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Allarme: l’epidemia di lingua blu devasta gli allevamenti italiani

L'epidemia di lingua blu sta mettendo in ginocchio la zootecnia italiana, con focolai in aumento e misure urgenti adottate per contrastare la crisi.
  • In Lombardia, i focolai sono aumentati da 32 ad agosto a 45 a settembre.
  • In Calabria, sono stati censiti oltre 80 focolai, con migliaia di capi infetti.
  • Il vaccino per il sierotipo 3 della Lingua Blu è ora disponibile in Italia.

La Lingua Blu, una patologia virale che colpisce i ruminanti, sta causando preoccupazione in diverse regioni italiane, con un impatto significativo sull’economia agricola. La malattia, trasmessa da insetti del genere Culicoides, colpisce principalmente pecore e bovini, causando febbre, infiammazione delle mucose e cianosi della lingua negli ovini, mentre nei bovini l’infezione è generalmente asintomatica ma con una lunga durata della viremia.

Incontro in Calabria: Verso un tavolo permanente

Alla Cittadella regionale di Catanzaro, si è tenuto un incontro tra l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, e vari rappresentanti del settore zootecnico, tra cui il coordinatore nazionale di Altragricoltura, Gianni Fabbris. L’incontro, scaturito da una lettera inviata da Fabbris, ha evidenziato la necessità di un tavolo permanente per affrontare l’epidemia di Lingua Blu, tubercolosi e brucellosi che sta decimando le greggi e le mandrie calabresi.

Fabbris ha sottolineato l’importanza di coinvolgere gli allevatori nella redazione e attuazione dei piani di risanamento, lavorando insieme alle autorità regionali per portare la questione all’attenzione del Parlamento e del Governo. La creazione di un dialogo continuativo e strutturato è ritenuta essenziale per elaborare risposte adeguate alla crisi sanitaria, economica e sociale che affligge le imprese zootecniche calabresi.

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Emergenza in Lombardia: Misure di sostegno agli allevatori

Anche la Lombardia sta affrontando un aumento dei casi di Lingua Blu. Secondo i dati del bollettino epidemiologico nazionale veterinario, i focolai confermati nella regione sono aumentati significativamente, con 45 nuovi casi a settembre che si aggiungono ai 32 di agosto. In provincia di Lecco, sono stati registrati 20 focolai nei mesi di agosto e settembre.

Per far fronte all’emergenza, il consiglio regionale lombardo ha adottato una mozione che sollecita la giunta e l’assessorato competente a implementare un programma urgente di vaccinazione gratuita per il bestiame, con particolare attenzione per il virus sierotipo 8 (BTV8).

La delibera include anche misure di supporto agli allevatori e al personale coinvolto, esentandoli da ulteriori costi. Inoltre, contempla l’erogazione di aiuti economici per attenuare le difficoltà derivanti dalla propagazione della malattia.

Disponibilità del vaccino per il sierotipo 3

Una notizia positiva arriva dal ministero della Salute: è ora disponibile in Italia il vaccino per il sierotipo 3 della Lingua Blu. Il direttore generale della Sanità animale, Giovanni Filippini, ha pubblicato una nota informando i servizi veterinari delle regioni più colpite. La Regione Sardegna, ad esempio, si è subito attivata per reperire il vaccino e somministrarlo agli allevamenti colpiti.

Secondo gli aggiornamenti più recenti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, i focolai di Lingua Blu attualmente ammontano a 2137, principalmente attribuibili al virus BTV3 e BTV8. La disponibilità del vaccino rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro l’epidemia, ma resta fondamentale il coordinamento tra le autorità regionali e gli allevatori per garantire una distribuzione efficace e tempestiva.

La situazione a Lamezia Terme e in Calabria

Anche in Calabria, l’emergenza Lingua Blu continua a preoccupare gli allevatori. La dottoressa Filomena Citraro, direttore dell’Associazione Regionale Allevatori (ARA) con sede a Lamezia, ha spiegato che la malattia ha un impatto economico significativo, soprattutto a causa delle restrizioni sui movimenti del bestiame infetto e delle perdite di produttività. Nel territorio lametino e in tutta la Calabria, sono stati censiti oltre 80 focolai, con migliaia di capi infetti.

Le istituzioni stanno implementando diverse misure per affrontare l’emergenza, tra cui attività di disinfestazione, indennizzi per i capi perduti e l’acquisto e somministrazione dei vaccini. L’ARA Calabria è in prima linea nel supporto agli allevatori, collaborando attivamente con le autorità competenti per gestire i focolai e ridurre i rischi per gli allevamenti.

Bullet Executive Summary

La Lingua Blu rappresenta una sfida significativa per la zootecnia italiana, con un impatto economico e sanitario rilevante. Le regioni più colpite, come Calabria e Lombardia, stanno adottando misure urgenti per contrastare l’epidemia, tra cui la creazione di tavoli permanenti di confronto, l’immunizzazione gratuita del bestiame e il sostegno economico agli allevatori. La disponibilità del vaccino per il sierotipo 3 offre una speranza, ma resta cruciale il coordinamento tra le autorità e gli allevatori per garantire una risposta efficace.

In agricoltura, la gestione delle epidemie è fondamentale per garantire la sostenibilità del settore. La rotazione delle colture, ad esempio, è una pratica che può ridurre la diffusione di malattie nei campi, migliorando la salute del suolo e la produttività delle colture. Allo stesso modo, la diversificazione delle specie allevate può ridurre il rischio di epidemie, aumentando la resilienza degli allevamenti.

La riflessione personale che emerge da questa situazione è l’importanza della cooperazione e del coordinamento tra tutti gli attori coinvolti. Solo attraverso un impegno collettivo e una risposta tempestiva possiamo affrontare le sfide sanitarie ed economiche che minacciano il settore zootecnico, garantendo un futuro sostenibile per l’agricoltura italiana.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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