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- La chiusura della diga di Occhito, prevista per il 12 agosto, mette a rischio la produzione agricola in Puglia, in particolare per i campi di pomodoro.
- In Sardegna, i volumi idrici disponibili sono calati di 132 milioni di metri cubi a luglio, lasciando circa 916 milioni di metri cubi a disposizione, il 30% in meno rispetto alla media del periodo.
- Nel Centro Italia, l'altezza del lago Trasimeno si è ridotta di 5 centimetri in una settimana, scendendo fino a -1,52 metri.
La situazione idrica in Italia ha raggiunto livelli critici, con la chiusura della diga di Occhito che rappresenta un segnale allarmante per l’agricoltura del Sud. La diga, situata nella provincia di Foggia, è il più grande invaso artificiale della Capitanata e la sua chiusura definitiva è prevista per il 12 agosto alle ore 19. Questo evento segna un punto di non ritorno per molte coltivazioni locali, in particolare per i campi di pomodoro, che potrebbero non arrivare a fine produzione.
Mario De Matteo, vicepresidente di Coldiretti Puglia, ha dichiarato che “senza acqua le piantine non avrebbero alcuna garanzia di sopravvivenza”. La chiusura della diga di Occhito non è un caso isolato: anche il nodo idraulico di Finocchito sarà chiuso per garantire l’acqua che resta all’uso potabile.
La siccità al Sud
La crisi idrica non riguarda solo la Puglia. In Sicilia, Sardegna, Calabria e Basilicata, entro la metà di agosto non sarà disponibile acqua per irrigare i campi. In Basilicata, il trend dei rilasci dagli invasi si mantiene nell’ordine di 2 milioni di metri cubi al giorno. La situazione è particolarmente drammatica nel Tavoliere delle Puglie, dove le riserve idriche sono destinate esclusivamente all’uso potabile, con solo 66,67 milioni di metri cubi disponibili, pari al 30% di quanto invasato l’anno scorso.
In Sardegna, i volumi idrici disponibili sono calati di 132 milioni di metri cubi a luglio, lasciando circa 916 milioni di metri cubi a disposizione, il 30% in meno rispetto alla media del periodo. In Sicilia, la crisi idrica ha portato all’abbandono di interi frutteti e ha anticipato la vendemmia di 10-15 giorni, con effetti devastanti sulla produzione agricola.
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Situazione critica anche al Centro
Anche nel Centro Italia la situazione è critica. Nelle Marche, i valori idrometrici dei corsi d’acqua sono inferiori a quelli del 2021, una delle annate più siccitose nella storia recente della regione. In Umbria, l’altezza del lago Trasimeno si è ridotta di ulteriori 5 centimetri in una settimana, scendendo fino a -1,52 metri. Nel Lazio, la portata del fiume Tevere è di soli 75,50 metri cubi al secondo, sotto la media di circa il 39%.
In Toscana, le portate dei fiumi Serchio e Arno sono in crescita, ma resta negativa la performance dell’Ombrone. In Emilia-Romagna, le portate dei fiumi sono tutte sotto la media stagionale, con l’unica eccezione dell’Enza. La situazione è particolarmente preoccupante per i laghi romani, con il livello del bacino di Nemi che continua a scendere.
Bilancio positivo al Nord
Al Nord, la situazione è leggermente migliore, ma le percentuali di riempimento dei grandi laghi sono comunque in calo, oscillando tra il 61,2% del Lario e l’88,6% del Verbano. In Valle d’Aosta, il mese di luglio è stato più asciutto del normale, con un calo del 34% delle precipitazioni, ma il bilancio dell’anno idrologico rimane positivo con un incremento del 50% circa.
In Piemonte, le portate dei fiumi sono in calo, ma solo il Tanaro scende sotto la media con un calo del 44%. In Lombardia, c’è abbondanza di risorse idriche con un incremento del 23%, ad eccezione del Po, che scende al di sotto dei livelli tipici di questo periodo. In Veneto, il bilancio idrologico è ancora ampiamente positivo con un incremento del 47%.
Bullet Executive Summary
La chiusura della diga di Occhito rappresenta un evento critico per l’agricoltura del Sud Italia, in particolare per la Puglia, dove le riserve idriche sono destinate esclusivamente all’uso potabile. La crisi idrica si estende anche al Centro Italia, con valori idrometrici in calo e riserve idriche in diminuzione. Al Nord, la situazione è leggermente migliore, ma le percentuali di riempimento dei grandi laghi sono comunque in calo.
La gestione delle risorse idriche è una questione cruciale per l’agricoltura moderna. La nozione base di agricoltura correlata a questo tema è l’irrigazione di soccorso, una pratica necessaria per garantire la sopravvivenza delle colture in periodi di siccità. Tuttavia, questa pratica comporta costi elevati, soprattutto per l’uso di gasolio per tirare l’acqua dai pozzi.
Una nozione avanzata di agricoltura applicabile al tema dell’articolo è l’uso di tecnologie di precisione per l’irrigazione. Queste tecnologie permettono di monitorare e gestire l’irrigazione in modo più efficiente, riducendo gli sprechi e ottimizzando l’uso delle risorse idriche. L’adozione di queste tecnologie potrebbe rappresentare una soluzione a lungo termine per affrontare le sfide poste dalla crisi idrica.
In conclusione, la crisi idrica che sta colpendo l’Italia richiede interventi tempestivi e mirati per garantire la sostenibilità dell’agricoltura e la sicurezza delle risorse idriche. La chiusura della diga di Occhito è un segnale allarmante che deve spingere tutti gli attori coinvolti a prendere misure concrete per affrontare questa emergenza.
- Piano di emergenza per la crisi idrica 2024/2025 approvato dalla Giunta regionale della Puglia
- Sito ufficiale dell'Autorità Idrica Pugliese,ente competente per la gestione delle risorse idriche in Puglia,con informazioni sui piani di gestione delle risorse idriche e sulla situazione idrica nella regione.