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- La delibera regionale vincola il rilascio delle concessioni per i pozzi d'irrigazione alla conversione in agricoltura biologica per almeno il 70% dei campi coinvolti.
- Esistono circa 200.000 pozzi illegali che contribuiscono allo spreco delle risorse idriche secondo l'Ordine dei Geologi della Puglia.
- La siccità ha provocato ritardi burocratici che possono protrarsi fino a un anno, ostacolando l'accesso ai finanziamenti dell'Unione Europea.
La Puglia sta vivendo una delle sue crisi più acute riguardo alla disponibilità d’acqua negli ultimi decenni. Questa drammatica situazione è stata esacerbata da una perdurante siccità che ha colpito duramente il settore agricolo, cuore pulsante dell’economia regionale. A causa della penuria d’acqua si è reso necessario intervenire sulla regolamentazione dell’impiego delle risorse idriche sotterranee; la Giunta regionale ha pertanto promulgato una delibera controversa. Tale normativa vincola il rilascio o rinnovo delle concessioni per i pozzi d’irrigazione alla conversione in agricoltura biologica almeno del 70% dei campi nella zona coinvolta.
L’associazione Coldiretti Puglia, voce degli agricoltori locali, ha manifestato forti timori riguardo agli effetti economici e produttivi della misura adottata. Pertanto hanno sollecitato un immediato intervento da parte di Donato Pentassuglia, assessore regionale all’Agricoltura, chiedendo modifiche alla normativa affinché includano anche realtà agricole che seguono pratiche integrate o rispettano le linee guida sui fertilizzanti incluse nel Quaderno di Campagna.
Le Implicazioni Economiche e Produttive
La recente delibera regionale ha acceso un dibattito tra i coltivatori pugliesi, che affrontano ora una doppia sfida: da un lato, devono aggiornarsi su nuove tecniche agricole; dall’altro lato, si confrontano con la scarsità d’acqua. Passare all’agricoltura biologica – pur essendo una pratica più sostenibile – comporta importanti investimenti economici ed è spesso impraticabile per ogni azienda agricola. Questa situazione rischia di diminuire la resa produttiva agricola, con impatti diretti sull’economia locale.
Secondo Alfonso Cavallo, alla guida della Coldiretti Puglia, numerose aziende agricole sono incapaci di far fronte ai costi legati a un simile cambiamento radicale. Il contesto è reso ancora più difficile dai rallentamenti burocratici nella concessione delle autorizzazioni necessarie che possono protrarsi fino ad un anno. Tali ritardi ostacolano sia l’accesso alle riserve idriche sia ai finanziamenti dell’Unione Europea destinati al potenziamento rurale e all’agevolazione sui carburanti.
- 🌍 La nuova delibera favorisce un'agricoltura più sostenibile…...
- 💧 Le restrizioni proposte sono insostenibili per molti agricoltori…...
- 🔍 E se adottassimo una soluzione basata su riserve collettive d'acqua?…...
L’Allarme dei Geologi: La Situazione delle Falde Acquifere
L’Ordine dei Geologi della Puglia ha recentemente sollevato preoccupazioni riguardo alla regolamentazione delle falde acquifere nella regione. La presidente dell’ordine, Giovanna Amedei, ha indicato che l’attuale scarsità d’acqua è principalmente imputabile a pratiche poco efficienti nella gestione delle riserve sotterranee oltre che al loro uso intensivo. Si calcola la presenza di circa 200.000 pozzi illegali che accelerano lo spreco delle risorse d’acqua.
La crescente “tropicalizzazione” del clima rappresenta un fattore determinante nell’aggravarsi del problema poiché contribuisce all’aumento in durata e intensità dei periodi di siccità. Questi cambiamenti climatici drammaticamente incalzanti rendono impellente rivedere le strategie per una più prudente e responsabile amministrazione dell’approvvigionamento idrico.
Prospettive Future e Soluzioni Possibili
L’attuale scenario impone un approccio integrativo che contempli contemporaneamente le istanze degli agricoltori e la tutela ambientale. Coldiretti Puglia ha avanzato la proposta di istituire un tavolo di discussione con tutti gli attori coinvolti per esaminare soluzioni praticabili. Tra i suggerimenti emersi c’è l’introduzione di misure tecniche e organizzative volte a snellire la burocrazia e a facilitare il rilascio delle concessioni.
In aggiunta, risulta cruciale promuovere pratiche agricole ecocompatibili che non solo tutelino le risorse idriche ma risultino anche vantaggiose dal punto di vista economico per gli agricoltori. L’integrazione agricola assieme all’uso di fertilizzanti in linea con le norme vigenti sono esempi concreti delle migliori pratiche suscettibili di incentivazione.
Conclusioni: Verso un’Agricoltura Sostenibile
Con la crescente minaccia della scarsità d’acqua, risulta fondamentale per gli agricoltori della Puglia mettere in atto strategie che garantiscano sia produttività sia sostenibilità. La rotazione delle colture è una pratica agricola di base associata a questo tema: contribuisce al mantenimento della fertilità del suolo riducendo allo stesso tempo la necessità di risorse idriche.
Sul fronte più avanzato tecnologicamente, l’introduzione dei sistemi di irrigazione a goccia offre una via percorribile per sfruttare al meglio le risorse idriche disponibili limitando i danni ambientali. Queste tecniche inizialmente richiedono investimenti consistenti ma possono rivelarsi economicamente vantaggiose nel lungo periodo. Di fronte a queste sfide, diviene lampante come la sostenibilità non rappresenti solo un obbligo dal punto di vista ecologico ma costituisca altresì una strategia economica sensata. È dunque indispensabile che gli agricoltori pugliesi trovino modi innovativi per collaborare ed evolversi affinché si assicuri un avvenire promettente e duraturo all’agricoltura nel suo complesso.