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- Negli ultimi cinque mesi, abbattuti oltre 70.000 suini in Lombardia.
- Incremento dei casi di PSA a ventuno, con l'ultimo episodio a Pieve Fissiraga.
- Intervento richiesto dai consiglieri regionali in Commissione con sindacati come Flai-Cgil, Fai Cisl, Uila e Assica.
La diffusione della peste suina africana (PSA) in Lombardia ha scatenato una crisi senza precedenti nel settore suinicolo, con ripercussioni economiche e occupazionali di vasta portata. Negli ultimi cinque mesi, sono stati abbattuti oltre 70.000 suini, tra cui numerose scrofe fattrici, il cui abbattimento ha effetti devastanti e duraturi sulla filiera agroalimentare. La situazione è resa ancora più critica dall’incremento dei casi di PSA, saliti a ventuno, con l’ultimo episodio segnalato a metà ottobre a Pieve Fissiraga, nel lodigiano. Questa emergenza sanitaria si sta rapidamente trasformando in una crisi occupazionale, con molte aziende del settore che potrebbero presto dover ricorrere alla cassa integrazione.
Richiesta di Audizione Urgente in Commissione
In risposta a questa crisi, i consiglieri regionali del Partito Democratico, Marco Carra, Matteo Piloni e Roberta Vallacchi, hanno chiesto un’audizione urgente in Commissione congiunta Agricoltura e Attività Produttive. L’obiettivo è coinvolgere i sindacati dell’industria agroalimentare e l’associazione degli industriali delle carni e dei salumi, tra cui Flai-Cgil, Fai Cisl, Uila e Assica. La richiesta di audizione mira a discutere le ripercussioni della PSA sulla filiera suinicola e a sollecitare un intervento concreto da parte delle istituzioni regionali. È stata anche presentata un’interpellanza riguardante l’avanzamento del nuovo Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2024-2028, con l’obiettivo di potenziare il numero dei veterinari disponibili.
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L’Importanza di un Intervento Istituzionale
La richiesta di audizione urgente sottolinea la necessità di un confronto serio e tempestivo sulle ripercussioni della PSA. I sindacati del settore hanno lanciato un appello urgente alle istituzioni, evidenziando che l’emergenza non è solo sanitaria, ma anche occupazionale. È vitale che le autorità regionali prendano atto degli allarmi lanciati dal comparto suinicolo e si dedichino a un dialogo serio riguardo alle conseguenze della PSA. L’assenza di interventi del responsabile dell’Agricoltura è stata malvista dai consiglieri, che hanno enfatizzato l’immediata necessità di azioni concrete per prevenire il collasso di un settore chiave per le aree della Lombardia.
Un Futuro Incerto per la Filiera Suinicola
La crisi della filiera suinicola in Lombardia rappresenta una sfida complessa che richiede un’azione coordinata e tempestiva da parte delle istituzioni. La PSA non solo minaccia la salute degli animali, ma ha anche il potenziale di distruggere un settore economico vitale per la regione. È fondamentale che le istituzioni regionali si mettano a disposizione per un confronto sull’emergenza PSA e sulle ripercussioni che essa sta avendo su tutta la filiera. Solo attraverso un intervento concreto e una costante attenzione all’emergenza sarà possibile mitigare i danni economici e occupazionali e garantire un futuro sostenibile per il settore suinicolo.
Riflessioni e Conclusioni
La peste suina africana rappresenta una sfida significativa per l’agricoltura moderna, richiedendo un approccio integrato che coinvolga sia le istituzioni che gli attori del settore. Una nozione base di agricoltura correlata a questo tema è l’importanza della biosicurezza, che comprende misure preventive per proteggere gli allevamenti da malattie infettive. Un aspetto avanzato è l’implementazione di sistemi di tracciabilità e monitoraggio per identificare rapidamente i focolai e limitare la diffusione delle malattie. Riflettendo su queste sfide, emerge l’importanza di un approccio proattivo e collaborativo per affrontare le crisi sanitarie nel settore agricolo, garantendo così la sostenibilità e la resilienza delle filiere produttive.