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- L'Agricoltura 5.0 promette produttività e sostenibilità, con investimenti fino a 2,5 milioni di euro per aziende che adottano soluzioni innovative entro il 2025.
- Il volume d'affari delle agromafie è salito a 24,5 miliardi di euro, evidenziando un incremento del 12,4% rispetto all'anno precedente.
- La Grande Distribuzione Organizzata gestisce il 70% degli acquisti alimentari, ma è vulnerabile alle infiltrazioni mafiose, mettendo a rischio la trasparenza del mercato.
L’agricoltura moderna sta vivendo una trasformazione radicale grazie all’introduzione dell’Agricoltura 5.0, un approccio che promette di rivoluzionare il settore agroalimentare. Durante un convegno tenutosi a Latina il 16 novembre, Angelo Frascarelli, docente di economia agraria, ha sottolineato come questa innovazione possa rappresentare una risposta efficace al problema del caporalato. L’Agricoltura 5.0 si propone di migliorare la produttività agroalimentare, garantire la sicurezza dei lavoratori e rispettare l’ambiente, portando a un impatto sociale positivo significativo. Le associazioni come Acli Terra stanno promuovendo questa trasformazione attraverso iniziative di formazione e supporto tecnico-finanziario, mirando a un’accelerazione significativa entro il 2025. Il Piano di Transizione 5.0, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 agosto, prevede investimenti fino a 2,5 milioni di euro per le aziende agricole che adottano soluzioni sostenibili, con scadenza al 31 dicembre 2025.
Il Fenomeno delle Agromafie
Si tratta di una problematica analizzata nel sesto studio sulle agromafie, sviluppato con la collaborazione di Eurispes, Coldiretti e l’Osservatorio sulla criminalità nel settore agroalimentare. Le agromafie rappresentano una minaccia crescente per il settore agroalimentare italiano, con un volume d’affari che ha raggiunto i 24,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 12,4% rispetto all’anno precedente. Le organizzazioni criminali si sono infiltrate nella filiera del cibo, dalla produzione alla distribuzione, sfruttando le opportunità offerte dalla globalizzazione e dalle nuove tecnologie. Le agromafie non solo danneggiano l’immagine del Made in Italy, ma rappresentano anche un pericolo per la salute pubblica, con 399 allarmi alimentari registrati nel 2018. I crimini ambientali, come le discariche abusive, sono in aumento, con oltre 30.000 ecoreati all’anno. Le autorità stanno intensificando gli sforzi per contrastare queste attività illegali, ma la complessità e la sofisticazione delle agromafie richiedono un approccio più integrato e innovativo.
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L’Impatto sulla Grande Distribuzione Organizzata
La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) gioca un ruolo cruciale nel panorama agroalimentare italiano, gestendo circa il 70% degli acquisti alimentari. Tuttavia, la GDO è anche un terreno fertile per le infiltrazioni mafiose, che sfruttano la catena di distribuzione per il riciclaggio di denaro illecito. Questo fenomeno crea distorsioni nei prezzi e può compromettere la redditività della produzione agroalimentare nazionale. Il 6° Rapporto Agromafie ha evidenziato come la GDO possa facilitare l’ingresso di capitali illeciti nel mercato legale, minando la concorrenza e la trasparenza. La Coldiretti ha sottolineato l’importanza di garantire che tutti i prodotti, italiani e stranieri, rispettino gli stessi standard di qualità e sicurezza, e ha chiesto una maggiore trasparenza nei flussi commerciali per prevenire frodi e contraffazioni.
Verso un Futuro Sostenibile
L’evoluzione dell’agricoltura verso modelli più sostenibili e tecnologicamente avanzati rappresenta una sfida e un’opportunità per il settore. L’Agricoltura 5.0 non solo promette di migliorare la produttività e la qualità del lavoro, ma può anche contribuire a combattere fenomeni come il caporalato e le agromafie. Tuttavia, per realizzare questo potenziale, è necessario superare le resistenze culturali e i costi iniziali elevati, attraverso un’adeguata formazione e il supporto finanziario. Le associazioni e le istituzioni devono lavorare insieme per promuovere una nuova cultura rurale che valorizzi l’innovazione e la sostenibilità.
In agricoltura, una nozione di base correlata al tema è la rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a prevenire l’accumulo di parassiti e malattie. In un contesto avanzato, l’uso di sensori e droni per monitorare le condizioni del suolo e delle colture permette di ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare la resa. Riflettendo su questi sviluppi, è evidente che l’integrazione di tecnologia e sostenibilità può trasformare l’agricoltura in un settore più resiliente e responsabile, capace di affrontare le sfide globali e di garantire un futuro migliore per le generazioni future.