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- Aumento delle micosi e resistenza: tassi di resistenza superano l'80% in Asia.
- Ogni 12 mesi, milioni di tonnellate di pesticidi dispersi nell'ambiente.
- L'Aspergillus fumigatus è a "priorità critica" per l'OMS.
L’uso eccessivo di fungicidi in agricoltura rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica a livello globale. L’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) ha lanciato l’allarme, evidenziando come l’impiego massiccio e spesso indiscriminato di questi prodotti stia alimentando la resistenza ai farmaci antimicotici. Questo fenomeno, analizzato in una scheda tecnica del Dimeila, pone interrogativi urgenti sulla sostenibilità delle pratiche agricole attuali e sulle loro ripercussioni sulla salute umana, animale e ambientale.
L’aumento delle micosi e la resistenza ai farmaci
Negli ultimi anni, si è assistito a un incremento preoccupante delle infezioni fungine, le cosiddette micosi, accompagnato da un aumento dei tassi di morbilità e mortalità. Questo incremento è strettamente legato alla diffusione di specie fungine resistenti ai farmaci. Le cause di questa resistenza sono molteplici e complesse. L’aumento di infezioni micotiche secondarie è stato alimentato, oltre che dalle variazioni del clima e dalla globalizzazione, anche dall’uso smodato di antibiotici. Tuttavia, un elemento di primaria importanza è l’impiego su larga scala di anticrittogamici in agricoltura, spesso simili a quelli utilizzati nella pratica medica. Questi preparati, distribuiti estesamente, facilitano la selezione di ceppi invulnerabili, che rappresentano una seria minaccia per la salute di persone, animali e dell’ecosistema.
Lo studio del Dimeila sottolinea come l’agricoltura, attraverso l’uso intensivo di fungicidi, crei ambienti favorevoli allo sviluppo della resistenza antifungina. Ogni dodici mesi, si disperdono nell’ambiente svariate milioni di tonnellate di pesticidi, e una quota considerevole è proprio costituita dai fungicidi. Ad esempio, l’utilizzo di agrofarmaci contenenti azoli ha indotto la resistenza dell’ Aspergillus fumigatus, uno dei principali agenti patogeni fungini per l’uomo, ai farmaci a base di azoli, estesamente adoperati nella cura delle infezioni umane. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera ora questo fungo tra i patogeni a “priorità critica”, con tassi di resistenza che superano l’*80% in Asia e il 15-20% in Europa.

I rischi per i lavoratori agricoli
Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda i rischi per i lavoratori agricoli. Questi, entrando in contatto con colture trattate con fungicidi, sono potenzialmente esposti a spore di funghi resistenti per via inalatoria. Particolarmente a rischio sono quanti operano in ambienti ristretti, come le serre, o manipolano alimenti per animali.
Sono state riportate specie di Aspergillus con profili di insensibilità a diverse categorie di antimicotici in vari paesi, Italia inclusa, con ripercussioni importanti sul benessere dei lavoratori.
L’ampio impiego di fungicidi azolici, specialmente nel settore agricolo, come evidenziato da una relazione congiunta delle principali cinque agenzie europee per la salute e l’ambiente – EFSA, ECDC, EMA, ECHA e AEA – con il supporto del Centro Comune di Ricerca (CCR) della Commissione Europea, può aumentare il rischio di sviluppo di resistenza ai trattamenti antifungini essenziali in medicina da parte dei funghi Aspergillus.
I farmaci a base di azoli rivestono un ruolo cruciale nel trattamento dell’aspergillosi, una seria infezione provocata dal fungo Aspergillus.
Invece, l’impiego generalizzato di questi elementi al di fuori dell’ambito medico umano, specialmente in agricoltura, accresce la probabilità che l’aspergillus sviluppi una tolleranza agli azoli, diminuendo l’efficacia delle terapie.
Le sostanze azoliche si trovano diffuse in una vasta gamma di prodotti: nei fitosanitari per la gestione delle malattie fungine in agricoltura e orticoltura, nei farmaci veterinari contro le micosi negli animali, come biocidi nei prodotti per la conservazione del legno, nelle sostanze chimiche industriali e perfino nei cosmetici.
L’esposizione a specifiche aree in cui vengono impiegati o sono presenti fungicidi azolici, come i residui agricoli e orticoli e il legname appena tagliato, potrebbe incrementare la possibilità di contrarre un’infezione da aspergillus resistente agli azoli.
Bernhard Url, direttore esecutivo ad interim dell efsa ha dichiarato l uso di fungicidi azolici in agricoltura e in altri settori al di fuori della medicina umana con il loro impatto sulla resistenza agli antifungini evidenzia la necessit cruciale di bilanciare prassi efficaci con la tutela della salute e dell ambiente.
Secondo Bernhard Url, direttore esecutivo ad interim dell’EFSA, l’utilizzo di fungicidi azolici in ambito agricolo e in altri settori extra-medici, unitamente al loro impatto sulla resistenza agli antifungini, sottolinea l’importanza critica di equilibrare strategie efficaci con la salvaguardia della salute e dell’ambiente.
L’approccio One Health ci consente di riunire competenze diverse per affrontare questa sfida e salvaguardare la salute pubblica per le generazioni future”.
Attraverso l’approccio “One Health”, possiamo unire diverse competenze per fronteggiare questa problematica e proteggere la salute pubblica a beneficio delle generazioni future.
Verso un’agricoltura più sostenibile e consapevole
La situazione attuale richiede una riflessione profonda sulle pratiche agricole e sulla necessità di adottare modelli più sostenibili e rispettosi della salute umana e dell’ambiente. L’uso eccessivo di fungicidi, pur garantendo raccolti abbondanti nel breve termine, rischia di compromettere la nostra capacità di combattere le infezioni fungine nel futuro. È necessario promuovere l’agricoltura integrata, che prevede l’utilizzo di metodi di controllo biologico, la rotazione delle colture e l’impiego di varietà resistenti alle malattie. Solo attraverso un approccio olistico e consapevole potremo garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica nel lungo periodo.
Amici, riflettiamo un attimo su quanto sia cruciale l’equilibrio in agricoltura. Una nozione base, ma fondamentale, è che la salute del suolo è direttamente collegata alla salute delle piante e, di conseguenza, alla nostra*. Un suolo ricco di microrganismi benefici, ad esempio, può ridurre la necessità di pesticidi e fungicidi.
E poi, pensiamo all’agricoltura di precisione: un approccio avanzato che utilizza tecnologie come sensori e droni per monitorare le condizioni delle colture e intervenire solo quando e dove è necessario, riducendo al minimo l’uso di prodotti chimici.
Questi sono solo due esempi di come possiamo cambiare il nostro approccio all’agricoltura, rendendola più sostenibile e sicura per tutti. Forse è il momento di chiederci: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per sostenere un’agricoltura più consapevole e rispettosa della nostra salute e del nostro pianeta?
- Pagina Inail con factsheet Dimeila sull'uso di fungicidi e resistenza antifungina.
- Piano di ricerca INAIL con dettagli sulle attività del DIMEILA sui fungicidi.
- Report OMS 2022 sugli agenti patogeni fungini e la sanità pubblica.
- Agenzie UE unite contro la resistenza ai fungicidi azolici in Aspergillus.