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- Nel 2023, sono stati persi 4.000 ettari di terreno coltivabile in Italia, con 400 ettari destinati al fotovoltaico.
- Il consumo di suolo è cresciuto a 2,3 metri quadrati al secondo, superando la media del decennio precedente.
- Il costo ambientale della perdita di terreno agricolo è stato di 400 milioni di euro nel 2023, per la riduzione della capacità di assorbimento dell'acqua.
Le aree agricole in Italia stanno subendo un notevole cambiamento che incide direttamente tanto sulla capacità produttiva quanto sull’affidabilità alimentare del Paese. Nel corso del 2023 è stata registrata una preoccupante perdita di 4.000 ettari di terreno coltivabile; tra questi terreni persi, circa 400 ettari sono stati convertiti per ospitare impianti fotovoltaici, rappresentando il 9,5% della superficie agricola annualmente consumata. Questo scenario solleva quesiti cruciali riguardanti la sostenibilità delle pratiche agricole italiane e l’idoneità del Paese nel garantire la propria indipendenza alimentare.
Secondo il rapporto ISPRA 2024, il consumo territoriale sta ridefinendo lo spazio nazionale italiano a una velocità stimata intorno ai 2,3 metri quadrati al secondo. Pur trattandosi di un ritmo leggermente meno intenso rispetto all’anno precedente, continua a eccedere la media dell’ultimo decennio in Italia. Le regioni colpite maggiormente sono Lombardia, Veneto e Campania, dove si registrano percentuali superiori al 10% nei tassi rilevati.
L’Impatto del Fotovoltaico sul Suolo Agricolo
La crescente diffusione di impianti fotovoltaici al suolo sta emergendo come uno dei principali fattori responsabili del depauperamento delle terre destinate all’agricoltura. Nel corso del 2023, i sistemi solari hanno occupato all’incirca 400 ettari di campagna agricola in Italia. Tale fenomeno presenta caratteristiche geografiche variabili lungo lo stivale. Il Nord ha subito la fetta più consistente con una conversione pari al 46,5% dei suoi terreni agricoli dedicati al fotovoltaico; seguono le zone meridionali ed insulari con il 40%, mentre l’area centrale ha registrato un riscontro minore pari al 13,5%.
Tra le regioni più colpite da questo passaggio energetico figurano Veneto, Piemonte e Sicilia: qui i pannelli si sono per lo più insediati su campi arabili in pianura, causando impatti pesanti sulla loro produttività economica complessiva. Nei territori centro-settentrionali, i seminativi costituiscono ben il 95% della superficie convertita; diversamente, nel Meridione e nelle isole emergono elementi critici poiché risultano coinvolte anche colture permanenti tradizionalmente non toccate da tali interventi architettonico-energetici.
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Conseguenze Economiche e Ambientali
La trasformazione del terreno agricolo per ospitare impianti fotovoltaici comporta significative risonanze economiche. Il costo stimato del terreno modificato nel 2023 si aggira intorno ai 9,7 milioni di euro. Tuttavia, questa metamorfosi non è priva di impatti ambientali. La perdita di suolo agricolo riduce la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua, un fenomeno noto come “effetto spugna”, che nel 2023 ha avuto un costo stimato di oltre 400 milioni di euro per l’Italia.
Inoltre, la conversione di terreni agricoli solleva preoccupazioni sulla sovranità alimentare del Paese. La riduzione della capacità produttiva agricola nazionale potrebbe aumentare la dipendenza da importazioni alimentari, con potenziali impatti sulla biodiversità agricola e sulla sicurezza alimentare.
Verso un Futuro Sostenibile: Sfide e Opportunità
Il destino dell’agricoltura italiana risiede nella sua abilità di armonizzare la domanda crescente di energie sostenibili con la protezione delle superfici coltivabili. L’urgenza è nell’adottare politiche favorevoli all’agrivoltaico, metodologia che amalgama produzione energetica solare con pratiche agricole. Inoltre, per gli impianti fotovoltaici dovrebbe essere data priorità ai territori già segnati da altre attività.
Uno dei fondamenti in ambito agricolo qui considerato è la rotazione delle colture, strategia essenziale nel mantenimento della ricchezza del terreno e nella prevenzione dell’erosione. In contesti avanzati, l’integrazione della tecnologia nell’agricoltura di precisione offre miglioramenti significativi nell’efficienza delle risorse utilizzate e rende le pratiche agricole più sostenibili nel lungo periodo.
Nella considerazione complessiva di tali sfide emerge la necessità critica di guardare oltre i guadagni immediati derivanti dall’uso delle energie verdi per comprendere quanto sia vitale mantenere intatto il nostro patrimonio agricolo a beneficio delle generazioni future. In questo viaggio, la tecnologia ha il potenziale di diventare un partner essenziale, mettendo a disposizione dati e strumenti che supportano una gestione del territorio maggiormente orientata alla sostenibilità.