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- Il bando per i risarcimenti è partito il 6 novembre 2023, ma le perizie presentate a dicembre 2023 hanno ricevuto risposta solo a luglio 2024, un ritardo di 7 mesi.
- Le gelate di marzo e aprile 2023 hanno causato perdite di oltre il 80% in alcune aree di produzione di pere.
- Agricat, con un fondo di 50 milioni di euro, ha inviato migliaia di lettere di diniego, causando proteste tra gli agricoltori.
In seguito alle alluvioni che hanno devastato l’Emilia Romagna nel maggio 2023, il comitato degli alluvionati ha risposto con stupore alle dichiarazioni del consigliere regionale Massimo Bulbi. Il comitato ha sottolineato che non esistono comitati partitici amici o nemici, ma che tutti sono costituiti per la difesa degli alluvionati e dei franati. La critica principale mossa dal comitato riguarda i tempi biblici per i risarcimenti, che si evincono dai documenti ufficiali e non da chiacchiere politiche.
La Regione Emilia Romagna ha messo subito a disposizione fondi per indennizzare i danni da frana, ma i tempi di indennizzo della struttura commissariale risultano essere molto più lunghi. Il bando per i risarcimenti è partito il 6 novembre 2023, con i soldi già stanziati, ma prevede risarcimenti tramite perizie asseverate o fatture di lavori già eseguiti. Se una perizia viene presentata a dicembre 2023, riceve risposta solo a luglio 2024, ben sette mesi dopo, rispetto ai due mesi richiesti con il sistema Sfinge.
Il comitato ha inoltre lamentato che la Regione non sia in grado di derogare alle regole come invece può fare il Generale Figliuolo. È fondamentale capire se la “norma” sia una prassi o se la Regione non sia in grado di effettuare deroghe. La delibera regionale del 29 luglio, adottata nove mesi dopo l’evento, ha sollevato ulteriori interrogativi sulla capacità della Regione di stabilire regole tempestive.
Il comitato ha chiesto la riapertura dei tavoli di lavoro e dei confronti diretti per chiarire e semplificare le gravi situazioni degli alluvionati e dei franati, evitando di affermare fazioni partitiche.
Mancati Ristori al Settore Frutticolo: La Protesta di Coldiretti
La situazione delle aziende frutticole mantovane è critica a causa dei mancati ristori dal fondo Agricat per i danni causati dalle gelate tardive dello scorso anno. Decine di aziende hanno ricevuto risposte di diniego totale o parziale alle loro richieste di risarcimento. Coldiretti Lombardia ha chiesto un tavolo di confronto urgente con i vertici di Agricat per individuare una rapida soluzione alla vicenda.
Le gelate tra marzo e aprile 2023 hanno causato gravi danni alle aziende frutticole, in particolare a quelle che producono pere, una coltivazione di eccellenza simbolo del territorio. Queste aziende stanno affrontando difficoltà dovute ai cambiamenti climatici, agli eventi estremi, agli attacchi della cimice asiatica, al boom dei costi di produzione e all’instabilità sui mercati internazionali.
Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia, ha dichiarato che non è accettabile che tante domande siano state rifiutate. Agricat è uno strumento mutualistico per la tutela dei danni da gelo, siccità e alluvione, finanziato con fondi della PAC agli agricoltori. Coldiretti Lombardia, in collaborazione con gli uffici della Confederazione nazionale, sta lavorando affinché Agricat possa essere uno strumento efficace nel ristorare le aziende danneggiate.
- Nonostante le difficoltà, il lavoro delle istituzioni regionali......
- È inaccettabile che gli agricoltori debbano aspettare così tanto......
- Interessante notare come l'uso di tecnologie avanzate potrebbe davvero......
Migliaia di Lettere di Diniego per gli Indennizzi agli Agricoltori
Migliaia di lettere di diniego, totale o parziale, sono state inviate alle aziende agricole romagnole da Agricat, il fondo mutualistico nazionale che copre i danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici. Gli agricoltori, che aspettavano indennizzi per le produzioni danneggiate da eventi calamitosi, hanno ricevuto risposte di diniego per i danni derivati dagli eventi catastrofali del 2023.
Gli episodi in questione includono le gelate di marzo e aprile e l’alluvione del maggio dello stesso anno, che hanno comportato perdite della produzione di oltre l’80% in alcuni areali. Coldiretti si è attivata per chiedere un incontro urgente con i vertici di Agricat per individuare soluzioni rapide per le imprese danneggiate.
Marco Allaria Olivieri, direttore di Coldiretti Emilia Romagna, ha sottolineato che il comparto ortofrutta, in particolare quello delle pere, è stato flagellato da eventi calamitosi negli ultimi cinque anni, mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese. Coldiretti regionale, in collaborazione con gli uffici della Confederazione nazionale, sta lavorando per far sì che Agricat diventi uno strumento efficace nel ristorare tutte le aziende danneggiate.
La Confederazione Italiana Agricoltura (CIA) ha espresso il proprio disappunto, sottolineando che Agricat, pagato dagli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace, ma la burocrazia di gestione lenta e male organizzata rischia di far saltare il banco, con il risultato di non girare risorse alle imprese agricole colpite.
Rimborsi Alluvione: Migliaia di Lettere di Rifiuto per gli Agricoltori
Migliaia di agricoltori romagnoli aspettano ancora indennizzi per i danni causati dagli allagamenti e dalle frane del maggio 2023. Sebbene i fondi siano disponibili, il sistema di distribuzione delle risorse non funziona correttamente. Molte domande di indennizzo sono state negate, oppure i rimborsi sono stati di poche decine di euro, a fronte di migliaia di euro di danni e mancati guadagni.
Gianni Fagnoli, portavoce del comitato “Appello per l’Appennino Romagnolo”, ha spiegato che a Rocca San Casciano, uno dei territori più colpiti dalle frane, le condizioni sono ancora difficili. Il primo strumento dal governo per l’erogazione dei fondi è stato Agricat, con 50 milioni di euro a disposizione. Tuttavia, molte domande presentate a luglio dell’anno scorso hanno ricevuto risposte negative o rimborsi irrisori.
La Confederazione Italiana Agricoltura ha confermato che migliaia di lettere di rifiuto sono state inviate da Agricat, che doveva essere uno strumento efficace, ma la gestione lenta e male organizzata rischia di far saltare il banco. Gli agricoltori aspettano ancora gli aiuti previsti dall’ordinanza Figliuolo, che prevede risarcimenti fino al 100%, ma rischiano di rimanere bloccati tra autorizzazioni, perizie e lentezze burocratiche.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la situazione degli agricoltori colpiti da eventi meteo estremi in Emilia Romagna e Lombardia è critica. I tempi biblici per i risarcimenti, i mancati ristori e le migliaia di lettere di diniego stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese agricole. Le criticità nei processi di indennizzo e la burocrazia lenta e male organizzata sono i principali ostacoli che gli agricoltori devono affrontare.
Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della gestione del rischio in agricoltura. Gli agricoltori devono essere preparati a fronteggiare eventi climatici estremi attraverso strumenti di gestione del rischio come le assicurazioni agevolate e i fondi mutualistici.
Una nozione avanzata di agricoltura applicabile al tema dell’articolo riguarda l’adozione di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la previsione degli eventi climatici. L’uso di sensori, droni e modelli di previsione può aiutare gli agricoltori a prendere decisioni informate e a mitigare i danni causati dagli eventi climatici estremi.
In definitiva, è fondamentale che le istituzioni e gli enti preposti lavorino in sinergia per semplificare le procedure burocratiche e garantire un accesso rapido ed efficace ai fondi di risarcimento, al fine di sostenere gli agricoltori e preservare la stabilità del settore agricolo.