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- 650 unità di personale coinvolte nei bandi annullati per i ministeri dell'Agricoltura e della Difesa.
- Il concorso del Ministero della Difesa riguardava 267 unità, mentre quello dell'Agricoltura 374 unità.
- La sentenza del Consiglio di Stato privilegia lo scorrimento della graduatoria esistente del 2020 rispetto a nuovi bandi.
Il Consiglio di Stato ha recentemente annullato due bandi di concorso relativi ai ministeri dell’Agricoltura e della Difesa, una decisione che ha suscitato un notevole clamore. Questi bandi, pubblicati a dicembre 2023, riguardavano il reclutamento di quasi 650 unità di personale. Tuttavia, la loro pubblicazione è avvenuta mentre era ancora valida una graduatoria precedente, risalente a un concorso del 2020. Gli idonei di tale graduatoria hanno presentato ricorso, sostenendo che i nuovi bandi fossero stati indetti senza una giustificazione adeguata per “scavalcare” la graduatoria esistente.
Le Implicazioni Economiche e Amministrative
L’annullamento dei bandi rappresenta un significativo spreco di risorse. Le procedure concorsuali erano già in uno stadio avanzato, con prove scritte completate e graduatorie parzialmente pubblicate. Per il Ministero della Difesa, il concorso riguardava 267 unità di personale non dirigenziale, mentre per il Ministero dell’Agricoltura si trattava di 374 unità. Le somme investite per queste procedure non avranno alcun ritorno concreto, e i candidati che avevano già superato diverse fasi del concorso vedono ora sfumare le loro opportunità di impiego.
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La Sentenza del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha ribaltato una precedente decisione del Tar, accogliendo le istanze dei ricorrenti. La sentenza sottolinea come i bandi siano stati pubblicati in un periodo in cui la graduatoria precedente era ancora valida, fino al 14 gennaio 2024. La giurisprudenza del Consiglio di Stato impone che, in presenza di una graduatoria efficace, si debba preferire lo scorrimento della stessa piuttosto che l’indizione di nuovi concorsi, a meno che non vi siano motivazioni dettagliate per derogare a questa regola. La mancanza di tali motivazioni nei bandi impugnati ha portato alla loro illegittimità.
Prospettive Future e Considerazioni Finali
Con l’annullamento dei bandi, i ministeri si trovano ora a dover ripartire da zero, con la necessità di indire nuovi concorsi. Questo comporta ulteriori spese e un ulteriore ritardo nel reclutamento del personale necessario. Nonostante la possibilità di un ricorso in Cassazione, le speranze di ribaltare la sentenza sono minime, poiché tale ricorso è limitato a questioni di giurisdizione.
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