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Contratti agricoli in Emilia-Romagna: come le nuove trattative influenzeranno i salari nel 2024

Scopri come l'impasse nelle trattative per i contratti provinciali di lavoro sta mettendo a rischio gli stipendi di 80.000 lavoratori agricoli in Emilia-Romagna.
  • Circa 80.000 lavoratori agricoli in Emilia-Romagna sviluppano oltre 8 milioni di giornate lavorative.
  • Le trattative per il rinnovo dei contratti provinciali sono bloccate da oltre un anno, con un incremento salariale del 3,5% ancora in discussione.
  • A Trento, i sindacati richiedono un aumento del 5% sui minimi tabellari per il biennio 2024-2025, con un ulteriore 3% come elemento di garanzia.

Le segreterie regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno espresso preoccupazione riguardo all’andamento delle trattative per il rinnovo dei contratti provinciali di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti in Emilia-Romagna. Questi contratti, disdettati un anno fa, sono stati oggetto di piattaforme presentate alle controparti territoriali di Cia, Confagricoltura e Coldiretti a novembre 2023. Tuttavia, la situazione rimane bloccata, in particolare per quanto riguarda l’incremento salariale.

In Emilia-Romagna, circa 80.000 lavoratori agricoli sviluppano oltre 8 milioni di giornate lavorative. La maggioranza di questi lavoratori è assunta con contratti precari, stagionali o a tempo determinato. I contratti provinciali di lavoro (CPL) per gli operai agricoli sono contratti di primo livello, con materie di carattere normativo e retributivo demandate dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) di settore.

Il Modello Contrattuale Agricolo

Lo scorso ottobre, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali nazionali hanno raggiunto un’intesa con lo scopo di tutelare i salari dei lavoratori attraverso il recupero del differenziale inflattivo per il biennio 2022-2023. È stato concordato un incremento del 3,5% del salario, da aggiungere agli aumenti retributivi definiti nella fase di rinnovo dei CPL. Tuttavia, oggi questo aumento a livello territoriale è disconosciuto dalle controparti agricole.

Le organizzazioni sindacali si chiedono se il modello contrattuale agricolo, che ha dato risposte normative e salariali ai lavoratori del settore primario con specificità territoriali, sia messo in discussione dalle organizzazioni professionali agricole. L’Emilia-Romagna è la Regione del Patto per il clima e il lavoro, firmato da tutte le parti sociali, comprese quelle del settore primario. Le organizzazioni sindacali rammentano il rispetto dei contratti e il loro rinnovo.

La Scarsa Attrattività del Settore Agricolo

Negli ultimi anni, si è registrata una crescente difficoltà a reperire manodopera agricola, in particolare quella altamente specializzata, a causa della scarsa attrattività del settore. I sindacati sono convinti che un’adeguata risposta normativa e salariale, attraverso il rinnovo dei contratti di lavoro, possa dare il giusto impulso a tutto il settore, riconoscendo giuste retribuzioni ai lavoratori e promuovendo produzioni di qualità.

Daniele Saporetti, Cristiano Pistone e Sergio Modanesi di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil regionali auspicano una ripresa tempestiva delle trattative e una convergenza sul tema del salario, fornendo risposte alle donne e agli uomini che lavorano in questo settore, garantendo prodotti sulle tavole nel rispetto delle proposte delle associazioni datoriali.

Il Presidio dei Lavoratori Agricoli in Trentino

In Trentino, un gruppo di lavoratori del comparto agricolo, rappresentati dai sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, ha organizzato un presidio sotto la sede di Coldiretti Trento per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di settore. L’iniziativa è stata indetta dopo la proclamazione dello stato di agitazione, lo scorso 18 luglio, a seguito dell’ultimo incontro con la controparte datoriale.

La protesta riguarda principalmente l’aspetto legato agli aumenti economici. I sindacati hanno richiesto un aumento del 5% sui minimi tabellari per il biennio 2024-2025, aggiungendo un ulteriore 3% come elemento di garanzia. La delegazione delle segretarie generali Elisa Cattani (Flai-Cgil) e Katia Negri (Fai-Cisl) ha incontrato la parte datoriale, chiedendo una riformulazione dei minimi tabellari entro il prossimo venerdì 2 agosto. Se non ci saranno risposte, i sindacati proseguiranno con nuove mobilitazioni e presidi.

Bullet Executive Summary

Il settore agricolo in Emilia-Romagna e Trentino sta affrontando una crisi significativa legata al rinnovo dei contratti di lavoro e agli aumenti salariali. Le organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil sono impegnate in una battaglia per garantire condizioni di lavoro migliori e retribuzioni adeguate per gli operai agricoli e florovivaisti. La scarsa attrattività del settore e la difficoltà a reperire manodopera specializzata sono problemi che richiedono soluzioni urgenti e condivise.

In agricoltura, è fondamentale comprendere l’importanza della rotazione delle colture, una pratica che migliora la fertilità del suolo e riduce la pressione dei parassiti. Allo stesso modo, l’adozione di tecnologie avanzate come l’agricoltura di precisione può ottimizzare l’uso delle risorse e aumentare la produttività, offrendo soluzioni sostenibili per il futuro del settore.

Riflettendo su questi temi, è evidente che il rinnovo dei contratti e il miglioramento delle condizioni di lavoro non sono solo una questione di giustizia sociale, ma anche di sostenibilità e innovazione per un settore cruciale come quello agricolo.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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