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Agrifotovoltaico in Italia: salvaguardare la terra agricola e produrre energia

Scopri come Coldiretti e le autorità italiane stanno affrontando il dilemma dell'agrifotovoltaico per equilibrare produzione energetica e tutela agricola.
  • Coldiretti Caserta sostiene che l'agrifotovoltaico deve evitare di compromettere i terreni agricoli ad alto valore produttivo per preservare la sicurezza alimentare.
  • A Figino Serenza, un progetto di 4 ettari di parco agrivoltaico incontra resistenza per l'impatto sui terreni agricoli.
  • Il PNRR Parco Agrisolare ha finanziato oltre 21.000 aziende, raggiungendo una capacità produttiva installata di 1.600 MW.

Il Dilemma dell’Agrifotovoltaico: Energia e Territorio

Il tema dell’agrifotovoltaico emerge come una delle problematiche più intricate e controverse nel contesto attuale dell’agricoltura e dell’energia. In questo ambito, Coldiretti Caserta ha recentemente articolato con fermezza una propria posizione in sintonia con il Decreto Legge 15 maggio 2024 n. 63 inerente alla collocazione di sistemi fotovoltaici nelle aree agricole. Tale organizzazione difende con convinzione la necessità della transizione energetica; tuttavia, pone un vincolo netto: bisogna preservare i terreni agricoli ad alto valore produttivo. Secondo le parole di Giuseppe Miselli, direttore della sede casertana di Coldiretti, sebbene la generazione di energia rinnovabile sia imprescindibile, essa non può avvenire a spese delle superfici agrarie più fertili, che sono essenziali alla sicurezza alimentare oltre al sostentamento delle comunità locali stesse. Evitare che la necessità di energia pulita diventi un pretesto per speculazioni rappresenta dunque un obiettivo primario nella protezione del patrimonio agricolo.

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  • 🌍 L'agrifotovoltaico: un futuro sostenibile per la nostra terra......
  • ⚠️ Attenzione alle speculazioni sui terreni agricoli più fertili......
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Conflitti Locali e Progetti di Agrivoltaico

Nelle varie regioni d’Italia si è acceso il dibattito sull’agrifotovoltaico. A Figino Serenza emerge un caso emblematico: un’iniziativa privata mira a istituire un parco agrivoltaico che si estenderebbe su quattro ettari destinati all’agricoltura, ma incontra la ferma resistenza da parte del Comune e delle forze politiche in minoranza. Il sindaco Stefano Tomaselli evidenzia come sia cruciale dare ascolto alle istanze locali, dato che questa iniziativa potrebbe costituire una pietra miliare per tutta la provincia. Il piano contempla la creazione di tre sotto-impianti dotati di tracker fotovoltaici, con una capacità totale vicina ai 3 Mwp. Nonostante ciò, crescono i timori legati a danni ambientali significativi e alla potenziale rovina dei fondi agricoli. Roberto Moscatelli, rappresentante dell’opposizione politica, insiste sulla necessità che queste installazioni vengano condotte esclusivamente in spazi già edificati o sui tetti degli edifici esistenti, tagliando fuori dalla loro portata i terreni agricoli vitali.

Risultati e Prospettive del PNRR Parco Agrisolare

Francesco Lollobrigida, attuale Ministro dell’Agricoltura, si è soffermato sui notevoli successi registrati nel 2024 nel campo dell’agrivoltaico, malgrado le controversie emerse al riguardo. Attraverso il bando del PNRR Parco Agrisolare, sono stati erogati finanziamenti a più di 21.000 aziende, consentendo così un’integrazione tra le attività agricole tradizionali e la produzione di energia rinnovabile; l’esito finale si attesta su una capacità produttiva installata che supera i 1.600 MW. Tale risultato si rivela essere quadruplicato rispetto agli obiettivi originariamente stabiliti e illustra chiaramente quanto possa risultare fruttuoso lo sviluppo sostenibile nell’ambito agrivoltaico. Nel suo intervento, il Ministro ha enfatizzato come sia fondamentale utilizzare il suolo per scopi produttivi piuttosto che speculativi; in questo contesto ha anche suggerito l’impiego dei pannelli solari sui tetti delle strutture agricole esistenti come una soluzione efficace per preservare i terreni destinati alle coltivazioni.

Verso un Futuro Sostenibile: Riflessioni e Conclusioni

Il campo dell’agrifotovoltaico offre straordinarie potenzialità nel promuovere simultaneamente la generazione di energia rinnovabile e il mantenimento della salute degli spazi agricoli. È tuttavia indispensabile che ogni iniziativa venga attuata tenendo conto sia delle specifiche caratteristiche territoriali sia dei bisogni espressi dalle comunità coinvolte. L’organizzazione Coldiretti Caserta collabora assiduamente con varie autorità locali per assicurarsi che ci sia un giusto compromesso fra necessità energetiche e quelle legate all’alimentazione pubblica, impedendo qualsivoglia forma d’influenza speculativa.

Una componente essenziale nell’ambito agricolo è senza dubbio la pratica della rotazione delle colture, strumento prezioso non solo per mantenere alto il livello nutrizionale del terreno ma anche per contrastare l’eventuale proliferazione d’insetti dannosi o malattie fitopatologiche. Questa strategia si rivela compatibile con i sistemi agrifotovoltaici poiché favorisce il recupero della salute dei suoli destinati alla produzione energetica.

Un ulteriore passo verso un modus operandi sofisticato prevede l’integrazione di tecnologie innovative, come quelle designate alla gestione precisa, consentendo così un monitoraggio dettagliato ed efficace, ottimizzando in questo modo i risultati nel settore primario. L’integrazione di tali tecnologie con gli impianti agrivoltaici può rivelarsi fondamentale nel perseguire un’ottimizzazione tanto della produzione agricola quanto dell’efficienza energetica, il tutto mantenendo l’impatto ambientale ai minimi storici.
Analizzando queste questioni, si evidenzia come sia imprescindibile adottare un approccio globale, capace di abbracciare le complessità insite nelle relazioni fra agricoltura, energia ed ecosistema. È solamente tramite una sintonia costruttiva e una strategia meticolosa che sarà possibile assicurare alle future generazioni uno scenario sostenibile.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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