecnologie avanzate per monitorare e gestire le colture in modo più efficiente. Questa pratica potrebbe essere combinata con l’agrivoltaico per massimizzare la resa agricola e la produzione di energia. Riflettendo su queste possibilità, emerge l’importanza di un approccio innovativo e sostenibile che possa armonizzare le esigenze energetiche e agricole, garantendo un futuro più verde e prospero.