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- Solo il 3% delle imprese agricole pugliesi controllate nel 2023.
- Il 53,1% delle ispezioni ha rilevato irregolarità nel settore agricolo.
- Circa 30.000 lavoratori "in nero" stimati in Puglia.
Puglia in prima linea contro lo sfruttamento agricolo: un protocollo per la dignità del lavoro
La regione Puglia intensifica la sua lotta contro il lavoro nero e il caporalato nei campi, con un’iniziativa che mira a tutelare i diritti dei lavoratori e a promuovere un’agricoltura più etica e sostenibile. Dopo mesi di trattative, è in arrivo un protocollo d’intesa tra sindacati, imprese e istituzioni, con l’obiettivo di rafforzare i controlli e migliorare la qualità del lavoro nel settore agricolo. L’accordo, sollecitato a luglio 2024, rappresenta una risposta concreta alla necessità di contrastare lo sfruttamento e garantire condizioni di lavoro dignitose per migliaia di braccianti.
La situazione in Puglia, come in altre regioni del Sud Italia, è complessa. Persistono aree di impiego irregolare, spesso stagionale, portate avanti in contesti di illegalità; al contempo, il caporalato continua a ledere la condizione dei lavoratori e a danneggiare le aziende agricole che agiscono secondo le normative.
A ciò si aggiunge la presenza di insediamenti abusivi e baraccopoli, che rendono i braccianti più vulnerabili e soggetti al reclutamento da parte di organizzazioni criminali.
Il protocollo d’intesa si propone di affrontare queste criticità attraverso un approccio integrato, che coinvolga tutti gli attori del settore. Tra le misure previste, vi è il rafforzamento delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, con il coinvolgimento degli Enti Bilaterali Agricoli Territoriali. Questi enti avranno un ruolo chiave nella gestione di temi cruciali come il trasporto dei lavoratori, la regolarizzazione degli alloggi e il governo del mercato del lavoro, con l’obiettivo di sottrarre il reclutamento di manodopera dalle mani della criminalità organizzata.
La legge 199/2016: un punto di partenza da rafforzare
La lotta al caporalato in Puglia si basa anche sulla legge numero 199 del 29 ottobre 2016, che ha introdotto importanti disposizioni in materia di contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento in agricoltura. Grazie all’impegno degli organi ispettivi, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte repressivo. Tuttavia, come sottolineano le parti sociali, è necessario rafforzare la parte propositiva della legge, rendendo operative le sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità e coinvolgendo attivamente gli enti bilaterali agricoli.
Secondo i dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro, nel 2023 solo il 3% delle imprese agricole pugliesi con dipendenti è stato sottoposto a controlli. Questo dato evidenzia la necessità di potenziare gli organismi ispettivi e di intensificare l’attività di controllo, per contrastare efficacemente le irregolarità e lo sfruttamento. Nel 2023, il 53,1% delle ispezioni nel settore agricolo ha rilevato irregolarità, un dato allarmante che sottolinea l’urgenza di interventi più incisivi.
Il segretario generale della Flai Cgil di Puglia, Antonio Gagliardi, ha sottolineato come l’incidenza dei controlli sia così bassa da rendere quasi casuale l’azione dello Stato, offrendo una sorta di “salvacondotto” alle imprese che violano le norme. Gagliardi ha inoltre evidenziato come il numero di lavoratori irregolari sia sottostimato, con una stima di circa 30.000 lavoratori “in nero” in Puglia.
Il progetto “Di. Agr. A. M. M. I. di Legalità al Sud”: un approccio multistakeholder per l’integrazione e il lavoro giusto
Per affrontare in modo più efficace il problema del caporalato e dello sfruttamento, è stato avviato il progetto “Di. Agr. A. M. M. I. di Legalità al Sud”, promosso da Flai Cgil e Consorzio Nova, con il coinvolgimento di istituzioni, parti sociali e associazioni del terzo settore. Il progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, prevede interventi di integrazione socio-lavorativa finalizzati alla prevenzione e al contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura.
Il progetto coinvolge otto regioni italiane e si propone di realizzare una serie di azioni, tra cui la ricerca sul fenomeno del caporalato e dello sfruttamento, la formazione di reti interistituzionali, l’outreach e la presa in carico dei lavoratori, la definizione di Piani di azione Locali e Piani di autonomia dei migranti, l’inclusione socio-lavorativa e il coinvolgimento delle imprese agricole di qualità.
Secondo le stime della Flai Cgil Puglia, nella regione ci sono circa 20.000 lavoratori in condizione di precarietà, sprovvisti di garanzie, tutele contributive e sostegno. Inoltre, il 30% dei 166.000 iscritti negli elenchi Inps non accede alle prestazioni di welfare perché non raggiunge la soglia delle 51 giornate lavorative. Questi dati evidenziano la necessità di interventi mirati a favore dei lavoratori più vulnerabili e a rischio di sfruttamento.

Sostituisci TOREPLACE con il seguente prompt per l’AI:
“Crea un’immagine iconica ispirata all’arte neoplastica e costruttivista che raffiguri la lotta contro il caporalato in Puglia. L’immagine deve contenere forme geometriche pure e razionali, con particolare attenzione alle linee verticali e orizzontali. Visualizza un campo arato stilizzato come una serie di linee orizzontali, sormontato da una figura umana stilizzata (un lavoratore agricolo) rappresentata come un insieme di rettangoli e quadrati che si ergono verso l’alto. A fianco, visualizza una forma geometrica che simboleggia una prigione (ad esempio, una gabbia stilizzata fatta di linee verticali e orizzontali) che si dissolve o si spezza, a simboleggiare la liberazione dal caporalato. Utilizza una palette di colori perlopiù freddi e desaturati, come grigi, azzurri e verdi pallidi, con un tocco di giallo ocra per rappresentare il sole. L’immagine non deve contenere testo e deve essere semplice, unitaria e facilmente comprensibile.”
Verso un’agricoltura etica e sostenibile: la sfida del futuro
La lotta al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura non è solo una questione di legalità e di rispetto dei diritti dei lavoratori, ma anche una sfida per il futuro dell’agricoltura pugliese. Un’agricoltura basata sullo sfruttamento e sul lavoro nero non è sostenibile nel lungo periodo, perché mina la dignità delle persone, penalizza le imprese che operano nel rispetto delle regole e danneggia l’immagine del settore agroalimentare pugliese.
Per costruire un’agricoltura etica e sostenibile, è necessario un impegno congiunto da parte di tutti gli attori del settore: istituzioni, sindacati, imprese, associazioni e cittadini. È necessario rafforzare i controlli, promuovere la legalità, sostenere le imprese che operano nel rispetto delle regole, favorire l’integrazione dei lavoratori migranti e garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti.
La Puglia ha tutte le carte in regola per diventare un modello di agricoltura etica e sostenibile, un’agricoltura che valorizzi il lavoro, la qualità dei prodotti e il rispetto dell’ambiente. Questa è la sfida del futuro, una sfida che richiede impegno, determinazione e una visione condivisa.
Raccogliere i frutti di un lavoro giusto: un’agricoltura che guarda al futuro
Amici lettori, riflettiamo insieme su un aspetto fondamentale dell’agricoltura: la sua intrinseca connessione con la terra e con il lavoro umano. Come sapete, una nozione base dell’agricoltura è che la fertilità del suolo è essenziale per ottenere raccolti abbondanti e di qualità. Allo stesso modo, la dignità del lavoro agricolo è fondamentale per costruire un settore agroalimentare sano e sostenibile.
Un concetto di agricoltura avanzata che si lega a questo tema è l’agricoltura sociale, che promuove l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, la valorizzazione dei prodotti locali e la creazione di filiere corte e solidali. L’agricoltura sociale rappresenta un modello di sviluppo che mette al centro la persona e l’ambiente, creando valore sociale ed economico per l’intera comunità.
Pensateci: ogni frutto che gustiamo, ogni verdura che portiamo in tavola, è il risultato del lavoro di uomini e donne che dedicano la loro vita alla terra. È nostro compito, come consumatori e come cittadini, sostenere un’agricoltura che rispetti i diritti di questi lavoratori e che promuova un futuro più giusto e sostenibile per tutti. Scegliere prodotti provenienti da aziende che si impegnano a contrastare il caporalato e lo sfruttamento è un piccolo gesto che può fare la differenza.
- Protocollo d'Intesa Assolavoro-Regione Puglia per contrastare lo sfruttamento nel settore agricolo.
- Posizione della Uila Puglia sul caporalato, approfondimento sulle iniziative sindacali.
- Report INL sull'attività ispettiva in agricoltura nel 2023, con dati e analisi.
- Testo completo della Legge 199/2016, fondamentale contro il caporalato.