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- A causa delle piogge torrenziali, in provincia di Cremona 50% dei campi di mais non è stato ancora seminato.
- I trapianti di pomodoro sono in ritardo di 10 giorni, mentre le semine dei meloni sono in ritardo di 30 giorni.
- A Milano sono caduti 883 millimetri di pioggia nei primi mesi del 2024, un record in 261 anni.
Le campagne cremonesi stanno vivendo un periodo di forte preoccupazione a causa del maltempo che ha flagellato la regione, causando ritardi significativi nelle semine e danni alle colture in campo. Le previsioni indicano cali nelle future rese produttive. A livello regionale, si stima che, a causa delle piogge torrenziali, manchi un terzo delle semine dei campi destinati al mais di primo raccolto. In provincia di Cremona, la percentuale di campi non ancora seminati sale al 50%.
La situazione è altrettanto critica per la soia, con una percentuale di mancate semine che supera il 70%. Anche i trapianti di pomodoro, una coltura diffusa nella fascia casalasca, sono in ritardo di circa dieci giorni, con il 30% del territorio ancora da trapiantare. Le coltivazioni orticole esposte al maltempo stanno subendo ritardi significativi: circa 15 giorni per le zucche e 30 giorni per la semina dei meloni in campo.
Piercarlo Ongini, cerealicoltore di Bordolano e delegato dei giovani Coldiretti cremonesi, sottolinea che i terreni non hanno il tempo di asciugare, costringendo diverse aziende a posticipare la semina del mais e a rifare tutto da capo. I cereali autunno-vernini in campo sono in condizioni di forte stress, con una parte del raccolto persa e parte del fieno marcito a causa delle difficoltà di raccolta. Questa situazione preoccupa anche gli allevatori, che temono di non avere sufficienti rese per garantire l’alimentazione del bestiame, fondamentale per la zootecnia da latte e carne, fiori all’occhiello del territorio.
Lombardia: Siccità e Piogge Record
In Lombardia, la situazione climatica è altrettanto preoccupante. Nei primi mesi del 2024, a Milano sono caduti 883 millimetri di pioggia, una quantità che non si registrava da 261 anni. Secondo i dati di Arpa Lombardia, nel solo mese di maggio, la città è stata coperta da 321 millimetri d’acqua, rispetto ai 96 millimetri della media degli ultimi trent’anni, un aumento del 233%.
Le piogge torrenziali hanno lasciato i campi allagati, impedendo ai trattori di entrare per le operazioni di estirpazione. Un terzo dei campi di mais della Lombardia è ancora da seminare, e il 60% dei terreni dedicati alla soia e il 29% per il riso sono in ritardo. Chi ha già seminato si trova nella necessità di ripetere le operazioni. Coldiretti Lombardia stima che metà del mais piantato dovrà essere riseminato, poiché le piante sono annegate o asfittiche con radici immerse nell’acqua.
Anche gli sfalci dei prati per il fieno sono in grande ritardo, soprattutto nei pascoli di montagna, dove le piogge hanno schiacciato l’erba facendola marcire. Luigi Simonazzi, responsabile economico di Coldiretti Lombardia, segnala che sarà un’annata in cui il conto economico delle aziende chiuderà in rosso. Nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza resta da seminare il 35% delle superfici di mais, e sarà necessario cambiare tipo di mais scegliendo varietà con cicli agronomici più brevi, meno produttive e che comportano un danno in termini di quantità e reddito.
Richiesta di Stato di Calamità
Le condizioni climatiche estreme hanno portato le associazioni agricole a richiedere lo stato di calamità. Le piogge torrenziali degli ultimi mesi hanno causato ritardi significativi nelle semine in Lombardia, dove ancora un terzo dei campi destinati al mais di primo raccolto deve essere seminato. Coldiretti Lombardia ha monitorato gli effetti delle ondate di maltempo sul territorio, evidenziando che in condizioni normali le semine del mais di primo raccolto iniziano nell’ultima decade di marzo, ma quest’anno si è accumulato un ritardo di due mesi.
Anche le semine del riso e della soia sono in ritardo, con il 29% delle semine del riso e oltre il 60% delle semine della soia ancora da effettuare. Gli sfalci dei prati per il fieno sono in grande ritardo, soprattutto nei pascoli di montagna, complicando ulteriormente la situazione per gli allevatori che utilizzano il fieno come alimento per gli animali.
Gli agricoltori si trovano in una condizione di incertezza che li costringe a rivedere l’organizzazione aziendale e la normale programmazione colturale. Devono decidere se concentrare la preparazione e la lavorazione del terreno nelle finestre di bel tempo, cambiare tipo di coltivazione o mantenere la stessa scegliendo varietà di piante che maturano in meno tempo, o riseminare tutto laddove i terreni sono già stati lavorati.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la situazione climatica estrema che ha colpito le campagne cremonesi e lombarde sta causando ritardi significativi nelle semine e danni alle colture, con previsioni di cali nelle future rese produttive. Gli agricoltori si trovano a dover rivedere l’organizzazione aziendale e la normale programmazione colturale, con la necessità di riseminare molte colture e scegliere varietà di piante che maturano in meno tempo. La richiesta di stato di calamità è un passo necessario per affrontare le conseguenze di questi eventi climatici estremi.
Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo riguarda l’importanza della rotazione delle colture. Questa pratica agronomica consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno per migliorare la fertilità del suolo e ridurre l’incidenza di parassiti e malattie. In un contesto di cambiamenti climatici, la rotazione delle colture può contribuire a rendere i sistemi agricoli più resilienti.
Una nozione avanzata di agricoltura applicabile al tema dell’articolo è l’uso delle Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA) o Nuove Tecnologie Genetiche (NGT). Queste tecnologie permettono di migliorare geneticamente le piante senza inserire DNA estraneo, riproducendo i meccanismi dell’evoluzione biologica naturale. Questo approccio può aiutare a sviluppare colture più resistenti ai cambiamenti climatici e a ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura, contribuendo alla difesa della biodiversità e alla sovranità alimentare.
Riflettendo su questi temi, è evidente che l’agricoltura moderna deve adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici attraverso l’innovazione e la sostenibilità. Gli agricoltori, con il supporto delle istituzioni, devono adottare pratiche e tecnologie avanzate per garantire la sicurezza alimentare e la resilienza dei sistemi agricoli.
- Sito ufficiale dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Lombardia, fonte autorevole per informazioni sulla situazione climatica e ambientale della regione.
- Sito ufficiale di Coldiretti, associazione agricola italiana, con sezione dedicata al meteo e al clima, per approfondire sulla situazione climatica in Lombardia e sua incidenza sull'agricoltura.
- Sito ufficiale di Coldiretti, associazione agricola italiana che rappresenta gli agricoltori e le loro aziende, con informazioni sul settore agricolo e sulle attività associative.
- Manuale delle procedure per la gestione degli interventi finanziari della Regione Lombardia in caso di danni causati da avversità naturali