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Fondi FSC 2021-2027: Sardegna richiede 463 milioni per ammodernare le infrastrutture idriche

La Sardegna ha presentato un pacchetto di progetti per ottenere 463 milioni di euro dai Fondi sviluppo e coesione 2021-2027, mirati a risolvere la crisi idrica e ammodernare i consorzi di bonifica.
  • Richiesta di 463 milioni di euro per ammodernare le infrastrutture idriche della Sardegna.
  • Attualmente, il 53% dell'acqua immessa in rete si disperde, evidenziando la necessità di interventi urgenti.
  • Nonostante la richiesta, il decreto Agricoltura non ha assegnato nemmeno un centesimo alla Sardegna.
  • La stagione irrigua ha garantito l'acqua per 14 mila ettari, rispetto ai 20 mila dell'anno precedente, a causa della crisi idrica.

Nelle stanze dell’assessorato regionale dell’Agricoltura della Sardegna c’è un pacchetto di progetti pronti che potrebbero fare la differenza sul fronte siccità. L’ambizione è grande quanto la speranza: portare a casa 463 milioni di euro di fondi sulla nuova programmazione dei Fondi sviluppo e coesione (FSC) 2021-2027 per rivoluzionare sistemi, condotte e funzionamento dei consorzi di bonifica dell’isola.

«Nei giorni scorsi – spiega l’assessore Gian Franco Satta – abbiamo inviato le schede progettuali pervenute dai consorzi di bonifica. Stiamo parlando di circa 463 milioni di euro di interventi, è stato un grande lavoro che ha interessato i nostri uffici e quelli degli enti. Le schede prevedono importanti lavori di ammodernamento delle reti oltre alla realizzazione di nuove opere importanti mirate alla salvaguardia della risorsa idrica che in questo momento, rispetto a quella immessa in rete, si disperde per il 53%, un dato che fa veramente impressione».

I progetti riguardano la sostituzione e l’ammodernamento delle vecchie condotte, la sostituzione delle canalette irrigue, il risanamento elettrico e idraulico degli impianti di sollevamento, la realizzazione di vasche per il riutilizzo ai fini irrigui dei reflui depurati ma anche interventi di ampliamento delle zone irrigue. «L’importo degli interventi proposti è quasi doppio rispetto ai progetti presentati con la vecchia programmazione – sottolinea Satta –. Questo significa due cose: una maggiore attenzione rispetto al problema della crisi idrica e uno sforzo importante da parte dei consorzi nel migliorare la propria programmazione progettuale. Come si direbbe in questi casi, non ci siamo fatti trovare impreparati. Ora resta da vedere quante di queste opere potranno essere finanziate e monitorare con attenzione le tempistiche e l’esecuzione dei lavori programmati».

Questo pacchetto per i consorzi non è la prima ricognizione operata dall’assessorato dell’Agricoltura. Già lo scorso mese di giugno, infatti, l’assessorato aveva inviato all’autorità di bacino progetti per 80 milioni di euro che sono stati inoltrati al commissario nazionale anti siccità. Nei giorni scorsi, poi, è arrivata la doccia fredda del decreto Agricoltura, che non ha concesso all’isola nemmeno un centesimo. «Speravo in un’attenzione maggiore da parte del Governo – riprende Satta – soprattutto per l’attuale condizione che stiamo affrontando in Sardegna ma evidentemente, come spesso è avvenuto in passato, ci sono altre priorità. Alla base del disappunto c’è sicuramente il fatto che le somme stanziate con il decreto Agricoltura fossero veramente poche rispetto alle reali necessità del Paese ma non ricevere neppure un euro di quanto stanziato è ancora peggio».

Allarme siccità: restrizioni e gestione delle risorse

Allarme rosso in Sardegna per la siccità: il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale sta avvisando i consorziati che hanno superato i quantitativi di acqua assegnata: imminente il prossimo distacco dell’utenza. «Si sta agendo – afferma il presidente del Consorzio, Efisio Perra – cercando di arrecare il minor disagio agli agricoltori, accompagnandoli alla conclusione dei cicli colturali ma con la consapevolezza che tutti quanti responsabilmente dobbiamo fare uno sforzo nel contesto emergenziale in cui ci troviamo, avendo la consapevolezza che la risorsa non è illimitata e la dobbiamo gestire con attenzione».

Alcune precisazioni: «Non è in pericolo la stagione irrigua in atto e c’è la disponibilità della risorsa idrica per completare i cicli produttivi nel rispetto della restrizione che abbiamo attuato in primavera, garantendo l’acqua per 14 mila ettari, rispetto ai 20 mila dell’anno precedente con un grande sforzo organizzativo sia da parte del personale del consorzio sia degli agricoltori», prosegue Perra. La stagione irrigua primaverile estiva ha fatto registrare nel Comprensorio – ex Sardegna Meridionale – una restrizione delle assegnazioni, degli ultimi due anni, del 30% della superficie con dotazioni standard della risorsa idrica. Nel Comprensorio del Cixerri la stagione ha preso avvio con un’assegnazione del 50% rispetto al 2022 dove già nel corso del 2023 è stata registrata una riduzione del 30% rispetto agli anni precedenti.

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  • 🌱 La riemersione della vecchia strada 125 è un chiaro segnale......

Fondi per le opere anti siccità: la Sardegna resta a bocca asciutta

Il primo fabbisogno era fissato a 309 milioni di euro, che poi sono scesi a 151 milioni selezionando soltanto le più strategiche e urgenti. Ma ora, con la decisione del governo, la dotazione per le opere anti siccità della Sardegna, e quindi per la messa in sicurezza di dighe e condotte, ha raggiunto la cifra tonda: zero euro.

È tutto nero su bianco nel decreto numero 1 pubblicato sul sito del commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, che ha distribuito i 102 milioni di euro del decreto Agricoltura – poi convertito in legge – che quando era stato pubblicato aveva fatto piovere una valanga di critiche contro il proponente, il ministro Francesco Lollobrigida.

Per sistemare tutti i problemi del sistema idrico sardo servirebbero 309 milioni di euro, utili per raggiungere l’obiettivo principale: garantire il fabbisogno in assenza di precipitazioni per un arco temporale di 18 mesi. Questa prima lista, redatta dall’autorità di bacino che ha raccolto le varie istanze degli enti come Enas, Abbanoa e consorzi di bonifica, era stata inviata a suo tempo al commissario nazionale anti siccità e sembrava chiusa lì. Nel senso che si trattava di dover attendere l’eventuale stanziamento dei fondi. Ma le cose hanno però preso una piega diversa: la nuova norma ha previsto una ulteriore ricognizione: alla fine saranno tre in tutto.

Il commissario Dell’Acqua ha quindi richiamato a raccolta le autorità di bacino per ottenere una selezione delle opere di “immediata e breve attuazione”. Un’ulteriore tappa fissata proprio dal decreto Agricoltura che, con tutta probabilità, vista la ristrettezza dei fondi ha previsto una sintesi della sintesi. La Regione ha quindi varato un piano “selezionato” da 151 milioni, inserendo in elenco 51 interventi per mettere in sicurezza alcune dighe, per realizzare nuove condotte e i collegamenti tra gli invasi, oltre a tutta una serie di interventi nelle reti dei consorzi di bonifica per ridurre le perdite. Su questi 51 interventi, quelli ritenuti cruciali per il sistema idrico regionale sono 25. Dei 151 milioni di euro, oltre la metà (poco meno di 80 milioni), riguardano richieste arrivate dall’assessorato dell’Agricoltura. Per il resto, Egas ha presentato progetti per 20,8 milioni; l’assessorato dei Lavori pubblici per 12,5 milioni più ulteriori 11 milioni per il consorzio di bonifica della Nurra; e l’Enas per 27,4 milioni.

Terminato il “balletto” delle cernite concentriche, si è arrivati a metà giugno, scadenza entro la quale il commissario straordinario ha inviato alla cabina di regia nazionale il pacchetto di schede progettuali raccolte in giro per l’Italia. Entro la fine dello stesso mese la cabina di regia ha quindi vagliato le proposte decidendo quali finanziare. Il risultato è il decreto di fine luglio dello stesso commissario straordinario, pubblicato soltanto nelle ultime ore, che ha messo in fila le opere sulle quali sono stati spalmati i 102 milioni del decreto Agricoltura. Si tratta di progetti, tra l’altro, già decisi dalla cabina di regia nel 2023. In particolare, si tratta di opere che saranno realizzate in Lombardia (33,1 milioni di euro); Veneto (22 milioni); Piemonte (27,8 milioni); Emilia-Romagna (8,1) e Lazio (6,03 milioni). Per tutti gli altri, Sardegna compresa, non arriverà niente.

Siccità: dal Simbirizzi riemerge la vecchia 125

Un segnale allarmante della crisi idrica in Sardegna è emerso dal lago Simbirizzi, dove la vecchia strada statale 125, sommersa oltre 30 anni fa, è riemersa a causa del calo del livello dell’acqua. Questo fenomeno rappresenta un chiaro indicatore della gravità della situazione e della necessità urgente di interventi strutturali per affrontare la siccità.

La riemersione della vecchia 125 non è solo un evento simbolico ma anche un monito per le autorità e per la popolazione sull’importanza di una gestione sostenibile delle risorse idriche. La situazione attuale richiede un’azione coordinata e tempestiva per evitare ulteriori danni e garantire la disponibilità di acqua per le future generazioni.

Bullet Executive Summary

La situazione idrica della Sardegna è critica e richiede interventi urgenti e coordinati. La richiesta di 463 milioni di euro per ammodernare le infrastrutture idriche è un passo fondamentale per ridurre le perdite e garantire una gestione sostenibile delle risorse. Tuttavia, la mancanza di fondi dal decreto Agricoltura rappresenta un ostacolo significativo. La riemersione della vecchia strada statale 125 dal lago Simbirizzi è un chiaro segnale della gravità della crisi idrica.

In agricoltura, la gestione dell’acqua è essenziale per garantire la produttività e la sostenibilità delle colture. Una nozione base correlata al tema è l’importanza della rotazione delle colture, che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a ridurre la dipendenza dall’irrigazione. Una nozione avanzata è l’uso di tecnologie di irrigazione di precisione, che permettono di ottimizzare l’uso dell’acqua riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza.

Riflettere su queste tematiche ci porta a comprendere quanto sia cruciale un approccio integrato e sostenibile nella gestione delle risorse idriche, non solo per affrontare le emergenze attuali ma anche per costruire un futuro resiliente e prospero per l’agricoltura e per l’intera comunità.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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