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Qual è il vero costo delle eccellenze alimentari italiane?

La morte di Satnam Singh ha rivelato il lato oscuro dell'agricoltura italiana: sfruttamento e lavoro irregolare tra i lavoratori immigrati.
  • La morte di Satnam Singh ha acceso i riflettori sullo sfruttamento dei lavoratori immigrati in agricoltura.
  • Oltre 362 mila stranieri lavorano in agricoltura, coprendo il 31,7% delle giornate di lavoro registrate nel 2022.
  • La proposta del Durc di Congruità Agricolo mira a certificare la regolarità e la congruità delle aziende agricole, sul modello del settore edilizio.

La tragica vicenda di Satnam Singh, bracciante morto a Latina, ha acceso i riflettori sullo sfruttamento dei lavoratori immigrati in agricoltura. Questo episodio emblematico ha portato alla luce una realtà spesso ignorata: l’eccellenza del cibo italiano dipende in gran parte dalle braccia straniere, una realtà che non viene mai menzionata nelle pubblicità o negli eventi ufficiali del made in Italy. La morte di Singh ha sollevato proteste indignate e ha portato a ribadire i rituali impegni a contrastare il caporalato in agricoltura. Tuttavia, questi discorsi, pur puntellati da norme di legge, sono spesso sconfessati dalla convenienza e dalla tolleranza verso il lavoro irregolare, nonché dalla debolezza del sistema ispettivo.

Nei giorni successivi alla tragedia di Latina, altri incidenti hanno portato a cento il numero degli immigrati morti sul lavoro in Italia dall’inizio dell’anno. Il contenimento dei costi dei prodotti agricoli nel sistema distributivo esercita una pressione che si traduce in una compressione del costo del lavoro nei campi. I produttori, frammentati e arretrati, compensano la scarsa capacità contrattuale e l’innovazione tecnologica con lo sfruttamento del lavoro, fornito da immigrati in condizioni legali.

Il Contributo degli Immigrati all’Agricoltura Italiana

Gli immigrati che lavorano regolarmente in Italia sono stimati dall’Istat in 2,4 milioni, più del 10% degli occupati. In agricoltura, il contributo è ancora più rilevante: gli stranieri occupati sono quasi 362 mila alla fine del 2022, coprendo il 31,7% delle giornate di lavoro registrate. Tuttavia, questi dati non raccontano tutta la storia, poiché sono condizionati dalla mancata registrazione del lavoro sommerso e dalla registrazione fittizia di lavoratori italiani per accedere alle risorse di protezione sociale.

La componente più importante è quella rumena, anche se in calo: da 120 mila lavoratori registrati nel 2016 a 78 mila nel 2022. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la legge Bossi-Fini ha solo un impatto parziale sullo sfruttamento dei lavoratori agricoli. Molti datori di lavoro preferiscono lavoratori provenienti dall’Europa comunitaria per evitare complicazioni burocratiche e il rischio di accuse di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Tuttavia, gran parte dei lavoratori, anche se assunti senza contratto e sfruttati, hanno un permesso di soggiorno.

Le Proposte delle Associazioni di Rappresentanza

Le principali associazioni di rappresentanza del mondo agricolo hanno risposto alla domanda su come combattere la piaga del lavoro nero in agricoltura, diventato strutturale. Secondo il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, occorre rafforzare gli strumenti per la tutela dei lavoratori: «Per debellare il caporalato, che danneggia il comparto agricolo comprese le aziende che operano nella legalità, serve un’intesa forte con i sindacati. Il contratto nazionale deve restare il faro, puntando al rafforzamento delle tutele e potenziando il sistema degli enti bilaterali a livello provinciale».

La Cia-Agricoltori Italiani ha proposto la diffusione della “Rete del lavoro agricolo di qualità”, un elenco di aziende etiche, e la realizzazione di controlli incrociati tra Inps, Agenzia delle Entrate e Ispettorato del Lavoro. Secondo il presidente Cristiano Fini, «I database sono una risorsa. I fascicoli delle aziende agricole devono verificare il numero di assunzioni regolari di un’impresa, e se questo numero è basso rispetto alla taglia dell’azienda, deve essere un campanello d’allarme».

Anche Coldiretti ha garantito il suo sostegno alla lotta contro il caporalato. Il presidente Ettore Prandini ha sottolineato la necessità di lavorare per un’equa distribuzione del valore lungo la filiera, attraverso contratti che valorizzino il 100% italiano e assicurino un giusto reddito a tutte le parti: dai lavoratori alle aziende agricole, fino alla trasformazione e distribuzione.

La Proposta del Durc di Congruità Agricolo

Una proposta concreta per combattere lo sfruttamento nei campi è l’introduzione del Durc di Congruità Agricolo, ispirato all’esperienza del settore edilizio. Il Durc di Congruità, introdotto con il Decreto 143 dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando nel 2021, ha certificato oltre 40,6 miliardi di euro di lavori e oltre 270mila cantieri, individuando circa duemila imprese irregolari. Questo ha portato all’emersione di 100mila lavoratori precedentemente sconosciuti a Inps, Inail e fisco.

La proposta è di adattare questo modello al settore agricolo, redigendo tabelle «ettaro colturali» per ogni tipo di coltivazione e terreno, individuando il numero minimo di ore/lavoro per ettaro. Questi dati potrebbero essere utilizzati per certificare la regolarità e la congruità di un’impresa agricola, coinvolgendo i sindacati dei lavoratori agricoli. Le aziende che rispettano queste norme potrebbero vendere i loro prodotti solo se in possesso del Durc di Congruità Agricolo, con sanzioni severe per chi non rispetta le regole.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la tragica morte di Satnam Singh ha messo in luce una realtà scomoda ma fondamentale: lo sfruttamento dei lavoratori immigrati in agricoltura è un problema strutturale che richiede soluzioni concrete e radicali. Le proposte delle associazioni di rappresentanza e l’introduzione del Durc di Congruità Agricolo rappresentano passi importanti nella giusta direzione. Tuttavia, è essenziale che queste misure siano accompagnate da un cambiamento culturale e da un impegno collettivo per garantire la dignità e i diritti di tutti i lavoratori.

Nozione base di agricoltura: La rotazione delle colture è una pratica agricola che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno per migliorare la fertilità del suolo e controllare le malattie e i parassiti.

Nozione avanzata di agricoltura: L’agricoltura di precisione utilizza tecnologie avanzate come i droni, i sensori e i sistemi di informazione geografica (GIS) per monitorare e gestire le colture in modo più efficiente, riducendo l’uso di risorse e aumentando la produttività.

Queste riflessioni ci invitano a considerare l’importanza di un’agricoltura sostenibile e rispettosa dei diritti umani, un obiettivo che possiamo raggiungere solo attraverso l’impegno e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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