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- Il Ministero dell'Ambiente italiano ha approvato la sperimentazione di vitigni OGM, in particolare lo Chardonnay.
- Le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) permettono modifiche genetiche senza DNA esogeno, conservando le caratteristiche locali.
- La Germania guida in Europa per il numero di richieste legate alle NGT, mentre l'Italia mira a contrastare i cambiamenti climatici.
Nell’attuale scenario caratterizzato da una crescente spinta verso l’adozione delle NGT, appare imperativo considerare le modalità d’integrazione di tali metodologie all’interno di un paradigma agricolo orientato alla sostenibilità. Si presenta così il delicato compito di conciliare il progresso tecnico-scientifico con le necessarie salvaguardie della biodiversità nonché i diritti dei piccoli coltivatori. Le pratiche legate all’evoluzione assistita mostrano promettenti opportunità; tuttavia, richiedono una gestione oculata affinché non si compromettano né la resilienza né la varietà tipica dell’agricoltura italiana.
Nella disciplina agronomica esiste un principio cardine: la rotazione delle colture. Essa rappresenta uno strumento efficace nel mantenimento della fertilità terrestre oltre a fungere da barriera contro infestazioni ed agenti patogeni indesiderati. Questa strategia ancestrale si presterebbe ad associazioni proficue con le NGT al fine di realizzare varietà vegetali dotate di maggiore robustezza ed eco-sostenibilità.
Avanzando su fronti più complessi emerge l’agroecologia, definita quale metodologia sincretica capace d’unire saperi antichi ad approcci scientificamente fondati nella creazione d’un’architettura produttiva sia resiliente che rispettosa dell’ambiente. L’agroecologia offre uno schema critico tramite cui misurare gli effetti apportati dalle NGT stessa; questo consente nondimeno assicurarne una fruizione eticamente responsabile, rivitalizzando altresì il patrimonio biologico locale ed elevando il tenore vitale nelle realtà agricole interessate.