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Nasce ConfagriBio: l’associazione che rivoluziona l’agricoltura biologica italiana

ConfagriBio, guidata da Paolo Parisini, mira a promuovere pratiche sostenibili e innovative per valorizzare il settore biologico italiano, nonostante le sfide delle importazioni estere.
  • Crescita delle superfici investite a biologico del 4,5% nel 2023 rispetto al 2022.
  • Importazioni di prodotti biologici cresciute del 40% nel 2023, con un aumento di 30 volte nelle importazioni di grano bio.
  • Consumi di prodotti biologici in aumento del 5,2% nel 2023, ma con una crescita frenata rispetto al totale del paniere agroalimentare.

ConfagriBio è la nuova associazione di Confagricoltura dedicata all’agricoltura biologica, con l’obiettivo di tutelare, promuovere e valorizzare le imprese agricole biologiche e le diverse filiere produttive. La presidenza è stata affidata a Paolo Parisini, imprenditore agricolo e componente del consiglio direttivo dell’Unione di Bologna, nonché presidente della sezione Agricoltura Biologica della Confederazione in Emilia-Romagna. Parisini ha un passato come presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Bio.

La missione di ConfagriBio è chiara: promuovere un’agricoltura integrata in equilibrio con le risorse naturali, adottando pratiche sostenibili e innovative che tutelino l’ambiente, la fertilità del suolo, il paesaggio e la qualità culturale degli alimenti. L’associazione mira a valorizzare e diffondere l’agricoltura, la zootecnia e l’acquacoltura biologica, promuovendo la ricerca, la sperimentazione e il trasferimento tecnologico. Particolare attenzione è rivolta alla diffusione della produzione biologica nelle aree interne e protette, per supportare lo sviluppo economico, sociale e ambientale di queste zone.

Il Contesto del Settore Biologico Italiano

Secondo il report di Ismea, il settore biologico italiano ha registrato nel 2023 una crescita delle superfici investite a biologico del 4,5% rispetto al 2022. La Toscana si posiziona al primo posto con il 37,5% dei terreni dedicati, seguita dalla Calabria con il 36,3%. Sei regioni hanno superato gli obiettivi dell’Unione Europea per il 2030, che prevedono il 25% di superficie bio. Tuttavia, si segnala un rallentamento nell’aumento del numero di imprese nel settore, con un incremento dell’1,8% rispetto al +7,7% del 2022.

Nel 2023, i consumi di prodotti biologici sono cresciuti del 5,2%, confermando il trend positivo iniziato nel 2022. Tuttavia, l’aumento in valore del comparto biologico si attesta su livelli inferiori rispetto al totale del paniere agroalimentare, con un +8,1%. La crescita frenata è dovuta a fattori che esulano dalla buona volontà degli operatori economici, come il sovraccarico di oneri alle imprese e una Politica Agricola Comune (PAC) non sempre rispondente alle esigenze del settore. Inoltre, l’inasprimento dei vincoli e delle sanzioni ha avuto effetti negativi sulla diffusione del sistema di certificazione e sulla fiducia delle imprese.

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La Sfida delle Importazioni e la Concorrenza Sleale

Un altro aspetto critico per il settore biologico italiano è rappresentato dall’aumento delle importazioni di prodotti biologici dall’estero, cresciute del 40% nel 2023. Questo fenomeno è in controtendenza rispetto al dato dell’Unione Europea, dove le importazioni sono diminuite del 9%. L’Italia è stata scavalcata dalla Francia, posizionandosi al quarto posto tra i maggiori importatori, dietro Olanda, Germania e Belgio.

Il presidente di Coldiretti Varese, Pietro Luca Colombo, ha sottolineato il rischio di un’invasione di prodotti esteri a basso costo, che minacciano la qualità del prodotto italiano. Nel 2023, le importazioni di grano bio sono aumentate di trenta volte, passando da 1,5 milioni di chili a 32 milioni di chili. Anche le importazioni di ortaggi bio sono cresciute dell’84%, mentre quelle di olio d’oliva sono aumentate del 15%, con oltre 24 milioni di chili entrati in Italia, più della metà del totale importato nell’UE.

Per tutelare il lavoro delle 84.000 imprese che hanno scelto il metodo di produzione bio, è urgente valorizzare il prodotto agricolo biologico nazionale, favorendo la creazione di filiere made in Italy, dal campo fino alla tavola. È necessario rendere operativo il marchio del biologico italiano, previsto dalla legge 23/2022, sostenuta da Coldiretti. Solo così i consumatori potranno riconoscere, attraverso le etichette, le produzioni biologiche nazionali garantite e certificate.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la nascita di ConfagriBio rappresenta un passo significativo per l’agricoltura biologica italiana, promuovendo pratiche sostenibili e innovative che tutelano l’ambiente e valorizzano le risorse naturali. Tuttavia, il settore deve affrontare sfide importanti, come il rallentamento della crescita delle imprese e l’aumento delle importazioni di prodotti biologici dall’estero. È fondamentale valorizzare il prodotto agricolo biologico nazionale e rendere operativo il marchio del biologico italiano per garantire la qualità e la sicurezza delle produzioni.

Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della rotazione delle colture. Questo metodo agricolo, che prevede l’alternanza di diverse colture sullo stesso terreno, aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a prevenire l’accumulo di parassiti e malattie.

Una nozione avanzata di agricoltura applicabile al tema dell’articolo è l’agroecologia, un approccio che integra i principi ecologici nella progettazione e gestione dei sistemi agricoli. L’agroecologia promuove la biodiversità, l’uso efficiente delle risorse e la resilienza dei sistemi agricoli, contribuendo a un’agricoltura più sostenibile e in armonia con l’ambiente.

In definitiva, il futuro dell’agricoltura biologica in Italia dipende dalla capacità di affrontare queste sfide e di valorizzare le risorse naturali e culturali del nostro territorio. Solo così potremo garantire un’agricoltura sostenibile e di qualità per le generazioni future.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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