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- L'Italia è il terzo produttore mondiale di kiwi biologico, dietro Cina e Nuova Zelanda.
- L'Emilia Romagna contribuisce al 15% della produzione nazionale di kiwi biologico.
- Il progetto "It's Bio" coinvolge 12 organizzazioni con 23.000 ettari di coltivazioni biologiche.
- Nonostante il caldo estivo, la qualità del kiwi biologico italiano rimane elevata.
La produzione di kiwi biologico in Italia rappresenta una delle eccellenze del settore ortofrutticolo nazionale, con l’Italia che si posiziona come leader a livello europeo e terzo produttore mondiale, preceduta solo da Cina e Nuova Zelanda. In questo scenario, l’Emilia Romagna gioca un ruolo di primo piano, essendo la terza regione per peso produttivo con il 15%, dietro Lazio (33%) e Piemonte (17%). La regione ospita alcune delle aziende più innovative, come l’Azienda agricola Fratelli Balzani a Bertinoro, che ha abbracciato la produzione biologica dal 1995. Con 17 ettari complessivi, di cui 4 dedicati al kiwi verde bio, l’azienda rappresenta un esempio di successo nel settore.
Il progetto “It’s Bio” e la promozione del biologico
“It’s Bio” è un progetto europeo che mira a promuovere il metodo di produzione biologico nel settore ortofrutticolo in Italia, Belgio e Grecia. L’iniziativa, promossa da AOP Gruppo Vi.Va., coinvolge 12 organizzazioni di produttori che coltivano un totale di circa 23.000 ettari, di cui 15.000 destinati a frutticole e poco più di 8.000 a orticole. Negli ultimi tre anni, si sono tenuti eventi diversificati grazie al progetto, che spazia dalle visite guidate nei siti produttivi all’organizzazione di seminari nei punti vendita, includendo anche incontri sul campo con gli agricoltori. Queste attività mirano a mettere in risalto la salubrità e la sostenibilità ambientale dei prodotti biologici, rispondendo alla crescente domanda di prodotti tracciabili e sostenibili, soprattutto da parte delle giovani generazioni.
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Impatto del clima sulla produzione di kiwi biologico
La recente campagna del kiwi biologico in Italia ha dovuto affrontare sfide significative a causa del forte caldo estivo, che ha influenzato l’allegagione dei frutti, portando a una riduzione delle quantità prodotte. Tuttavia, nonostante le condizioni avverse, il livello qualitativo del prodotto è rimasto alto, senza problemi degni di nota. Paolo Pari, direttore marketing di Canova srl, ha sottolineato che, sebbene la produzione nazionale di kiwi biologico per il 2024-2025 sarà ridotta, la qualità del prodotto rimane un punto di forza. Sul piano commerciale, la riduzione dei quantitativi avrà inevitabilmente effetti sulla dinamica dell’offerta, ma la qualità superiore del prodotto potrebbe compensare in parte questa diminuzione.
La sfida del biologico: qualità e sostenibilità
La produzione di kiwi biologico non è solo una questione di quantità, ma anche di qualità e sostenibilità. Valerio Balzani, titolare dell’Azienda agricola Fratelli Balzani, ha espresso soddisfazione per la campagna di quest’anno, iniziata a metà ottobre, sia per la qualità del prodotto che per la resa per ettaro. In Italia, la preferenza d’acquisto pende nettamente verso il kiwi verde, che domina con circa il 96% dei volumi di vendita, mentre il kiwi giallo costituisce il restante 4%. Nelle spese delle famiglie italiane, il kiwi ha inserito la sua presenza nel 77% delle liste, e all’interno di questa quota, il biologico rappresenta il 7% delle compere destinate al consumo immediato.
In conclusione, la produzione di kiwi biologico rappresenta un settore in crescita che risponde alle esigenze di un mercato sempre più attento alla sostenibilità e alla qualità. La nozione base di agricoltura correlata a questo tema è il concetto di rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a ridurre la necessità di pesticidi chimici. In un contesto più avanzato, si può considerare l’uso di tecnologie di precisione per monitorare e ottimizzare l’uso delle risorse, migliorando ulteriormente la sostenibilità delle pratiche agricole. Riflettendo su questi aspetti, emerge l’importanza di un approccio integrato che coniughi tradizione e innovazione per affrontare le sfide future dell’agricoltura biologica.