Proteste a Milano: agricoltori e animalisti in piazza contro i cinghiali

Il 18 giugno 2024, una contromanifestazione animalista ha avuto luogo di fronte alla sede della Coldiretti Lombardia, sotto il Pirellone, sede della Regione Lombardia. L’evento è stato caratterizzato da momenti di tensione, culminati in una rissa sfiorata tra un esponente della Coldiretti e un’attivista animalista. La polizia è intervenuta prontamente per evitare che la situazione degenerasse.

Stefania, presidente del Movimento Etico per la Tutela degli Animali e dell’Ambiente di Milano, ha spiegato i motivi della loro presenza: “Queste sono solo scuse per coprire l’incapacità del governo. L’unica specie nociva è quella umana. Il pianeta è stato distrutto dagli umani, e noi siamo contro la Coldiretti. Dovrebbero unirsi a noi per mandare a casa questo governo che non ha mantenuto una sola promessa nonostante migliaia di proteste. Il governo è fissato con gli animali, ma la vera peste sono loro.”

La Manifestazione degli Agricoltori e Allevatori

Parallelamente, un migliaio di allevatori e imprenditori agricoli lombardi si sono riuniti davanti al Pirellone per chiedere misure più severe contro la fauna selvatica, in particolare i cinghiali. Secondo Coldiretti, che ha organizzato la protesta, si tratta di “un’emergenza nazionale che ha oltrepassato il limite di guardia.”

Tra gli slogan e i cartelli esposti si potevano leggere frasi come “Basta danni ai nostri campi”, “Cinghiali incubo delle strade” e “Diventeremo specie protetta”. Gli agricoltori e allevatori hanno mostrato fotografie che rappresentavano i danni causati dagli animali selvatici, che distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi e causano incidenti stradali. Secondo l’Associazione Sostenitori della Polizia Stradale, nel 2023 si sono verificati 193 incidenti stradali causati dai cinghiali.

La Coldiretti ha stimato che i danni all’agricoltura in Lombardia ammontano a circa 6 milioni di euro all’anno, di cui circa 300mila euro tra Milano e Lodi. Gli animali selvatici, oltre a distruggere colture come fieno, mais, semine, piccoli frutti e riso, giocano un ruolo significativo nella diffusione della peste suina africana, un pericolo per gli allevamenti di suini.

Intervento delle Autorità

In piazza è arrivato anche Attilio Fontana, governatore della Lombardia, che ha espresso il suo sostegno agli agricoltori e allevatori: “Siamo convinti della necessità di arrivare a una soluzione per i troppi cinghiali sul territorio, che con la peste suina creano danni. Stiamo lavorando per raggiungere risultati concreti e cerchiamo insieme di combattere questa battaglia per arrivare a una soluzione definitiva, con un serio processo di eliminazione dei cinghiali.”

La manifestazione ha visto la partecipazione di sindaci e rappresentanti istituzionali, che hanno condiviso le ragioni della protesta. In piazza Duca d’Aosta, davanti al Palazzo Pirelli, è stata allestita un’esposizione con le principali colture distrutte e i prodotti messi a rischio dagli ungulati.

Proteste Simili in Altre Regioni

La mobilitazione non si è limitata alla Lombardia. A Cosenza, centinaia di trattori e migliaia di agricoltori sono scesi in piazza lungo la statale 107 a Vaglio Lise, davanti all’articolazione del dipartimento Agricoltura della Regione, per protestare contro la proliferazione dei cinghiali. Franco Aceto, presidente regionale di Coldiretti, ha dichiarato: “Trecentomila cinghiali secondo la Regione, ma crediamo siano molti di più. Chiediamo alla Regione di intervenire su questo problema reale per le nostre aziende e auspichiamo che si accelerino i tempi per l’attuazione di un piano straordinario per abbattere il numero dei cinghiali e tenere la caccia aperta.”

L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha risposto che sono stati adottati provvedimenti per aumentare il numero degli abbattimenti e che è in corso un ulteriore piano di eradicazione, seguendo le norme vigenti. Ha inoltre assicurato che i risarcimenti sono stati quasi completamente erogati e che il 2023 sarà chiuso senza arretrati.

Bullet Executive Summary

La manifestazione degli agricoltori e allevatori a Milano, supportata dalla Coldiretti, ha messo in luce un problema di rilevanza nazionale: la proliferazione incontrollata dei cinghiali e i danni che questi causano all’agricoltura e alla sicurezza stradale. La contromanifestazione degli animalisti ha aggiunto un ulteriore livello di complessità al dibattito, evidenziando la necessità di trovare un equilibrio tra la tutela degli animali e la protezione delle attività agricole.

Nel contesto dell’agricoltura moderna, la gestione della fauna selvatica è una questione cruciale. La conoscenza delle tecniche di contenimento e la collaborazione tra istituzioni, agricoltori e ambientalisti sono fondamentali per affrontare queste sfide. Ad esempio, l’uso di recinzioni elettriche e dissuasori acustici può essere una soluzione efficace per proteggere le colture senza ricorrere all’abbattimento degli animali.

Inoltre, tecniche avanzate come la biocontrollo e l’uso di droni per monitorare i movimenti degli animali selvatici possono offrire soluzioni innovative e sostenibili. La riflessione personale che emerge da questa situazione è l’importanza di bilanciare le esigenze umane con la conservazione della biodiversità, trovando soluzioni che siano etiche e sostenibili per tutte le parti coinvolte.