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Emergenza cinghiali: gli agricoltori marchigiani ottengono un piano straordinario

oltre 2.000 agricoltori protestano ad Ancona e ottengono l'approvazione del Piano regionale straordinario per il contenimento della fauna selvatica in soli 30 giorni.
  • Oltre 2.000 agricoltori hanno partecipato alla protesta ad Ancona.
  • Approvato il Piano straordinario per la gestione della fauna selvatica, da completare in 30 giorni.
  • Esperimenti di contraccezione a Barcellona con il contraccettivo GonaCon per ridurre la popolazione di cinghiali.

Il 15 luglio 2024, oltre 2.000 agricoltori e una decina di trattori hanno marciato sotto i Palazzi della Regione ad Ancona, colorando di giallo le strade doriche. La manifestazione, organizzata dalla Coldiretti Marche, ha portato a un risultato significativo: l’approvazione in giunta della delibera che recepisce le direttive dei Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, dando il via libera alla redazione del Piano regionale straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica.

Il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore all’Agricoltura e alla Caccia Andrea Maria Antonini hanno annunciato dal palco che la giunta ha dato mandato agli uffici di lavorare per velocizzare l’iter e portare a casa il piano entro 30 giorni. La soddisfazione tra gli agricoltori è stata palpabile, con il presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni, che ha dichiarato: “Un piano di intervento straordinario nella gestione del cinghiale è una necessità urgente. Abbiamo chiesto e ottenuto il commissariamento degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e l’aumento del personale dei Servizi Caccia della Regione.”

Il Piano regionale straordinario per il contenimento della fauna selvatica

La giunta regionale delle Marche ha approvato la delibera che dà il via libera alla redazione del Piano Regionale Straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Questo provvedimento, spiegato dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ai manifestanti della Coldiretti, è stato accolto con applausi e atteso da tempo. Il piano pone il contenimento della fauna selvatica come una priorità del governo regionale.

Acquaroli ha sottolineato che l’agricoltura è un settore strategico per la competitività del sistema economico regionale e nazionale. Dopo decenni di difficoltà, è importante dare una risposta concreta a un problema sentito, come dimostra la presenza degli agricoltori in piazza. L’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini ha aggiunto che il provvedimento fornisce gli strumenti necessari per affrontare il problema e potrebbe trasformarlo in un’opportunità.

Il piano prevede la partecipazione dei proprietari e conduttori di fondi, o soggetti delegati, con formazione e licenza per l’esercizio venatorio. In caso di inadempienza da parte degli enti gestori delle aree protette, la Regione potrà prevedere il commissariamento dell’ente, affidando le azioni di coordinamento operativo al dirigente della struttura regionale per la gestione faunistico-venatoria.

Le associazioni chiedono semplificazioni

Durante un’audizione in commissione Agricoltura e Ambiente del Consiglio regionale, le associazioni di categoria hanno espresso apprezzamento per i primi provvedimenti dell’assessorato e hanno sottolineato la necessità di approvare regolamenti e procedure semplici per gli abbattimenti dei cinghiali. Alfio Guarnieri dell’ANLC Lazio, Giulio Bernardini dell’Associazione Migratoristi Lazio, e altri rappresentanti di associazioni venatorie e agricole hanno concordato sulla necessità di interventi rapidi per fronteggiare l’emergenza.

Il presidente della commissione, Giulio Zelli, ha sottolineato la convergenza di idee tra le varie parti e ha evidenziato che la situazione richiede strumenti eccezionali. Anche il consigliere Enrico Tiero di Fratelli d’Italia ha auspicato un ritorno alla gestione ordinaria in tempi brevi, con la partecipazione delle associazioni.

Esperimenti di contraccezione a Barcellona

A Barcellona, la rete di parchi e aree protette sta sperimentando la contraccezione su vasta scala come soluzione per il controllo della popolazione di cinghiali. Il progetto, coordinato da un team di docenti universitari, tra cui il professor Antonio Varcasia dell’Università di Sassari, utilizza il contraccettivo GonaCon, prodotto negli Stati Uniti. Se efficace, questo metodo potrebbe essere adottato anche da altri Paesi membri dell’UE.

Il progetto prevede la cattura delle femmine di cinghiale per il trattamento con il contraccettivo, con l’obiettivo di ridurre la popolazione in modo sostenibile. Gli animali trattati vengono taggati per controlli successivi, e l’efficacia del trattamento viene monitorata nel tempo. L’obiettivo è di ridurre la necessità di abbattimenti forzosi entro 5-6 anni.

Il professor Manel Lopez-Bejar dell’Universitat Autonoma de Barcelona ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato che consideri le esigenze degli esseri umani, dell’ambiente e della fauna selvatica. Il progetto mira a trovare un equilibrio tra le diverse esigenze, con un dialogo costante tra scienziati, istituzioni e società.

Bullet Executive Summary

La questione del contenimento dei cinghiali nelle Marche e in altre regioni italiane rappresenta un problema complesso che richiede soluzioni integrate e sostenibili. La recente approvazione del Piano Regionale Straordinario per la gestione della fauna selvatica è un passo importante verso la risoluzione di questo problema, ma resta ancora molto da fare. La collaborazione tra agricoltori, cacciatori, istituzioni e scienziati è fondamentale per trovare soluzioni efficaci e durature.

Una nozione base di agricoltura correlata al tema è l’importanza della gestione sostenibile della fauna selvatica per proteggere i raccolti e garantire la sicurezza alimentare. Una nozione avanzata è l’uso di tecnologie innovative, come la contraccezione per il controllo della popolazione animale, che può offrire soluzioni ecologicamente valide e ridurre la necessità di abbattimenti forzosi.

In conclusione, la sfida del contenimento dei cinghiali richiede un approccio multidisciplinare e una collaborazione continua tra tutte le parti coinvolte. Solo così sarà possibile trovare un equilibrio tra la protezione dell’agricoltura, la sicurezza pubblica e la conservazione della biodiversità.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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