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- Il 19,8% della superficie agricola italiana è certificata biologica, vicino all'obiettivo del 25% entro il 2030.
- Il decreto ministeriale introduce una presunzione di colpevolezza per gli agricoltori biologici, richiedendo prove di non contaminazione accidentale.
- La mancanza di un Piano di Azione per i pesticidi, scaduto dal 2019, aggrava le sfide per il settore.
L’agricoltura biologica in Italia sta affrontando un periodo di incertezza a causa delle recenti proposte legislative che potrebbero ostacolare la sua crescita. Il Wwf Italia ha espresso preoccupazione per le bozze della Legge di Stabilità 2025, che non rispondono alle richieste di misure fiscali per incentivare il consumo di prodotti biologici, specialmente per gruppi vulnerabili come donne in gravidanza e bambini piccoli. L’assenza di un Piano di Azione per l’uso sostenibile dei pesticidi, scaduto dal 2019, aggrava ulteriormente la situazione. La produzione ecologica è considerata il sistema più eco-compatibile per la coltivazione di cibo e l’equilibrio degli ecosistemi agricoli, mostrando una maggiore capacità di adattamento ai cambiamenti climatici e un miglior rendimento economico per gli agricoltori.
Le Controversie del Decreto Ministeriale
Il Ministero dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida, sta discutendo un Decreto sulla “non conformità” dei prodotti biologici che introduce una “presunzione di colpevolezza” per gli agricoltori biologici. Questo decreto richiede agli agricoltori di dimostrare la non contaminazione accidentale da pesticidi, una richiesta considerata irragionevole dal Wwf, poiché la contaminazione accidentale è involontaria e causata da fattori esterni. Il decreto prevede anche che, in caso di tracce di pesticidi non autorizzati, il prodotto venga declassato a convenzionale, un approccio che potrebbe scoraggiare molti agricoltori dal praticare l’agricoltura biologica.
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Implicazioni per il Settore Biologico
L’Italia ha raggiunto il 19,8% di superficie agricola certificata in biologico, avvicinandosi all’obiettivo del 25% entro il 2030, come stabilito dalle Strategie europee Farm to Fork e Biodiversità. Tuttavia, il decreto in discussione potrebbe compromettere questo progresso. Il Wwf sottolinea l’importanza di sostenere il settore biologico attraverso misure concrete e coerenti, riconoscendo il suo ruolo strategico nella transizione ecologica. L’insuccesso nell’attuare l’articolo 13, comma 2, della Legge n. 23/2022, che richiede agli agricoltori convenzionali di adottare pratiche per prevenire l’inquinamento accidentale, è un ulteriore ostacolo.
Un Futuro Sostenibile per l’Agricoltura
In conclusione, il dibattito attorno al decreto ministeriale evidenzia la necessità di un approccio più equilibrato e sostenibile per l’agricoltura in Italia. La promozione di pratiche agricole biologiche non solo protegge l’ambiente, ma garantisce anche la salute dei cittadini. È fondamentale che le politiche agricole riflettano questi valori, sostenendo gli agricoltori biologici e incentivando il consumo di prodotti biologici certificati.
In agricoltura, una nozione di base correlata al tema è il concetto di rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a ridurre la necessità di pesticidi. Un esempio avanzato è l’uso di tecnologie di precisione per monitorare e gestire le coltivazioni in modo più efficiente, riducendo l’impatto ambientale. Riflettendo su queste pratiche, emerge l’importanza di un’agricoltura che non solo risponda alle esigenze economiche, ma che sia anche responsabile verso l’ambiente e la società.