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- Gli allevamenti intensivi contribuiscono per un terzo alle polveri sottili (PM10) nella Pianura Padana.
- Lo studio evidenzia che l'ammoniaca rilasciata dai liquami zootecnici si combina con ossidi di azoto (NOx) formando particolato solido durante l'inverno.
- Le emissioni di ammoniaca di origine agricola sono state ridotte solo del 7% negli ultimi vent'anni, mentre altri inquinanti sono stati praticamente dimezzati.
Impatto degli Allevamenti Intensivi sulla Qualità dell’Aria in Lombardia
La qualità dell’aria in Lombardia è fortemente influenzata dagli allevamenti intensivi. Secondo una ricerca condotta dal Centro EuroMediterraneo sul cambiamento climatico in collaborazione con Legambiente Lombardia, un terzo delle polveri sottili (PM10) presenti nell’aria della Pianura Padana è prodotto dagli allevamenti. Questo dato è emerso dal progetto Inhale, che ha valutato l’impatto dell’agricoltura sull’inquinamento da PM10 nella regione, con particolare enfasi sul ruolo dell’agricoltura intensiva.
La ricerca, pubblicata sulla rivista “Frontiers in Environmental Sciences”, ha evidenziato che lo spargimento di letame contribuisce significativamente al deterioramento della qualità dell’aria in inverno. L’ammoniaca rilasciata nell’atmosfera si combina con gli ossidi di azoto (NOx) liberati dai motori diesel, formando nitrato di ammonio, un componente chiave del particolato solido che si accumula nei mesi freddi.
Stefania Renna, ricercatrice del CMCC e dottoranda al Politecnico di Milano, ha sottolineato che le polveri respirate a Milano e in altre città lombarde includono non solo fuliggini da combustione e polveri da freni e pneumatici, ma anche microscopici cristalli di sali ammoniacali. Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia e co-autore della ricerca, ha affermato che l’inquinamento dell’aria in Pianura Padana è il risultato di una fortissima concentrazione di fonti emissive in uno spazio geografico circoscritto, con un ruolo significativo degli allevamenti intensivi.
La Sfida della Transizione Ecologica
Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, ha ribadito la necessità di coinvolgere l’agricoltura nella transizione ecologica. I risultati del progetto Inhale, finanziato da Fondazione Cariplo e coordinato dall’Università Bocconi, suggeriscono che l’agricoltura è il principale produttore di emissioni di ammoniaca nella Pianura Padana, contribuendo alla formazione di particolato secondario e al deterioramento della qualità dell’aria.
Uno studio recente del Centro EuroMediterraneo sul cambiamento climatico ha sfruttato la riduzione delle emissioni non agricole durante il lockdown per analizzare la relazione tra emissioni di ammoniaca, biossido di azoto e concentrazioni di aerosol inorganici secondari, utilizzando tecniche di machine learning. I risultati hanno mostrato che l’agricoltura contribuisce in modo significativo all’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana, suggerendo strategie per migliorare la qualità dell’aria attraverso la riduzione dei precursori del particolato, come l’ammoniaca e gli ossidi di azoto.
Francesco Granella, ricercatore del Centro EuroMediterraneo sul cambiamento climatico e autore principale dello studio, ha affermato che le politiche di riduzione delle emissioni devono concentrarsi non solo sui trasporti e sull’industria, ma anche sull’agricoltura. Coinvolgere il settore agricolo nella transizione ecologica è essenziale per affrontare la sfida della qualità dell’aria e della salute dei cittadini.
Il Ruolo dei Gas Rilasciati dai Liquami Zootecnici
Un altro studio ha puntato il dito contro i gas rilasciati dai liquami zootecnici e dai fertilizzanti come principali responsabili della formazione di particolato secondario (PM10) sotto forma di sali solidi, come i solfati e i nitrati di ammonio. L’ammoniaca, rilasciata dai liquami zootecnici e dai campi fertilizzati con urea e letami, si combina con gli ossidi di azoto (NOx) liberati principalmente dai motori diesel, formando particolato solido prevalente nei mesi freddi.
Damiano Di Simine ha sottolineato che, nonostante i progressi per ridurre le emissioni in diversi settori produttivi, gli sforzi nel settore zootecnico rimangono insufficienti. La Lombardia registra una delle più alte intensità di allevamento in Europa, e negli ultimi vent’anni le emissioni di ammoniaca di origine agricola sono state ridotte solo del 7%, mentre altri inquinanti sono stati praticamente dimezzati.
Legambiente ha collaborato al progetto di ricerca INHALE, sviluppato dai ricercatori del Centro EuroMediterraneo sul Cambiamento Climatico, per approfondire l’impatto dell’agricoltura sull’inquinamento atmosferico. La collaborazione mira a consolidare la conoscenza delle emissioni agricole e a sensibilizzare i decisori politici sull’importanza di misure per la riduzione delle emissioni nel settore.
Bullet Executive Summary
La qualità dell’aria in Lombardia è fortemente influenzata dagli allevamenti intensivi, che contribuiscono per un terzo alle polveri sottili presenti nell’aria. La ricerca condotta dal Centro EuroMediterraneo sul cambiamento climatico e Legambiente Lombardia ha evidenziato che l’ammoniaca rilasciata dai liquami zootecnici e dai fertilizzanti è un componente chiave del particolato solido che si accumula nei mesi freddi. Coinvolgere l’agricoltura nella transizione ecologica è essenziale per migliorare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini.
Nozione base di agricoltura: La rotazione delle colture è una pratica agricola che prevede l’alternanza di diverse colture su un campo nel corso di diversi anni. Questo aiuta a migliorare la fertilità del suolo e a ridurre la necessità di fertilizzanti chimici.
Nozione avanzata di agricoltura: L’agricoltura di precisione utilizza tecnologie avanzate come i droni, i sensori e i sistemi di gestione dei dati per monitorare e ottimizzare le pratiche agricole. Questo approccio può ridurre l’uso di fertilizzanti e pesticidi, migliorando al contempo la resa delle colture e riducendo l’impatto ambientale.
Riflettendo su questi temi, è chiaro che l’agricoltura ha un ruolo cruciale nella qualità dell’aria e nella salute pubblica. La transizione ecologica non può prescindere da una ristrutturazione delle pratiche agricole, che includa la riduzione del numero di animali allevati e l’adozione di tecnologie avanzate per minimizzare l’impatto ambientale. Solo attraverso un approccio integrato e sostenibile possiamo sperare di migliorare la qualità dell’aria e garantire un futuro più sano per tutti.
- Approfondisci sul centro di ricerca internazionale che collabora con scienziati, economisti e tecnici per fornire analisi approfondite sugli effetti del cambiamento climatico in agricoltura
- Ricerca e dati ufficiali su inquinamento e impatto ambientale in Lombardia
- Sito ufficiale del progetto Inhale, ricercato dal Centro EuroMediterraneo sul cambiamento climatico, che ha valutato l'impatto dell'agricoltura sull'inquinamento da PM10 nella regione lombarda.
- Sito ufficiale Fondazione Cariplo, pagina sull'ambiente, per approfondire sul finanziamento di progetti ambientali