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Pac semplificata: meno burocrazia per gli agricoltori europei

La commissione europea interviene per ridurre gli oneri amministrativi, promuovendo la competitività e la sostenibilità del settore agricolo.
  • La PAC punta a 1 controllo annuale per le aziende.
  • Possibile riduzione del 7% delle superfici prative permanenti (BCAA 1).
  • Fondo di crisi attivabile fino al 2% del piano nazionale.

La Commissione Europea sta per approvare un nuovo insieme di interventi mirati a semplificare la Politica Agricola Comune (PAC), allo scopo di alleggerire il carico di burocrazia e degli adempimenti amministrativi che pesano sui coltivatori europei.

Semplificazioni Concrete per le Aziende Agricole

Il perno di questa iniziativa di semplificazione è costituito da una serie di misure studiate per snellire e rendere più duttile l’applicazione della PAC, con una particolare attenzione alle piccole e medie imprese agricole. Il commissario europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen, ha sottolineato che l’obiettivo primario è quello di offrire “semplificazioni concrete in azienda“, in grado di migliorare sia la competitività che la resilienza del settore agricolo. Tra le proposte di maggiore rilievo, emerge la volontà di ridurre il numero di verifiche nelle aziende, cercando di limitarle a un singolo controllo annuale per le attività della PAC. Si mira, inoltre, a incrementare l’impiego delle tecnologie digitali, come la sorveglianza via satellite e l’intelligenza artificiale, per facilitare la raccolta e la verifica dei dati, diminuendo la necessità di controlli diretti. Un punto di notevole importanza concerne l’agricoltura biologica, con la prospettiva di esonerare gli agricoltori biologici da diverse normative ambientali (le cosiddette BCAA), prevedendo meno controlli e standard più semplici. Contestualmente, si prevede di potenziare l’assistenza per gli allevatori, implementando pagamenti specifici per capo di bestiame o per alveare, in armonia con gli obiettivi climatici della PAC.

Le BCAA al centro della Revisione

La Commissione Europea sta esaminando una revisione delle regole concernenti le Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA), dalle quali dipendono i finanziamenti della PAC. In particolare, è in discussione la completa soppressione di due disposizioni legislative che attualmente impongono agli stati membri dell’UE di adeguare i loro piani strategici della PAC in linea con le più recenti normative in materia di clima e ambiente. Malgrado ciò, il dipartimento agricoltura della Commissione (DG AGRI) ha suggerito cautela, evidenziando che tale decisione potrebbe trasmettere l’impressione di una rottura dei legami tra la PAC e le leggi ambientali e climatiche. Riguardo ai vincoli obbligatori per la salvaguardia delle zone umide e delle torbiere (BCAA 2), la Commissione concederebbe agli Stati membri una maggiore autonomia nella definizione di tali pratiche e nel remunerare gli agricoltori per la loro adozione. Per quanto concerne la BCAA 1, che stabilisce che le superfici prative permanenti non debbano ridursi di oltre il 5% rispetto al 2018, si potrebbe consentire una diminuzione di almeno il 7%. Si valutano, altresì, iniziative di semplificazione per sostenere i giovani agricoltori, finanziando investimenti che consentano alle aziende agricole di rispettare le normative.

Flessibilità e Gestione del Rischio

Un ulteriore elemento fondamentale di questa revisione è costituito dalla maggiore agilità riconosciuta agli Stati membri nella gestione dei propri programmi strategici, con la possibilità di attivare, qualora si verifichino situazioni di emergenza come disastri naturali, un fondo di crisi equivalente al 2% del piano nazionale. Il commissario Hansen ha promesso di sviluppare “un approccio più completo alla gestione del rischio e delle crisi“, rafforzando gli incentivi per gli agricoltori per aumentare l’adattamento a livello aziendale e migliorare l’accesso ad assicurazioni convenienti e a strumenti di riduzione del rischio per i produttori. La Commissione Europea intende rendere il sostegno più semplice e mirato “verso quegli agricoltori che ne hanno più bisogno“, creando incentivi migliori e dando maggiore responsabilità e rendicontazione agli Stati membri. Si punta, inoltre, ad aiutare il settore a sfruttare nuove opportunità di reddito, come quelle derivanti dalla bioeconomia o dall’agricoltura del carbonio.

Verso una PAC più Sostenibile e Competitiva

La revisione di medio termine della PAC, varata dalla Commissione Europea, mira a contemperare il sostegno agli agricoltori con gli obiettivi ambientali dell’UE. Tra le principali correzioni di rotta proposte, spiccano le modifiche alla BCAA 8 sugli elementi non produttivi, che prevede che gli agricoltori dovranno mantenere gli elementi paesaggistici esistenti sui loro terreni, ma non saranno più obbligati a dedicare una parte minima dei loro seminativi ad aree non produttive. In alternativa, potranno scegliere, su base volontaria, di mantenere non produttiva una parte dei loro terreni coltivabili o di creare nuovi elementi paesaggistici, ricevendo un ulteriore sostegno finanziario attraverso un ecoprogramma. Per quanto riguarda la BCAA 7 sulla rotazione delle colture, gli agricoltori potranno soddisfare questo requisito scegliendo di ruotare o diversificare le proprie colture, a seconda delle condizioni che si trovano ad affrontare. Infine, la BCAA 6 sulla copertura del suolo durante i periodi sensibili prevede che gli Stati membri avranno molta più flessibilità nell’individuare quelli che definiscono periodi sensibili e le pratiche consentite per soddisfare questo requisito.

Un Futuro Agricolo tra Semplificazione e Sostenibilità

La Commissione Europea, con queste iniziative, si propone di rendere la PAC più vicina alle esigenze reali degli agricoltori, in un momento in cui il settore è sotto pressione per affrontare sfide economiche, climatiche e sociali sempre più complesse. La semplificazione delle procedure burocratiche, la riduzione dei controlli e l’introduzione di nuove tecnologie rappresentano passi importanti verso un’agricoltura più sostenibile e competitiva.

Amici lettori, riflettiamo un attimo sull’importanza della rotazione delle colture, una pratica agricola tanto antica quanto efficace. In sostanza, si tratta di alternare diverse colture sullo stesso terreno, seguendo un piano ben preciso. Questa semplice tecnica porta con sé una miriade di benefici: riduce il rischio di malattie e parassiti, migliora la fertilità del suolo e contribuisce a preservare la biodiversità.

Ma non fermiamoci qui. L’agricoltura moderna ci offre strumenti ancora più sofisticati, come l’agricoltura di precisione. Grazie all’utilizzo di sensori, droni e software avanzati, è possibile monitorare in tempo reale le condizioni del terreno e delle piante, intervenendo in modo mirato con irrigazione, fertilizzazione e trattamenti fitosanitari. In questo modo, si ottimizzano le risorse, si riducono gli sprechi e si minimizza l’impatto ambientale.
Pensiamoci: l’agricoltura è un’arte antica, ma anche una scienza in continua evoluzione. Sta a noi, agricoltori e consumatori, abbracciare le nuove tecnologie e le pratiche sostenibili per garantire un futuro prospero e rispettoso del nostro pianeta.

—–

La Commissione Europea si prepara ad approvare un nuovo insieme di misure progettate per agevolare la Politica Agricola Comune (PAC), mirate a diminuire il carico burocratico e gli oneri amministrativi che gravano sugli agricoltori europei.
L’iniziativa, promossa dalla Direzione Generale Agricoltura (DG AGRI), sarà resa pubblica il 14 maggio, in contemporanea con il Global Food Forum di Farm Europe e in prossimità del Consiglio Europeo Agricoltura e Alimentazione.
Il responsabile europeo per l’agricoltura, Christophe Hansen, ha rimarcato che l’obiettivo primario è fornire “semplificazioni concrete in azienda“, capaci di incrementare tanto la competitività quanto la capacità di recupero del comparto agricolo.
Si incoraggia, inoltre, a intensificare l’uso delle tecnologie digitali, come la supervisione via satellite e l’intelligenza artificiale, per facilitare la raccolta e la verifica dei dati, riducendo in tal modo la necessità di ispezioni sul campo.
Un aspetto di particolare rilevanza è rappresentato dall’agricoltura biologica, con l’eventualità di escludere i produttori biologici da molteplici standard ambientali, le cosiddette BCAA, prevedendo un minor numero di verifiche e requisiti meno complessi.
In parallelo, è previsto un incremento del sostegno per gli allevatori, attraverso l’introduzione di pagamenti specifici per ogni capo di bestiame o ogni alveare, in linea con gli obiettivi climatici della PAC.
Un elemento centrale di questa rielaborazione è rappresentato dalla maggiore discrezionalità concessa agli stati membri nella gestione dei loro piani strategici, con l’opportunità di attivare, in situazioni di emergenza come calamità naturali, un fondo di crisi equivalente al 2% del piano nazionale.
Iniziative di questo tipo, portate avanti dalla Commissione Europea, puntano a rendere la PAC più aderente alle reali esigenze degli agricoltori, in un periodo in cui il settore è sottoposto a forti pressioni per far fronte a difficoltà economiche, climatiche e sociali sempre più articolate.
Il commissario Hansen si è impegnato a definire “un approccio più completo alla gestione del rischio e delle crisi“, potenziando gli incentivi destinati agli agricoltori per accrescere la capacità di adattamento a livello aziendale e agevolare l’accesso a polizze assicurative vantaggiose e a strumenti di mitigazione dei rischi per i produttori.
L’obiettivo della Commissione Europea è rendere il sostegno più agevole e focalizzato “verso quegli agricoltori che ne hanno più bisogno“, stimolando la creazione di incentivi più efficaci e conferendo maggiore responsabilità e trasparenza agli stati membri.
Si mira, inoltre, ad assistere il settore nello sfruttamento di nuove opportunità di profitto, come quelle derivanti dalla bioeconomia o dall’agricoltura del carbonio.
Nello specifico, è in fase di valutazione la completa eliminazione di due norme legislative che attualmente vincolano gli stati membri dell’UE ad allineare i loro piani strategici della PAC alle nuove normative in materia di clima e ambiente.
Per quanto concerne le disposizioni inderogabili per la tutela delle zone umide e delle torbiere (BCAA 2), la Commissione attribuirebbe agli stati membri una maggiore libertà decisionale nella definizione di tali pratiche e nella corresponsione di incentivi economici agli agricoltori che le adottano.
Relativamente alla BCAA 1, che prevede che le superfici a prato permanente non possano ridursi di più del 5% rispetto al 2018, si potrebbe ammettere una riduzione fino al 7%.
Tra le principali modifiche proposte, si distinguono le revisioni alla BCAA 8 riguardante gli elementi non produttivi, che prevede che gli agricoltori debbano conservare gli elementi paesaggistici esistenti sui loro terreni, senza però essere più obbligati a destinare una parte minima dei loro seminativi a zone non produttive.
In alternativa, avranno la facoltà di scegliere, su base volontaria, di mantenere improduttiva una porzione dei loro terreni coltivabili o di realizzare nuovi elementi paesaggistici, ottenendo un ulteriore sostegno finanziario attraverso un ecoprogramma.
Per quanto riguarda la BCAA 7 sulla rotazione delle colture, gli agricoltori potranno adempiere a tale requisito optando per la rotazione o la diversificazione delle proprie coltivazioni, in funzione delle condizioni specifiche che si trovano a fronteggiare.
Infine, la BCAA 6 sulla copertura del suolo durante i periodi critici stabilisce che gli stati membri godranno di una maggiore autonomia nell’individuazione dei periodi considerati sensibili e delle pratiche ammesse per soddisfare tale requisito.
Ecco le frasi riformulate:

Secondo il Commissario europeo all’agricoltura, Christophe Hansen, la priorità assoluta è implementare delle “semplificazioni concrete in azienda” che abbiano la capacità di accrescere tanto la competitività quanto la capacità di recupero del settore primario.
Il Commissario Hansen si è impegnato ad elaborare “un approccio più completo alla gestione del rischio e delle crisi”, potenziando gli incentivi a favore dei coltivatori, in modo da rafforzare la capacità di adattamento delle aziende, agevolando l’accesso a polizze assicurative a costi contenuti e strumenti di attenuazione del rischio per i produttori.
* In aggiunta, l’intento è supportare il comparto nello sfruttamento di nuove fonti di guadagno, come quelle provenienti dalla bioeconomia e dall’agricoltura del carbonio.

Ecco l’articolo completo con le modifiche:

La Commissione Europea sta per approvare un nuovo insieme di interventi mirati a semplificare la Politica Agricola Comune (PAC), allo scopo di alleggerire il carico di burocrazia e degli adempimenti amministrativi che pesano sui coltivatori europei.

Semplificazioni Concrete per le Aziende Agricole

Il perno di questa iniziativa di semplificazione è costituito da una serie di misure studiate per snellire e rendere più duttile l’applicazione della PAC, con una particolare attenzione alle piccole e medie imprese agricole. Secondo il Commissario europeo all’agricoltura, Christophe Hansen, la priorità assoluta è implementare delle “semplificazioni concrete in azienda” che abbiano la capacità di accrescere tanto la competitività quanto la capacità di recupero del settore primario. Tra le proposte di maggiore rilievo, emerge la volontà di ridurre il numero di verifiche nelle aziende, cercando di limitarle a un singolo controllo annuale per le attività della PAC. Si mira, inoltre, a incrementare l’impiego delle tecnologie digitali, come la sorveglianza via satellite e l’intelligenza artificiale, per facilitare la raccolta e la verifica dei dati, diminuendo la necessità di controlli diretti. Un punto di notevole importanza concerne l’agricoltura biologica, con la prospettiva di esonerare gli agricoltori biologici da diverse normative ambientali (le cosiddette BCAA), prevedendo meno controlli e standard più semplici. Contestualmente, si prevede di potenziare l’assistenza per gli allevatori, implementando pagamenti specifici per capo di bestiame o per alveare, in armonia con gli obiettivi climatici della PAC.

Le BCAA al centro della Revisione

La Commissione Europea sta esaminando una revisione delle regole concernenti le Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA), dalle quali dipendono i finanziamenti della PAC. In particolare, è in discussione la completa soppressione di due disposizioni legislative che attualmente impongono agli stati membri dell’UE di adeguare i loro piani strategici della PAC in linea con le più recenti normative in materia di clima e ambiente. Malgrado ciò, il dipartimento agricoltura della Commissione (DG AGRI) ha suggerito cautela, evidenziando che tale decisione potrebbe trasmettere l’impressione di una rottura dei legami tra la PAC e le leggi ambientali e climatiche. Riguardo ai vincoli obbligatori per la salvaguardia delle zone umide e delle torbiere (BCAA 2), la Commissione concederebbe agli Stati membri una maggiore autonomia nella definizione di tali pratiche e nel remunerare gli agricoltori per la loro adozione. Per quanto concerne la BCAA 1, che stabilisce che le superfici prative permanenti non debbano ridursi di oltre il 5% rispetto al 2018, si potrebbe consentire una diminuzione di almeno il 7%. Si valutano, altresì, iniziative di semplificazione per sostenere i giovani agricoltori, finanziando investimenti che consentano alle aziende agricole di rispettare le normative.

Flessibilità e Gestione del Rischio

Un ulteriore elemento fondamentale di questa revisione è costituito dalla maggiore agilità riconosciuta agli Stati membri nella gestione dei propri programmi strategici, con la possibilità di attivare, qualora si verifichino situazioni di emergenza come disastri naturali, un fondo di crisi equivalente al 2% del piano nazionale. Il Commissario Hansen si è impegnato ad elaborare “un approccio più completo alla gestione del rischio e delle crisi“, potenziando gli incentivi a favore dei coltivatori, in modo da rafforzare la capacità di adattamento delle aziende, agevolando l’accesso a polizze assicurative a costi contenuti e strumenti di attenuazione del rischio per i produttori. La Commissione Europea intende rendere il sostegno più semplice e mirato “verso quegli agricoltori che ne hanno più bisogno“, creando incentivi migliori e dando maggiore responsabilità e rendicontazione agli Stati membri. In aggiunta, l’intento è supportare il comparto nello sfruttamento di nuove fonti di guadagno, come quelle provenienti dalla bioeconomia e dall’agricoltura del carbonio.

Verso una PAC più Sostenibile e Competitiva

La revisione di medio termine della PAC, varata dalla Commissione Europea, mira a contemperare il sostegno agli agricoltori con gli obiettivi ambientali dell’UE. Tra le principali correzioni di rotta proposte, spiccano le modifiche alla BCAA 8 sugli elementi non produttivi, che prevede che gli agricoltori dovranno mantenere gli elementi paesaggistici esistenti sui loro terreni, ma non saranno più obbligati a dedicare una parte minima dei loro seminativi ad aree non produttive. In alternativa, potranno scegliere, su base volontaria, di mantenere non produttiva una parte dei loro terreni coltivabili o di creare nuovi elementi paesaggistici, ricevendo un ulteriore sostegno finanziario attraverso un ecoprogramma. Per quanto riguarda la BCAA 7 sulla rotazione delle colture, gli agricoltori potranno soddisfare questo requisito scegliendo di ruotare o diversificare le proprie colture, a seconda delle condizioni che si trovano ad affrontare. Infine, la BCAA 6 sulla copertura del suolo durante i periodi sensibili prevede che gli Stati membri avranno molta più flessibilità nell’individuare quelli che definiscono periodi sensibili e le pratiche consentite per soddisfare questo requisito.

Un Futuro Agricolo tra Semplificazione e Sostenibilità

La Commissione Europea, con queste iniziative, si propone di rendere la PAC più vicina alle esigenze reali degli agricoltori, in un momento in cui il settore è sotto pressione per affrontare sfide economiche, climatiche e sociali sempre più complesse. La semplificazione delle procedure burocratiche, la riduzione dei controlli e l’introduzione di nuove tecnologie rappresentano passi importanti verso un’agricoltura più sostenibile e competitiva.

Amici lettori, riflettiamo un attimo sull’importanza della rotazione delle colture, una pratica agricola tanto antica quanto efficace. In sostanza, si tratta di alternare diverse colture sullo stesso terreno, seguendo un piano ben preciso. Questa semplice tecnica porta con sé una miriade di benefici: riduce il rischio di malattie e parassiti, migliora la fertilità del suolo e contribuisce a preservare la biodiversità.

Ma non fermiamoci qui. L’agricoltura moderna ci offre strumenti ancora più sofisticati, come l’agricoltura di precisione. Grazie all’utilizzo di sensori, droni e software avanzati, è possibile monitorare in tempo reale le condizioni del terreno e delle piante, intervenendo in modo mirato con irrigazione, fertilizzazione e trattamenti fitosanitari. In questo modo, si ottimizzano le risorse, si riducono gli sprechi e si minimizza l’impatto ambientale.

Pensiamoci: l’agricoltura è un’arte antica, ma anche una scienza in continua evoluzione. Sta a noi, agricoltori e consumatori, abbracciare le nuove tecnologie e le pratiche sostenibili per garantire un futuro prospero e rispettoso del nostro pianeta.

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La Commissione Europea si prepara ad approvare un nuovo insieme di misure progettate per agevolare la Politica Agricola Comune (PAC), mirate a diminuire il carico burocratico e gli oneri amministrativi che gravano sugli agricoltori europei.
L’iniziativa, promossa dalla Direzione Generale Agricoltura (DG AGRI), sarà resa pubblica il 14 maggio, in contemporanea con il Global Food Forum di Farm Europe e in prossimità del Consiglio Europeo Agricoltura e Alimentazione.
Il responsabile europeo per l’agricoltura, Christophe Hansen, ha rimarcato che l’obiettivo primario è fornire “semplificazioni concrete in azienda“, capaci di incrementare tanto la competitività quanto la capacità di recupero del comparto agricolo.
Si incoraggia, inoltre, a intensificare l’uso delle tecnologie digitali, come la supervisione via satellite e l’intelligenza artificiale, per facilitare la raccolta e la verifica dei dati, riducendo in tal modo la necessità di ispezioni sul campo.
Un aspetto di particolare rilevanza è rappresentato dall’agricoltura biologica, con l’eventualità di escludere i produttori biologici da molteplici standard ambientali, le cosiddette BCAA, prevedendo un minor numero di verifiche e requisiti meno complessi.
In parallelo, è previsto un incremento del sostegno per gli allevatori, attraverso l’introduzione di pagamenti specifici per ogni capo di bestiame o ogni alveare, in linea con gli obiettivi climatici della PAC. Un elemento centrale di questa rielaborazione è rappresentato dalla maggiore discrezionalità concessa agli stati membri nella gestione dei loro piani strategici, con l’opportunità di attivare, in situazioni di emergenza come calamità naturali, un fondo di crisi equivalente al 2% del piano nazionale. Iniziative di questo tipo, portate avanti dalla Commissione Europea, puntano a rendere la PAC più aderente alle reali esigenze degli agricoltori, in un periodo in cui il settore è sottoposto a forti pressioni per far fronte a difficoltà economiche, climatiche e sociali sempre più articolate.
Il Commissario Hansen si è impegnato ad elaborare “un approccio più completo alla gestione del rischio e delle crisi“, potenziando gli incentivi a favore dei coltivatori, in modo da rafforzare la capacità di adattamento delle aziende, agevolando l’accesso a polizze assicurative a costi contenuti e strumenti di attenuazione del rischio per i produttori.
L’obiettivo della Commissione Europea è rendere il sostegno più agevole e focalizzato “verso quegli agricoltori che ne hanno più bisogno“, stimolando la creazione di incentivi più efficaci e conferendo maggiore responsabilità e trasparenza agli stati membri.
In aggiunta, l’intento è supportare il comparto nello sfruttamento di nuove fonti di guadagno, come quelle provenienti dalla bioeconomia e dall’agricoltura del carbonio. Nello specifico, è in fase di valutazione la completa eliminazione di due norme legislative che attualmente vincolano gli stati membri dell’UE ad allineare i loro piani strategici della PAC alle nuove normative in materia di clima e ambiente.
Per quanto concerne le disposizioni inderogabili per la tutela delle zone umide e delle torbiere (BCAA 2), la Commissione attribuirebbe agli stati membri una maggiore libertà decisionale nella definizione di tali pratiche e nella corresponsione di incentivi economici agli agricoltori che le adottano.
Relativamente alla BCAA 1, che prevede che le superfici a prato permanente non possano ridursi di più del 5% rispetto al 2018, si potrebbe ammettere una riduzione fino al 7%.
Tra le principali modifiche proposte, si distinguono le revisioni alla BCAA 8 riguardante gli elementi non produttivi, che prevede che gli agricoltori debbano conservare gli elementi paesaggistici esistenti sui loro terreni, senza però essere più obbligati a destinare una parte minima dei loro seminativi a zone non produttive. In alternativa, avranno la facoltà di scegliere, su base volontaria, di mantenere improduttiva una porzione dei loro terreni coltivabili o di realizzare nuovi elementi paesaggistici, ottenendo un ulteriore sostegno finanziario attraverso un ecoprogramma.
Per quanto riguarda la BCAA 7 sulla rotazione delle colture, gli agricoltori potranno adempiere a tale requisito optando per la rotazione o la diversificazione delle proprie coltivazioni, in funzione delle condizioni specifiche che si trovano a fronteggiare.
Infine, la BCAA 6 sulla copertura del suolo durante i periodi critici stabilisce che gli stati membri godranno di una maggiore autonomia nell’individuazione dei periodi considerati sensibili e delle pratiche ammesse per soddisfare tale requisito.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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