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- La Superficie Agricola Utilizzata in Piemonte è diminuita dell'8,6% dal 2011 al 2024.
- Il numero medio di ettari per azienda è salito da 18,2 a 21 tra il 2018 e il 2023.
- Le superfici coltivate a mais e cereali in Piemonte sono diminuite del 15% a causa di fattori climatici.
Il panorama agricolo del Piemonte e della Pianura Padana si trova ad affrontare sfide significative, dettate principalmente dai cambiamenti climatici e dalle dinamiche di mercato. Tra il 2011 e il 2024, la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) in Piemonte ha registrato un calo dell’8,6%, riducendosi da 947.964 a 866.060 ettari.
Parallelamente, il numero di aziende agricole è sceso, risultando in meno dell’1% della popolazione che possiede attualmente imprese agricole. Tuttavia, il numero medio di ettari per azienda è aumentato da 18,2 nel 2018 a 21 ettari nel 2023. Questo dato, sebbene positivo, rimane distante dagli 80 ettari di media europea.
In Pianura Padana, il cambiamento climatico ha causato fenomeni estremi che alternano siccità e piogge intense, con conseguenti ritardi nelle semine e ridotta produttività. Le colture di mais e pomodoro da industria sono particolarmente penalizzate. Le semine di mais, in ritardo a causa delle condizioni meteorologiche avverse, hanno subito un adattamento verso classi di maturità più brevi, con un aumento delle risemine e una contrazione delle superfici coltivate.
Impatto dei Cambiamenti Climatici sulle Colture
I cambiamenti climatici hanno un impatto diretto sulle colture, favorendo l’attività di patogeni e fitofagi, che alterano la potenzialità produttiva delle piante. In Piemonte, le superfici coltivate a mais e cereali sono diminuite del 15% a causa delle incertezze legate alla riforma PAC 2023-2027 e ai cambiamenti climatici. I prezzi della carne bovina, dopo un’iniziale riduzione all’inizio dell’anno, sono saliti ad agosto a causa della scarsità di prodotto sul mercato. Tuttavia, la razza Piemontese ha visto una diminuzione di oltre 5.000 fattrici.
In Pianura Padana, l’eccesso di piovosità ha causato ristagno idrico e compattamento del terreno, con conseguenti perdite di produzione. Le infezioni fungine, tra cui Phytium e Fusarium, hanno richiesto risemine o comportato un calo delle potenzialità produttive. Inoltre, l’efficienza dell’azoto è diminuita a causa della lisciviazione o dilavamento degli elementi nutritivi del suolo.
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Strategie di Adattamento e Innovazione
Nonostante le difficoltà, esistono opportunità di rilancio per l’agricoltura piemontese e padana. La sostenibilità e la qualità sono viste come chiavi per il futuro, con un focus su giovani e donne che spingono per un’agricoltura tecnologica e diversificata. In Piemonte, le aziende condotte da titolari under 40 rappresentano il 14,6% del totale, mentre quelle a guida femminile il 25,8%.
In Lombardia, è stata richiesta la dichiarazione dello stato di calamità per far fronte alle criticità idrauliche. Le richieste del mondo agricolo includono deroghe e flessibilità in seguito alle emergenze, con l’obiettivo di attenuare l’impatto sui prodotti finiti di qualità, soprattutto Dop. Si sollecitano anche misure di ristoro dei danni alle imprese e l’attivazione della riserva di crisi PAC della UE.
Conclusioni: Verso un Futuro Sostenibile
Il futuro dell’agricoltura piemontese e padana si fonda su un equilibrio tra innovazione e tradizione. Le sfide poste dai cambiamenti climatici richiedono un approccio integrato che combini tecnologie avanzate e pratiche agricole sostenibili. La gestione del rischio diventa cruciale, con un’attenzione particolare alla diversificazione delle colture e all’adozione di nuove varietà più resistenti alle condizioni climatiche avverse.
In agricoltura, una nozione di base importante è la rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a ridurre l’incidenza di malattie e parassiti. Per un’agricoltura avanzata, l’uso di tecnologie di precisione può ottimizzare l’utilizzo delle risorse, migliorando l’efficienza e riducendo l’impatto ambientale. Riflettendo su queste pratiche, possiamo immaginare un futuro in cui l’agricoltura non solo sopravvive alle sfide climatiche, ma prospera, garantendo sicurezza alimentare e sostenibilità per le generazioni future.