E-Mail: [email protected]
- Il governo si impegna a triplicare il target di fonti rinnovabili, evidenziando l'importanza dell'energia pulita.
- La bozza del Dl Agroalimentare classifica i terreni agricoli come aree non idonee all'installazione di impianti fotovoltaici a terra, sollevando preoccupazioni tra gli investitori.
- Vexuvo annuncia un piano di investimenti nel fotovoltaico in Italia da 1,5 miliardi entro 2028/2029, chiedendo un ripensamento della normativa.
L’ultima bozza del decreto sulle emergenze nel settore agroalimentare ha sollevato un acceso dibattito in Italia, mettendo in evidenza una contrapposizione tra la volontà di promuovere l’indipendenza energetica attraverso lo sviluppo di fonti rinnovabili e la necessità di tutelare i terreni agricoli. Il governo si impegna a triplicare il target di fonti rinnovabili, ma allo stesso tempo, propone misure che sembrano frenare lo sviluppo degli impianti fotovoltaici a terra, considerati non idonei sui terreni classificati agricoli dai vigenti piani urbanistici.
La bozza del Dl Agroalimentare stabilisce che le zone classificate agricole sono aree non idonee all’istallazione di impianti fotovoltaici con moduli a terra, creando una situazione di stallo che dura da due anni, con le regioni che bloccano i nuovi impianti. Questa normativa ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori e le associazioni del settore energetico, che vedono in questa mossa un ostacolo agli obiettivi di decarbonizzazione e allo sviluppo economico del paese.
Le posizioni in campo: tra tutela dell’agricoltura e sviluppo sostenibile
Da un lato, il ministero dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida, sostiene la necessità di un divieto ai nuovi impianti fotovoltaici a terra sui terreni agricoli, rispondendo alle richieste degli agricoltori che temono un’eccessiva sottrazione di suolo produttivo. Dall’altro, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, rappresentato da Gilberto Pichetto Fratin, si mostra aperto alla ricerca di una soluzione che concili la tutela dei terreni agricoli con gli obiettivi di decarbonizzazione e gli investimenti delle imprese nel settore delle rinnovabili.
La questione delle aree idonee a ospitare impianti rinnovabili rimane aperta, con il decreto dell’Ambiente che ha definito i criteri ma si scontra con la moratoria di 18 mesi approvata dalla Sardegna e con la posizione di Coldiretti, che chiede un deciso stop al “fotovoltaico selvaggio”.
Le reazioni del settore energetico e agricolo
Le associazioni del settore energetico, come Elettricità Futura e Italia Solare, esprimono preoccupazione e sorpresa per la bozza di decreto, sottolineando come un eventuale stop agli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli possa rappresentare un ostacolo agli impegni presi dal governo in ambito internazionale e agli investimenti nel settore delle rinnovabili. Vexuvo, con un piano di investimenti in Italia nel fotovoltaico da 1,5 miliardi entro 2028/2029, chiede un ripensamento della bozza.
Dall’altra parte, Coldiretti celebra l’annuncio del governo, sostenendo la necessità di proteggere i terreni agricoli dall’installazione indiscriminata di pannelli fotovoltaici, pur non opponendosi al principio delle energie rinnovabili, come dimostra il forte interesse per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine.
Bullet Executive Summary
La discussione sul futuro degli impianti fotovoltaici nei terreni agricoli in Italia evidenzia una complessa sfida tra la necessità di promuovere l’indipendenza energetica attraverso lo sviluppo sostenibile e la tutela dei terreni agricoli. La bozza del Dl Agroalimentare, che propone di classificare i terreni agricoli come aree non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici a terra, ha sollevato preoccupazioni tra gli investitori e le associazioni del settore energetico, che vedono in questa mossa un potenziale ostacolo agli obiettivi di decarbonizzazione del paese. D’altra parte, la posizione del ministero dell’Agricoltura risponde alle richieste degli agricoltori, preoccupati per un’eccessiva sottrazione di suolo produttivo. Questo dibattito sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra la tutela dell’agricoltura e lo sviluppo delle energie rinnovabili, due pilastri fondamentali per un futuro sostenibile.
Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della multifunzionalità dei terreni agricoli, che possono sostenere non solo la produzione alimentare ma anche contribuire alla produzione di energia rinnovabile attraverso pratiche di agrivoltaico. Questo approccio avanzato permette di ottimizzare l’uso del suolo, conciliando la produzione agricola con quella energetica, offrendo una soluzione potenziale al dibattito attuale. La sfida sta nel garantire che tali pratiche siano implementate in modo da preservare la fertilità e la produttività dei terreni agricoli, assicurando al contempo un contributo significativo agli obiettivi di energia rinnovabile del paese.
- Sito ufficiale del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, per scoprire le ultime notizie e comunicati stampa sul futuro degli impianti fotovoltaici nei terreni agricoli in Italia
- Sito ufficiale del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, con comunicati stampa e informazioni sulla politica energetica italiana
- Fonte ufficiale di Elettricità Futura, associazione del settore elettrico italiano, per approfondire sulle proposte per lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili.
- Comunicati stampa di Italia Solare sull'impatto del decreto agricoltura sulle energie rinnovabili
- Comunicati stampa ufficiali di Coldiretti sulla questione dei terreni agricoli e impianti fotovoltaici