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- Il Consiglio dell'UE potrebbe eliminare l'obbligo di valutazione del rischio per i nuovi OGM sviluppati con le NGT.
- Oltre 200 organizzazioni si oppongono alla deregolamentazione per i rischi associati alla biodiversità.
- L'assenza di tracciabilità ed etichettatura potrebbe minacciare la sicurezza alimentare e aumentare il rischio di biopirateria.
Il 24 febbraio 2025, il Consiglio dell’Unione Europea potrebbe raggiungere un accordo cruciale riguardo i nuovi organismi geneticamente modificati (OGM), sviluppati attraverso le New Genomic Techniques (NGT), conosciute in Italia come Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). La proposta in discussione prevede l’eliminazione degli obblighi di valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura per questi nuovi OGM, una mossa che potrebbe cambiare radicalmente il panorama agricolo europeo. Attualmente, queste misure sono obbligatorie per tutti gli OGM secondo la Direttiva 2001/18. La proposta di una normativa separata per le NGT/TEA è stata fortemente sostenuta dalle lobby agroindustriali e del biotech, che vedono in queste tecniche una possibilità di deregolamentazione, descrivendole come indistinguibili dai prodotti naturali. Tuttavia, questa prospettiva ha suscitato una forte opposizione da parte di oltre 200 organizzazioni che temono gli effetti negativi sulla biodiversità e sull’agricoltura biologica.
Le Preoccupazioni delle Associazioni e dei Paesi Membri
In Italia, nove associazioni di categoria, tra cui Coldiretti e Confagricoltura, hanno espresso il loro supporto alla deregolamentazione, mentre una vasta coalizione di 200 organizzazioni si oppone fermamente. Queste organizzazioni avvertono che l’eliminazione delle attuali regole potrebbe avere effetti irreversibili sull’agricoltura europea, aumentando il rischio di biopirateria e riducendo la biodiversità. Anche a livello europeo, diversi paesi, tra cui Austria, Germania e Polonia, hanno espresso preoccupazioni simili, creando una “minoranza di blocco” che ha impedito l’approvazione della proposta. Questi paesi temono che la deregolamentazione possa compromettere la capacità di mantenere separate le filiere biologiche da quelle OGM e aumentare la concentrazione del mercato nelle mani di poche multinazionali.
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Il Rischio dei Brevetti e la Sicurezza Alimentare
Uno dei principali rischi associati ai nuovi OGM riguarda la questione dei brevetti. Le nuove biotecnologie potrebbero causare mutazioni involontarie negli organismi, con la possibilità di produrre tossine o allergeni. Inoltre, la circolazione incontrollata di piante brevettate potrebbe portare a controversie legali per furto di proprietà intellettuale, esponendo gli agricoltori a rischi significativi. La mancanza di tracciabilità e etichettatura renderebbe difficile per i consumatori fare scelte informate, minacciando la sicurezza alimentare e la biodiversità. La Commissione Europea ha proposto di classificare le piante NGT in due categorie, con la prima che potrebbe essere commercializzata senza valutazione del rischio, una mossa che ha sollevato ulteriori preoccupazioni tra gli esperti di sicurezza alimentare.
Un Futuro Incerto per l’Agricoltura Europea
La discussione sui nuovi OGM rappresenta un punto di svolta per l’agricoltura europea. Mentre alcuni vedono nelle NGT una soluzione per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare, altri temono che la deregolamentazione possa minare i progressi fatti nella protezione della biodiversità e nella promozione dell’agricoltura biologica. La decisione finale del Consiglio dell’UE avrà implicazioni significative per il futuro dell’agricoltura in Europa, influenzando non solo le politiche agricole, ma anche la vita quotidiana di milioni di agricoltori e consumatori.
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In agricoltura, una nozione fondamentale è il concetto di biodiversità, che si riferisce alla varietà di specie viventi all’interno di un ecosistema. La biodiversità è essenziale per la resilienza degli ecosistemi agricoli, poiché una maggiore varietà genetica aiuta a proteggere le colture da parassiti e malattie. In un contesto avanzato, il miglioramento genetico partecipativo rappresenta un approccio innovativo che coinvolge direttamente gli agricoltori nel processo di selezione delle varietà, promuovendo la diversità genetica e adattando le colture alle specifiche condizioni locali. Riflettendo su questi aspetti, ci si rende conto di quanto sia cruciale mantenere un equilibrio tra innovazione e conservazione, per garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura e la sicurezza alimentare globale.