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- Il potenziale della PAC per ridurre le emissioni è stimato a 31 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all'anno.
- Gli eco-schemi rappresentano il 38% del potenziale di mitigazione della PAC.
- L'obiettivo UE è destinare il 25% della superficie agricola all'agricoltura biologica entro il 2030.
La Commissione Europea ha <a class="crl" target="_blank" rel="nofollow" href="https://euroconsulting.be/stima-del-potenziale-di-mitigazione-dei-cambiamenti-climatici-dei-piani-strategici-della-pac/”>recentemente pubblicato un’indagine che esamina il potenziale della mitigazione dei cambiamenti climatici mediante i piani strategici della Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2023-2027. Questa ricerca, effettuata dall’European Evaluation Helpdesk per il Dipartimento dell’Agricoltura della Commissione Europea, ha individuato tre pratiche agricole fondamentali: la rotazione delle colture, l’aumento delle colture di copertura e la transizione verso l’agricoltura biologica. Tali pratiche sono responsabili di contribuire per il 78% al potenziale complessivo di riduzione delle emissioni, che potrebbe ammontare fino a 31 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Sequestro del carbonio e diminuzione delle emissioni dal suolo rappresentano i meccanismi principali con cui queste pratiche impattano favorevolmente sull’ambiente.
L’Impatto della Politica Agricola Comune e degli Eco-Schemi
Gli eco-schemi, che sono una delle novità più rilevanti della PAC, rappresentano il 38% del potenziale stimato per la mitigazione. Questi schemi, assieme agli interventi ambientali e climatici nello sviluppo rurale e alle condizionalità ambientali, contribuiscono rispettivamente con il 30% e il 27% del totale del potenziale stimato. Lo studio evidenzia l’importanza della tutela dei pozzi di carbonio esistenti, cui è attribuibile un contributo di 29 milioni di tonnellate di CO2. Tuttavia, la realizzazione effettiva di questo potenziale dipenderà dalle misure adottate dai governi nazionali. La Commissione Europea intende pubblicare un’analisi dettagliata di tutti i piani strategici nazionali entro i primi mesi del 2025.
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Il Piano d’Azione per lo Sviluppo della Produzione Biologica
L’obiettivo del piano d’azione per l’incremento della produzione biologica nell’UE è destinare il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica entro il 2030. Attualmente, questa superficie costituisce l’8,5% del totale nell’UE, con una crescita notevole nel decennio scorso. Questo piano è costruito su tre pilastri principali: incentivare la domanda di prodotti biologici, stimolare la produzione biologica e migliorare il contributo del settore alla sostenibilità ambientale. La Commissione europea ha in programma di dedicare almeno il 30% del budget destinato a ricerca e innovazione nel settore agricolo a tematiche correlate al settore biologico, sostenendo la crescita del settore in tutti gli Stati membri.
Conclusioni: Verso un Futuro Sostenibile
L’agricoltura biologica costituisce un elemento chiave nella transizione verso un sistema alimentare sostenibile, in armonia con gli obiettivi del Green Deal europeo. La sua capacità di aumentare la biodiversità, migliorare la salute del suolo e ridurre le emissioni di gas serra la rendono un modello ideale per l’agricoltura del futuro. Tuttavia, per il raggiungimento degli obiettivi ambiziosi prefissati, è cruciale un impegno comune di tutti gli attori coinvolti, dai governi ai coltivatori e, non da ultimo, i consumatori.
In un’era orientata verso la sostenibilità, l’agricoltura biologica non soltanto difende l’ambiente, ma crea anche notevoli opportunità economiche. I prodotti biologici, per esempio, tendono ad avere un prezzo di mercato più elevato rispetto a quelli convenzionali, aumentando così i profitti degli agricoltori. Integrare prodotti biologici nei menu delle scuole e delle mense aziendali potrebbe anche stimolare una maggiore domanda, rendendo questi prodotti più accessibili al grande pubblico.
Una tecnica agricola fondamentale legata al tema dell’articolo è la rotazione delle colture. Questa pratica prevede l’alternanza di diverse colture su un campo specifico per migliorare la fertilità del terreno e ridurre la diffusione di parassiti e malattie. Si tratta di una metodologia antica, rivelatasi ancora oggi efficace nel promuovere la salute del terreno e la sostenibilità agricola.
Un approccio avanzato applicabile al tema trattato riguarda il sequestro del carbonio nei terreni. Questa tecnica mira ad assorbire e trattenere il carbonio presente nell’atmosfera all’interno del terreno attraverso metodi agricoli sostenibili, come l’uso di colture di copertura e la gestione dei residui vegetali. Il sequestro del carbonio contribuisce non solo alla mitigazione del cambiamento climatico, ma rinforza anche la struttura e la fertilità del terreno.
Meditando su tali aspetti, si comprende come sia essenziale adottare pratiche agricole capaci di soddisfare le esigenze attuali preservando al contempo le risorse per il lungo periodo. L’agricoltura biologica, grazie al suo approccio integrato e rispettoso dell’ecosistema, rappresenta un percorso promettente verso un avvenire più sostenibile e verde.