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Giornata mondiale delle api come influisce sull’agricoltura italiana?

Scopri come la Giornata mondiale delle api evidenzia il ruolo vitale degli insetti impollinatori per l'agricoltura italiana e le minacce che affrontano.
  • Il valore economico dell'impollinazione in Italia è stimato attorno ai 3 miliardi di euro.
  • In Italia, nel 2020 c'erano 65.000 apicoltori con 1.950.000 alveari, producendo 25.000 tonnellate di miele.
  • Negli ultimi 15 anni, le medie produttive di miele per alveare in Veneto sono diminuite da 35-40 chili a 5-10 chili.

Il 20 maggio 2024 si celebra la Giornata mondiale delle api, istituita nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa giornata è un’occasione per riflettere sull’importanza cruciale delle api e degli altri impollinatori per l’agricoltura e l’ecosistema globale. In Italia, il valore economico dell’impollinazione è stimato intorno ai 3 miliardi di euro, un dato che sottolinea l’importanza di questi insetti per la produzione agricola.

A livello europeo, si contano almeno 600.000 apicoltori che gestiscono circa 17 milioni di alveari, producendo 250.000 tonnellate di miele all’anno. In Italia, gli apicoltori censiti nel 2020 erano 65.000, con un numero di alveari che ha raggiunto 1.950.000 unità e una produzione di miele stimata in circa 25.000 tonnellate. Tuttavia, gli apicoltori segnalano una riduzione delle colonie di api, un fenomeno noto come spopolamento degli alveari, che ha iniziato a manifestarsi dal 2003.

Le cause di questo declino sono molteplici e includono la distruzione, il degrado e la frammentazione degli habitat, l’inquinamento da pesticidi, i cambiamenti climatici e la diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni. La perdita di biodiversità e la semplificazione del paesaggio agricolo, con l’eliminazione di fasce inerbite, siepi e boschetti, contribuiscono ulteriormente alla crisi delle api.

La crisi delle api in Veneto: una situazione critica

In Veneto, la situazione delle api è particolarmente critica, come segnalato dall’Associazione regionale apicoltori. Nelle zone del Montello trevigiano e della Valpolicella veronese, gli insetti muoiono di fame a causa delle monocolture e dell’uso intensivo di fitofarmaci in agricoltura e viticoltura. Negli ultimi 15 anni, le medie produttive di miele per alveare sono passate da 35-40 chili a una quantità risicata di 5-10 chili.

Durante il periodo vegetativo della vite, i pesticidi irrorati sulle colture derivano nei boschi di acacia circostanti, causando la morte di miliardi di api. Le api hanno bisogno di una varietà di fiori da marzo a settembre, ma durante questo periodo gli agricoltori trattano le piante da frutto e i vigneti con sostanze nocive. Basterebbero accorgimenti come lo sfalcio del prato sottostante per evitare che i fiori attirino le api, che altrimenti morirebbero a causa dell’alta concentrazione di sostanze nocive.

Francesco Bortot, un apicoltore professionista, testimonia che nel Montello, dopo la fioritura del ciliegio selvatico a metà aprile, gli alveari non crescono più e vanno a melario. Le derive durante i trattamenti sono micidiali e investono i boschi fioriti con una nube tossica letale per le api, causando spopolamenti del 25-30% della popolazione in poche ore.

Il progetto “Bosco delle Api” e le food forests urbane

In risposta a questa crisi, Greenpeace Italia ha promosso il progetto “Bosco delle Api”, un’iniziativa che mira a creare e promuovere food forests (orto-boschi) urbane. Questi sistemi coltivati multifunzionali simulano un ecosistema boschivo, dove piante da frutto, erbe medicinali, bacche, ortaggi e fiori convivono con piante spontanee e animali, creando un habitat ricco di biodiversità.

Il primo “Bosco delle Api” è nato a Roma nel 2020, durante la pandemia di Covid-19, per rispondere alla necessità di rendere le città più sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici. Nel 2023, il progetto è stato esteso a Cremona, nella Pianura Padana, una delle aree più inquinate d’Europa, con il supporto della Cooperativa Sociale Agropolis.

Queste food forests non sono solo un rifugio per gli impollinatori, ma anche luoghi di biomonitoraggio aperti alla natura. Sono soluzioni naturali contro i cambiamenti climatici e diventano spazi aperti per incontri, attività didattiche e iniziative culturali, sensibilizzando la popolazione sull’importanza della conservazione della natura.

La richiesta di Greenpeace: vietare i pesticidi dannosi

Greenpeace Italia chiede alle istituzioni italiane ed europee di vietare i pesticidi dannosi per la salute degli impollinatori e di tradurre in azioni concrete gli impegni presi con l’adozione del Quadro globale per la biodiversità Kunming-Montreal e la Strategia UE per la Biodiversità al 2030. L’associazione ambientalista sottolinea l’importanza di proteggere la biodiversità attraverso la rigenerazione urbana e le pratiche agricole sostenibili.

Un esempio virtuoso è rappresentato dall’apiario situato nei vigneti della Scuola Enologica di Conegliano, dove le api stanno meglio grazie alla conduzione secondo il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata (Sqnpi). Questo sistema valorizza le produzioni agricole vegetali ottenute in conformità con i disciplinari regionali di produzione integrata, utilizzando sostanze di sintesi in modo controllato e monitorato.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la Giornata mondiale delle api ci ricorda l’importanza vitale di questi insetti per l’agricoltura e l’ecosistema globale. Le api sono fondamentali per l’impollinazione di molte specie coltivate, e il loro declino rappresenta una minaccia seria per la produzione alimentare e la biodiversità. La situazione critica in Veneto e le iniziative come il “Bosco delle Api” di Greenpeace evidenziano la necessità urgente di adottare pratiche agricole sostenibili e di vietare i pesticidi dannosi.

Per chi è nuovo all’agricoltura, è importante sapere che le api non solo producono miele, ma sono anche essenziali per l’impollinazione di molte colture. Senza di loro, molte delle nostre piante alimentari non potrebbero riprodursi.

Per gli agricoltori più esperti, una nozione avanzata è l’importanza della diversificazione delle colture e della creazione di habitat favorevoli per gli impollinatori. La pratica della policoltura, ad esempio, può contribuire a migliorare la salute delle api e la resilienza dell’ecosistema agricolo.

Riflettiamo su come possiamo contribuire, a livello individuale e collettivo, alla protezione delle api e alla promozione di un’agricoltura sostenibile. Le api sono un indicatore della salute del nostro ambiente, e la loro protezione è una responsabilità che dobbiamo assumere con serietà e impegno.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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