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Fotovoltaico su Terreni Agricoli: Tra Innovazione Energetica e Sfide Ambientali

L'Emilia-Romagna al bivio tra sviluppo sostenibile e conservazione del paesaggio agrario
  • La Regione Emilia-Romagna ha lanciato una raccolta firme per cambiare la normativa nazionale che permette l'installazione di pannelli fotovoltaici su vasti ettari di terreno fertile.
  • Da quasi due anni si attende il decreto ministeriale sulle aree idonee per l'installazione di impianti fotovoltaici, con l'obiettivo di proteggere le aree agricole di pregio.
  • L'obiettivo regionale è raggiungere il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035, equilibrando sviluppo energetico e tutela ambientale.

L’Emilia-Romagna si trova al centro di un acceso dibattito che riguarda l’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli. L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha recentemente lanciato una raccolta firme per sollecitare un cambiamento nella normativa nazionale che, allo stato attuale, permette di ricoprire vasti ettari di terreno fertile con impianti fotovoltaici. Questa situazione, secondo Mammi, rischia di compromettere non solo la bellezza del paesaggio e la biodiversità ambientale ma anche la produzione agricola del territorio.

La normativa in questione, il decreto legislativo numero 199/2021 e i relativi decreti ministeriali attuativi, insieme alle deliberazioni dell’Assemblea legislativa regionale (n. 28/2010 e n. 125/2023), stabiliscono i criteri generali per la localizzazione degli impianti fotovoltaici. Tuttavia, da quasi due anni si attende il decreto ministeriale sulle aree idonee, che dovrebbe fornire indicazioni più precise e restrittive, in particolare per le aree agricole di pregio.

La Regione Emilia-Romagna ha preso una posizione chiara, votando in Giunta e in Assemblea regionale per nuovi criteri che favoriscano l’installazione di impianti fotovoltaici in aree non agricole, come tetti, parcheggi e aree dismesse, e che prevedano l’uso di tecnologie agrivoltaiche avanzate nelle zone agricole. Queste ultime permetterebbero di continuare le attività agricole con una limitata riduzione di produttività, salvaguardando così le eccellenze agricole e la sicurezza alimentare della regione.

Le misure proposte e le reazioni del settore

La proposta di Mammi e della Regione Emilia-Romagna ha suscitato un ampio dibattito. Da una parte, vi è la necessità di promuovere l’energia rinnovabile per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, come l’obiettivo regionale del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035. Dall’altra, emerge la preoccupazione per la conservazione dei terreni agricoli, considerati fondamentali non solo per la produzione alimentare ma anche per il mantenimento della biodiversità e del paesaggio.

In questo contesto, la Regione ha stabilito delle limitazioni specifiche per l’installazione di impianti fotovoltaici e eolici in aree sensibili, come i siti della rete Natura 2000 e le cave dismesse, dove è vietato realizzare nuovi impianti fotovoltaici e sono consentite solo mini-turbine eoliche da 20 kW o interventi sull’esistente che non aumentino l’altezza delle macchine.

Un equilibrio tra sviluppo energetico e tutela ambientale

Il dibattito in Emilia-Romagna riflette una questione più ampia che riguarda l’intero Paese e, in una prospettiva più larga, l’Europa. La transizione verso l’energia verde, seppur necessaria per contrastare il cambiamento climatico, deve essere gestita in modo da non compromettere le risorse naturali e agricole. La sfida è trovare un equilibrio che permetta di sviluppare le energie rinnovabili senza sacrificare terreni agricoli preziosi.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la questione dell’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli in Emilia-Romagna solleva un dilemma centrale nell’agricoltura moderna: come conciliare la necessità di promuovere l’energia rinnovabile con la tutela del suolo agricolo. La regione propone un modello di sviluppo che privilegia l’uso di spazi già antropizzati e l’adozione di tecnologie agrivoltaiche avanzate, cercando di preservare le aree di maggior valore agricolo e paesaggistico. Questo approccio riflette una nozione base di agricoltura sostenibile, che mira a proteggere le risorse naturali per le generazioni future. Inoltre, introduce una nozione di agricoltura avanzata, che integra la produzione energetica rinnovabile con le pratiche agricole, offrendo un modello per un futuro in cui energia e agricoltura possano coesistere in armonia.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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