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- Le aree più colpite sono San Severino, Tolentino, San Ginesio e Camporotondo, dove le cavallette stanno devastando campi di erba medica e trifoglio.
- Secondo Coldiretti Marche, i danni stimati si aggirano intorno al 40-50% della produzione di trifoglio ed erba medica.
- La Coldiretti ha dichiarato che le cavallette provocano danni per oltre un miliardo di euro all'anno all'agricoltura italiana.
L’estate del 2024 sta mettendo a dura prova gli agricoltori delle Marche a causa di una massiccia invasione di cavallette. Le prime segnalazioni sono arrivate da San Severino, ma le zone colpite includono anche Tolentino, San Ginesio e Camporotondo. Gli insetti stanno devastando i campi di erba medica, trifoglio e altre leguminose foraggere, essenziali per l’alimentazione del bestiame.
Giuseppe Falcioni, un imprenditore agricolo di Tolentino, ha dichiarato: “L’anno scorso abbiamo subito grossi danni e quest’estate temiamo il bis. Le cavallette stanno distruggendo tutto: vediamo intere zone senza fiori, divorano le piante dalla punta lasciando solo il gambo.” La situazione è particolarmente critica nelle contrade di Regnano, Sant’Angelo e Paterno, dove gli sciami di cavallette sono visibili anche sulle pareti esterne delle case e sulle auto parcheggiate.
Effetti Devastanti sull’Economia Agricola
L’invasione delle cavallette sta avendo un impatto devastante sull’economia agricola della regione. Secondo Coldiretti Marche, i danni stimati si aggirano intorno al 40-50% della produzione di trifoglio ed erba medica. Questo calo della produzione comporta un aumento dei costi per gli allevatori, che devono acquistare foraggio supplementare per nutrire il bestiame.
Emiliano Compagnucci, un altro agricoltore di San Ginesio, ha espresso la sua preoccupazione: “Abbiamo un allevamento di bovini di razza marchigiana e vediamo sparire il foraggio necessario per alimentare gli animali. È una vera calamità. Il problema è triplicato rispetto all’anno scorso.” La Coldiretti ha avviato un monitoraggio con le aziende associate per individuare i focolai e sollecitare l’intervento delle istituzioni locali.
Un Problema che si Estende oltre le Marche
L’infestazione di cavallette non è limitata alle Marche. Anche l’Emilia Romagna sta affrontando una situazione simile, con sciami che attaccano campi di frutta e foraggi. Le alte temperature e la mancanza di pioggia hanno favorito la proliferazione massiva di questi insetti. Nel Faentino, le cavallette stanno divorando coltivazioni di erba medica, foraggi e frutta in maturazione, come pesche, susine e albicocche tardive.
La Coldiretti ha lanciato l’allarme, sottolineando che le cavallette sono polifaghe e colpiscono coltivazioni in campo, orti e giardini, provocando una catastrofe biologica che rischia di mettere in ginocchio centinaia di aziende. “Il ritorno delle cavallette è l’ultimo effetto dei cambiamenti climatici e della diffusione di insetti alieni in Italia, provocando danni per oltre un miliardo di euro all’anno all’agricoltura,” ha dichiarato Coldiretti.
Strategie di Contrasto e Monitoraggio
Di fronte a questa emergenza, le istituzioni e le associazioni agricole stanno cercando di mettere in atto strategie di contrasto e monitoraggio. La Coldiretti ha avviato un monitoraggio approfondito per individuare i focolai e sollecitare l’intervento delle istituzioni locali. È essenziale effettuare trattamenti localizzati nelle fasi giovanili delle cavallette, che sono presenti da metà maggio a fine giugno.
Il successo del contrasto alle cavallette dipende dalla sensibilità e partecipazione di tutti: agricoltori, cittadini, associazioni ed enti pubblici. “La tempestiva individuazione dei focolai di giovani cavallette e l’esecuzione rapida dei trattamenti localizzati sono cruciali,” ha sottolineato Coldiretti. Il Settore Fitosanitario e Difesa delle Produzioni della Regione Emilia-Romagna ha elaborato strumenti di supporto per informare e divulgare le segnalazioni di infestazione.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’invasione di cavallette rappresenta una vera e propria calamità per l’agricoltura marchigiana e non solo. Le alte temperature e la mancanza di pioggia hanno favorito la proliferazione di questi insetti, mettendo a rischio la produzione di foraggi e frutta. Gli agricoltori e le istituzioni stanno cercando di mettere in atto strategie di contrasto e monitoraggio per limitare i danni e prevenire future infestazioni.
Una nozione base di agricoltura correlata a questo tema è l’importanza della rotazione delle colture per mantenere la fertilità del suolo e ridurre la proliferazione di parassiti. Una nozione avanzata è l’uso di tecniche di agricoltura di precisione, come i droni e i sensori, per monitorare in tempo reale lo stato delle colture e intervenire tempestivamente in caso di infestazioni.
La situazione attuale ci invita a riflettere sull’importanza di adottare pratiche agricole sostenibili e innovative per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla diffusione di insetti alieni. Solo attraverso la collaborazione tra agricoltori, istituzioni e comunità locali possiamo sperare di mitigare gli effetti devastanti di queste calamità naturali.