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- Domanda all'INPS entro il 31 marzo 2025, pena esclusione dal sussidio.
- Indennizzo pari al 40% della retribuzione lorda annuale.
- L'indennità massima è di 1.321,53 euro.
Questo sussidio economico, elargito dall’INPS, funge da presidio essenziale durante le fasi di inattività lavorativa, e la sua gestione e comprensione accurate sono di primaria importanza per i beneficiari.
Tempistiche e Modalità di Erogazione
La richiesta per ottenere il sussidio di disoccupazione agricola per il 2025 doveva essere inoltrata all’INPS tassativamente entro il 31 marzo 2025. Il rispetto di tale termine è un requisito fondamentale per accedere al beneficio. Tuttavia, è fondamentale precisare che non esiste una data fissa e uguale per tutti i richiedenti in merito all’erogazione.
I primi versamenti potrebbero avviarsi indicativamente nei primi giorni di giugno 2025, ma i tempi effettivi di accredito oscillano a seconda della data in cui l’INPS elabora la pratica. Di conseguenza, a condizione che non emergano incongruenze nelle informazioni fornite con la richiesta, l’emissione dei pagamenti potrebbe avvenire in modo scaglionato tra la fine di giugno e l’inizio del mese di luglio del 2025.
È rilevante segnalare che, in seguito all’introduzione dell’Assegno Unico e Universale a partire dal 2024, l’ammontare della disoccupazione agricola potrebbe risultare ridotto rispetto al passato per quei soggetti che hanno percepito l’Assegno Unico mensilmente. L’INPS dispone di un lasso di tempo massimo pari a 115 giorni, a partire dalla data di pubblicazione degli elenchi dei beneficiari, per portare a termine l’iter burocratico.
Calcolo dell’Importo e Tetti Massimi
L’ammontare del sussidio di disoccupazione agricola per il 2025 viene determinato sulla base della retribuzione incassata nel corso dell’anno precedente. In linea generale, l’importo corrisposto a titolo di indennizzo corrisponde al 40% della retribuzione lorda annuale. Sull’importo lordo così calcolato si applica una detrazione del 9% a titolo di contributo di solidarietà, calcolata per un periodo massimo di 150 giorni.
Per i lavoratori agricoli assunti con contratto a tempo indeterminato, la compensazione corrisponde al 30% della retribuzione, senza l’applicazione della trattenuta del 9%. È stato stabilito un limite massimo: l’indennità di disoccupazione agricola per il 2025 non potrà superare la soglia di 1.321,53 euro.

Modalità di Verifica dei Pagamenti
I beneficiari possono autonomamente verificare le date relative ai pagamenti accedendo al portale INPS tramite SPID, CIE o CNS. All’interno del Fascicolo previdenziale del cittadino, nella sezione “Prestazioni > Pagamenti”, è possibile selezionare l’anno 2025 e cliccare sulla voce “Prestazione Disoccupazione Agricola” per visualizzare l’importo dell’indennizzo, la data in cui il pagamento è disponibile, l’ufficio che effettua il pagamento e i giorni di effettiva copertura.
In alternativa, è possibile utilizzare il servizio “Domande per prestazioni a sostegno del reddito” per consultare la sezione “Esiti domande – Disoccupazione Agricola e/o ANF Agricola”, dove si possono controllare le giornate lavorative riconosciute, la retribuzione media lorda annua, l’applicazione del contributo di solidarietà del 9% e l’eventuale trattenuta IRPEF operata in base alla fascia di reddito.
Requisiti e Condizioni per l’Accesso all’Indennità
L’indennità di disoccupazione agricola è un beneficio economico riservato ai lavoratori agricoli dipendenti e a categorie assimilate. La durata del sussidio è pari al numero di giornate lavorate, fino a un limite massimo di 365 giorni all’anno, dopo aver sottratto le giornate di lavoro dipendente, sia in ambito agricolo che non, quelle in proprio, quelle coperte da indennizzo per malattia, maternità, infortunio, e altre non indennizzabili, come quelle successive all’abbandono definitivo del territorio nazionale.
L’erogazione della prestazione prevede il riconoscimento di contribuzione figurativa. Questa si determina sottraendo dal parametro di 270 (che corrisponde a un anno intero ai fini previdenziali), sia i giorni lavorati che quelli già coperti da indennizzo per altre ragioni.
Nel momento in cui presenta la richiesta, l’interessato ha la possibilità di inoltrare domanda per l’Assegno al Nucleo Familiare (ANF), entro i termini di prescrizione retroattiva stabiliti in cinque anni.
Le condizioni relative al reddito e alla composizione del nucleo familiare sono simili a quelle previste per la generalità dei lavoratori subordinati.
La prestazione è rivolta ai lavoratori agricoli subordinati che figurano iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli OTD per l’anno a cui si riferisce la domanda, oppure che abbiano avuto un contratto di lavoro agricolo a tempo indeterminato solamente per una parte dell’anno, con interruzioni dovute a periodi di inattività al di fuori del rapporto di lavoro, che possano dimostrare un’anzianità assicurativa di almeno due anni contro la disoccupazione involontaria e che abbiano totalizzato almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno di riferimento della prestazione e da quello precedente.
Se sussistono i requisiti necessari, le dimissioni non precludono l’ottenimento dell’indennità nel caso di lavoratrici madri che si dimettono durante il periodo di divieto di licenziamento oppure di padri lavoratori che rassegnano le dimissioni nel corso del congedo parentale.
Ai lavoratori che si dimettono per una causa legittima, è garantito il versamento della normale indennità di disoccupazione.
A pena di decadenza dal diritto, l’istanza per la prestazione di disoccupazione agricola deve essere presentata dal soggetto interessato o dai suoi aventi causa a cominciare dal primo giorno di gennaio e non oltre il trentuno marzo dell’anno susseguente a quello in cui si è concretizzato l’evento di perdita del lavoro. La domanda può essere inoltrata all’INPS per via telematica, tramite Contact center o rivolgendosi ai centri di assistenza patronale.
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Disoccupazione Agricola 2025: Un Pilastro per la Stabilità Economica del Settore
L’indennità di disoccupazione agricola si conferma uno strumento essenziale per garantire un sostegno economico ai lavoratori del settore primario durante i periodi di inattività. La sua corretta applicazione e la conoscenza dei requisiti e delle modalità di accesso sono fondamentali per tutelare i diritti dei lavoratori e contribuire alla stabilità del settore agricolo.
La disoccupazione agricola, come abbiamo visto, è un sostegno economico cruciale per i lavoratori del settore. Ma ti sei mai chiesto come mai l’agricoltura, un settore così vitale, possa portare alla disoccupazione? Una delle ragioni principali è la stagionalità delle colture. Molte attività agricole, come la raccolta di frutta e verdura, richiedono un’intensa manodopera solo in determinati periodi dell’anno. Questo significa che i lavoratori agricoli spesso si trovano senza lavoro al di fuori di queste stagioni.
Un concetto avanzato che può aiutare a mitigare questo problema è l’agricoltura diversificata. Invece di concentrarsi su una sola coltura stagionale, un’azienda agricola diversificata coltiva una varietà di prodotti che maturano in momenti diversi dell’anno. Questo può creare un flusso di lavoro più costante e ridurre la dipendenza dalla manodopera stagionale. Inoltre, la diversificazione può rendere l’azienda agricola più resiliente ai cambiamenti climatici e alle fluttuazioni del mercato.
Rifletti: come potremmo incentivare maggiormente l’adozione di pratiche agricole diversificate per garantire una maggiore stabilità economica ai lavoratori del settore e ridurre la necessità di ricorrere all’indennità di disoccupazione?
- Pagina INPS con informazioni ufficiali sull'indennità di disoccupazione agricola.
- Circolare INPS n. 25/2025: dettagli sull'indennità di disoccupazione agricola.
- Pagina INPS per accedere al fascicolo previdenziale e verificare i pagamenti.
- Informazioni ufficiali sull'Assegno Unico, che influenza l'importo della disoccupazione agricola.