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- Danni stimati in 4 milioni di euro nei comuni colpiti.
- Un'azienda con 100 ettari perde fino a 70.000 euro.
- 15 ettari di ceci appena seminati sono gravemente colpiti.
L’Empolese Valdelsa Sotto la Morsa del Maltempo: Agricoltura in Ginocchio
A distanza di sette giorni dalle violente intemperie che hanno flagellato l’Empolese Valdelsa, l’agricoltura continua a lottare contro conseguenze devastanti. I coltivatori, in apprensione per le nuove allerte meteo e con lo sguardo rivolto al cielo, si trovano in una situazione drammatica, con terreni saturi d’acqua e prodotti agricoli gravemente danneggiati. L’eccessiva umidità del suolo impedisce le consuete operazioni agricole, minacciando la sopravvivenza delle coltivazioni.
Angiolo Simonetti, imprenditore agricolo di Montelupo Fiorentino e presidente di Proceva, esprime una preoccupazione condivisa: “Con i terreni bagnati abbiamo le mani legate. Gran parte dei raccolti sono compromessi”. La sua azienda, che si estende su 650 ettari destinati principalmente a colture estensive, è solo una delle tante che stanno risentendo pesantemente degli effetti del maltempo. Proceva, l’associazione guidata da Simonetti, rappresenta circa 70 aziende agricole dell’Empolese Valdelsa, per un totale di 1500 ettari coltivati.
La situazione più allarmante si verifica nelle zone limitrofe ai piccoli corsi d’acqua, dove la chiusura delle cateratte ha causato l’innalzamento del livello dell’acqua nei campi. Simonetti evidenzia che i 15 ettari appena seminati a ceci sono tra i più colpiti, con esiti ancora incerti. L’impossibilità di lavorare la terra per le semine primaverili aggrava ulteriormente la situazione, mentre le malerbe si propagano, ostacolando la crescita delle piante.
Stime dei Danni e Impatto Economico
Cia Agricoltori Italia Toscana Centro ha effettuato una prima stima dei danni, quantificandoli in circa 4 milioni di euro per i comuni di Certaldo, Castelfiorentino, Empoli, Fucecchio, Cerreto Guidi, Vinci, Capraia e Limite e Montelupo Fiorentino. Tuttavia, si tratta solo di una valutazione preliminare, in attesa di una stima più precisa e completa dei danni reali.
Le perdite economiche per le singole imprese agricole possono essere ingenti. Simonetti fornisce un esempio: un’azienda con 100 ettari coltivati a grano che vede svanire il 50% della produzione (da 5.000 a 2.500 quintali) si ritrova con circa 70.000 euro di mancato guadagno, senza tener conto delle perdite relative alle altre colture. A questo si aggiungono i danni strutturali, come macchinari agricoli sommersi, depositi allagati e fertilizzanti inservibili, che possono causare a un’azienda perdite fino a 400.000 euro.
Il maltempo degli ultimi tre anni ha reso il quadro particolarmente critico per il settore agricolo. Le piogge incessanti hanno ritardato la semina, compromettendo la resa delle colture. La situazione è ulteriormente esacerbata dalle frane che colpiscono le zone collinari, danneggiando i vigneti e diminuendo la produzione di vino.

Frane e Criticità nel Montalbano
Anche le aree collinari hanno subito gravi ripercussioni a causa delle avverse condizioni climatiche. Luigi Micheli, dell’Agriturismo il Piastrino di Vinci, segnala le frane che interessano il Montalbano, una zona già colpita dall’alluvione del 2023. Gli smottamenti, che si aggiungono a quelli preesistenti, mettono a repentaglio la stabilità dei terreni e la produzione vinicola.
Diego Tomasulo, presidente dell’Associazione Produttori Colline Toscane, conferma le difficoltà anche nel fondovalle, dove le aree destinate alla coltivazione di grano hanno subito danni considerevoli. Tomasulo teme l’arrivo di nuove precipitazioni, che potrebbero infliggere il colpo di grazia alle coltivazioni.
Necessità di Interventi e Cambiamenti nel Sistema di Manutenzione
Di fronte a questa situazione allarmante, gli agricoltori richiedono interventi immediati e un’inversione di tendenza nella cura del territorio. Simonetti sottolinea l’urgenza di una maggiore attenzione e di un miglioramento dei canali di scolo più piccoli, oltre alla pulizia della vegetazione lungo gli argini. Solo una gestione più efficiente del territorio può evitare o limitare i danni causati dal maltempo e assicurare la sopravvivenza del settore agricolo.
Resilienza e Sostenibilità: Un Nuovo Paradigma per l’Agricoltura Toscana
La crisi che sta colpendo l’agricoltura toscana in seguito agli eventi meteorologici estremi del 2025 non rappresenta soltanto una questione di perdite economiche immediate, ma solleva quesiti fondamentali sulla capacità di ripresa e sulla sostenibilità del settore. Appare evidente che l’attuale modello, basato su metodi agricoli intensivi e su una gestione del territorio spesso deficitaria, non è idoneo ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.
È necessario un cambio di mentalità, che ponga al centro la prevenzione, la diversificazione delle colture e l’applicazione di pratiche agricole rispettose dell’ambiente. La prevenzione si concretizza attraverso una manutenzione costante del territorio, con la pulizia di fossi e canali, il rifacimento degli argini e la messa in sicurezza delle aree a rischio frana. La diversificazione delle colture, d’altro canto, consente di ridurre la dipendenza da singole produzioni e di accrescere la resistenza del sistema agricolo nel suo insieme.
Infine, l’adozione di tecniche agricole sostenibili, come l’agricoltura biologica, la permacultura e l’agroecologia, permette di preservare la fertilità del suolo, di limitare l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici e di promuovere la biodiversità. Solo attraverso un approccio integrato e sostenibile si potrà assicurare un futuro all’agricoltura toscana, tutelando al tempo stesso il territorio e l’ambiente.
Amici, riflettiamo un attimo. Avete presente quando seminate un seme e aspettate con ansia che spunti? Ecco, l’agricoltura è un po’ come quel seme: ha bisogno di cure, attenzioni e un ambiente favorevole per crescere. Ma cosa succede se arriva una tempesta e lo sommerge? Beh, purtroppo può morire. Questo è quello che sta succedendo ai nostri agricoltori, che vedono i loro raccolti distrutti dalle alluvioni.
Ma non disperiamo! Esistono tecniche avanzate, come l’uso di sensori e droni, che permettono di monitorare lo stato del terreno e delle piante in tempo reale, intervenendo tempestivamente in caso di problemi. E poi c’è l’agricoltura di precisione, che consente di ottimizzare l’uso delle risorse, riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale. Insomma, le soluzioni ci sono, basta volerle mettere in pratica. E soprattutto, ricordiamoci che l’agricoltura è un bene prezioso, che va tutelato e valorizzato. Perché senza agricoltura, non c’è futuro.
gran parte dei raccolti sono compromessi: una quota rilevante della produzione agricola è ormai irrimediabilmente perduta
*gran parte dei raccolti sono compromessi:* la maggior parte delle derrate alimentari sono andate distrutte.