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Crisi idrica: nuove regole per salvare l’agricoltura pugliese in ginocchio

La nuova legge regionale sull'acqua punta a gestire meglio le risorse idriche. Scopri come influisce sull'agricoltura e quali sono le novità.
  • Nuova legge regionale innalza la durata delle concessioni per l'uso delle acque sotterranee da 5 a 15 anni.
  • Censimento regionale: 14,000 pozzi autorizzati, ma potrebbero essere il doppio.
  • Siccità in Sicilia causa perdite economiche di oltre 4 miliardi di euro e 33,000 posti di lavoro.

L’agricoltura italiana è in ginocchio a causa della siccità, e si cercano di individuare normative per un uso razionale dell’acqua. La nuova legge regionale sull’utilizzo dell’acqua, che dovrebbe arrivare ai tavoli della V Commissione consiliare ai primi di settembre, innalza da cinque a quindici anni il limite temporale delle concessioni per l’utilizzo delle acque sotterranee. Le modifiche alla precedente legge del 1999 riguardano la durata della concessione e l’utilizzo domestico dei pozzi artesiani, la cui portata non deve superare i mille metri cubi all’anno. Sarà obbligatoria l’installazione di contatori e la comunicazione del volume d’acqua asportato, oltre a una relazione geologica-idrogeologica. Inoltre, sarà vietata la ricerca di fonti a meno di duecento metri da opere di captazione delle acque per uso umano.

Una delle novità della legge è l’istituzione di un’Autorità Ambientale regionale. Lo schema del disegno di legge è stato presentato due anni fa, nell’ottobre 2022, durante l’evento “Acqua, risorsa in emergenza”. La Regione ha avviato consultazioni con vari portatori di interesse, tra cui l’Autorità Idrica Pugliese, la Cia, l’Ordine dei Chimici e dei Fisici della Provincia di Bari, l’Ordine dei Geologi della Puglia e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia Barletta Andria Trani, presentando istanze, alcune delle quali sono state accolte, altre respinte.

Le innovazioni previste includono l’obbligo per i titolari delle concessioni per opere di captazione delle acque di essere disponibili a un continuo monitoraggio da parte delle Amministrazioni pubbliche e la possibilità di concedere l’utilizzo della risorsa in emergenze. Sarà possibile chiedere la concessione per la ricerca e lo scavo di pozzi attraverso una procedura telematica.

Secondo un censimento incompleto della Regione Puglia, esistono 14.000 pozzi autorizzati, ma è plausibile pensare che sul territorio regionale ce ne siano almeno il doppio. Le associazioni di categoria certificano un disastro annunciato dai tecnici, chiedendo il riconoscimento dello stato di calamità e preannunciando la perdita di metà del raccolto. Grazie al Bilancio Idrico Irriguo, risalente a un accordo tra la Regione e l’Autorità di Bacino della Puglia siglato nell’ottobre 2014 e recepito con delibera di giunta regionale nel 2016, è possibile avere un’idea dei consumi idrici pugliesi.

I dati per i pozzi artesiani sono incompleti, poiché la piattaforma regionale non comprende gli impianti autorizzati fino al 2019. Bisognerà attendere la scadenza quinquennale per inserirli nella piattaforma. Non è chiaro se la nuova deliberazione regionale, che triplica la durata delle concessioni, prorogherà i provvedimenti. I numeri per provincia sono significativi: Foggia ha 2.232 pozzi, di cui 1.759 per uso agricolo; Bari ha 4.406 pozzi, di cui 2.850 per uso agricolo; Brindisi ha 2.282 pozzi, di cui 402 per uso agricolo e 1.817 per uso domestico; Lecce ha 3.257 pozzi, di cui 533 per uso agricolo e 2.556 per uso domestico; Taranto ha 2.070 pozzi artesiani, di cui 1.494 per uso agricolo.

Siccità: un problema strutturale, ma le soluzioni ci sono

Ogni anno in Italia si consumano 26 miliardi di metri cubi di acqua, una quantità che potrebbe soddisfare il fabbisogno di 43 milioni di persone, quasi un’altra Italia. La siccità è diventata un problema strutturale, uno degli effetti più evidenti della crisi climatica. L’Italia rischia di pagare caro l’alternanza tra periodi siccitosi e “bombe d’acqua” a causa delle insufficienti capacità di immagazzinamento. Il tracollo totale degli equilibri idrogeologici è una realtà, con il caldo e l’emergenza idrica che colpiscono in particolare il Mezzogiorno italiano, dove i serbatoi sono vuoti e si ricorre ai razionamenti d’acqua.

In Sicilia, la siccità ha causato perdite economiche di oltre 4 miliardi di euro e la perdita di 33.000 posti di lavoro. La situazione critica ha portato alla vendemmia anticipata e al dimezzamento dei raccolti. Gli allevatori sono in difficoltà, costretti a portare gli animali al macello per mancanza d’acqua. A pagarne le spese sono i cittadini e il comparto agricolo, con perdite anche in altri settori chiave come il turismo. Nel 2023, l’emergenza siccità e gli eventi estremi hanno provocato oltre 6 miliardi di danni all’agricoltura nazionale e alle infrastrutture. La produzione agricola ridotta ha inciso sulla disponibilità di cibo sul mercato, causando un aumento dei prezzi. La spesa media per beni di prima necessità è aumentata dell’11,2%, con un costo aggiuntivo di 246 euro all’anno per cibi e bevande per le famiglie con almeno due figli.

L’azione di governo è stata lenta, disorganizzata e priva di visione. Nonostante le promesse di “faremo” e “valuteremo”, non sono state trovate soluzioni strutturali. Il governo ha sbloccato il Fondo di Garanzia per opere idriche, finanziato il Piano nazionale invasi e previsto un bonus idrico, stanziando risorse per infrastrutture primarie, resilienza dell’agro-sistema irriguo, fognature e depurazione. Nel Conte II sono stati stanziati 2,2 miliardi di euro per la siccità e la migliore gestione delle risorse idriche, circa 1,24 miliardi di euro per il finanziamento di 169 progetti irrigui per il rilancio e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, 440 milioni per ulteriori progetti irrigui dal 2021, oltre 42 milioni per il fondo per emergenze nazionali nelle aree coinvolte, 880 milioni per investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una gestione sostenibile, efficiente e razionale delle risorse idriche, 520 milioni per nuovi progetti e 360 milioni per progetti già avviati con risorse nazionali (PNRR).

In questa legislatura, il M5S è stato il primo, un anno fa, a depositare una mozione sul tema, indicando proposte e strumenti per intervenire subito sulle infrastrutture e favorire la gestione circolare della risorsa idrica. In Italia ci sono migliaia di bacini idrici artificiali che potrebbero immagazzinare l’acqua dolce e creare energia elettrica. Tuttavia, detriti, terra, ghiaia e ramaglie accumulatisi nel corso dei decenni hanno ridotto la capacità di immagazzinamento di un valore stimato in 7 miliardi di tonnellate, uno spreco che non possiamo permetterci. È stato lanciato un appello alle forze politiche per semplificare le procedure di pulizia e ripristino dei bacini, conservare l’acqua dolce e utilizzare una piccola porzione di bacini per installarvi sopra il fotovoltaico galleggiante. Questo avrebbe un duplice vantaggio: l’ombreggiamento dei pannelli fotovoltaici ridurrebbe l’acqua dolce persa per evaporazione e l’impianto fotovoltaico raffrescato dall’acqua aumenterebbe la produzione energetica.

Siccità, ANBI: “La mancanza d’acqua è ormai un problema di coesione sociale”

“In Italia siamo un paese cicala: abbiamo troppa acqua al nord e la smaltiamo disperdendola, rendendo l’acqua dolce non più disponibile. In Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia si sta combattendo una battaglia contro la siccità”, ha dichiarato Massimo Gargano, direttore generale di ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), in un’intervista. La siccità è diventata un problema di coesione sociale, soprattutto in Sicilia, dove manca l’acqua per le famiglie, l’industria del turismo, il bestiame degli allevamenti e l’agricoltura dell’agroalimentare.

“Non si può immaginare di operare in emergenza trovando l’acqua che non c’è”, ha commentato Gargano, spiegando le leve su cui agire: manutenzione, infrastrutturazione, innovazione e una nuova cultura dell’acqua. In Sicilia, i consorzi di bonifica sono commissariati da 34 anni. La spaccatura climatica del paese è evidente, e Gargano ha chiesto una gestione delle risorse idriche nell’ambito dell’autonomia differenziata: “L’Italia si affaccia nel Mediterraneo. Un paese lungo e stretto avrà problemi soprattutto nella parte vicina all’Africa. Se il paese deciderà per l’autonomia differenziata, dovrà tenere conto di questa differenza geografica, altrimenti pagherà un prezzo enorme rispetto alla parte vicina al nord dell’Europa”.

Gargano ha concluso: “È l’uomo la causa dei cambiamenti climatici, ne è responsabile. Bisogna che prenda coscienza e adotti politiche coerenti per invertire la rotta”.

Siccità e caldo estremo in Capitanata: raccolti bloccati, agricoltori al tappeto

La siccità continua ad arrecare gravi rallentamenti al comparto agricolo, con prodotti di qualità e quantità basse. Ugo Celozzi, delegato di Coldiretti Impresa Giovane, spiega che la raccolta del pomodoro sarà la cartina tornasole del problema, e già si vedono i primi segni sulle olive. La siccità sta avvizzendo le olive nei terreni in asciutto, e l’irrigazione di soccorso è insufficiente per un giusto accrescimento. La stima della produzione è da profondo rosso, dimezzata a causa del caldo degli ultimi mesi e della mancanza di piogge, con preoccupazione per gli effetti sulla produzione di olio.

Coldiretti Puglia ha richiesto lo stato di emergenza e la dichiarazione di calamità, con verifiche tecniche in corso nelle campagne. Lo scenario si sta aggravando, con ulivi in stress idrico a causa della mancanza di acqua e del sole battente che non dà tregua ai frutti degli alberi. La siccità e le alte temperature perduranti da mesi, con picchi superiori ai 30°C registrati negli ultimi giorni di aprile e nella prima decade di maggio, hanno preoccupato gli olivicoltori. Il caldo anomalo fuori stagione è sfavorevole alla fisiologica mignolatura dell’olivo, che fiorisce nel mese di maggio. Nonostante la prolifica produzione della scorsa campagna, le buone aspettative sono state tradite dal progressivo aborto dei fiori dovuto all’eccessivo e duraturo caldo.

Lo scenario attuale mostra un attecchimento in calo del 50% rispetto all’anno scorso, con una proiezione di peggioramento costante a causa della siccità. Nei casi più gravi, la siccità può provocare necrosi progressiva delle olive nei terreni non irrigui. I pascoli sono alle strette, e Coldiretti ha richiesto l’invio di autobotti per abbeverare il bestiame. Il mese di agosto rischia di vedere uno stop definitivo dell’acqua irrigua, e nel caso accadesse, i danni sarebbero seri.

Bullet Executive Summary

La siccità è un problema complesso e multifattoriale che richiede un approccio integrato e coordinato. La nuova legge regionale sull’utilizzo dell’acqua in Puglia rappresenta un passo avanti significativo, ma è solo una parte della soluzione. La gestione delle risorse idriche deve essere affrontata con una visione a lungo termine che includa manutenzione, infrastrutturazione, innovazione e una nuova cultura dell’acqua. La crisi climatica rende la siccità un problema strutturale che colpisce non solo l’agricoltura, ma anche altri settori chiave come il turismo e l’industria. È fondamentale adottare politiche coerenti e sostenibili per invertire la rotta e garantire un futuro più resiliente per tutti.

Nozione base di agricoltura: L’irrigazione è una pratica agricola fondamentale che consiste nell’apportare acqua alle colture per garantire la loro crescita e produttività. In condizioni di siccità, l’irrigazione diventa ancora più cruciale per evitare perdite di raccolto.

Nozione avanzata di agricoltura: L’uso di tecnologie di precisione, come i sensori di umidità del suolo e i sistemi di irrigazione a goccia, può ottimizzare l’uso dell’acqua in agricoltura. Queste tecnologie permettono di monitorare in tempo reale le condizioni del suolo e di applicare l’acqua in modo mirato, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza idrica.

In conclusione, la gestione sostenibile delle risorse idriche è una sfida che richiede l’impegno di tutti, dalle istituzioni agli agricoltori, passando per i cittadini. Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile affrontare efficacemente la siccità e garantire un futuro più resiliente per l’agricoltura e per l’intera società.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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