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Emergenza idrica in Sicilia: la crisi che sta devastando l’agricoltura

La Sicilia affronta una siccità senza precedenti, con gravi ripercussioni sull'agricoltura e sulla vita quotidiana. Scopri come la mancanza d'acqua sta cambiando il volto dell'isola.
  • 50% delle risorse idriche sprecato a causa di guasti alle condutture.
  • 1% della capacità del lago Fanaco, rifornendo 15 comuni, è quasi esaurito.
  • Il costo delle autobotti è triplicato, arrivando fino a 150 euro per rifornimento.

Il ministro Francesco Lollobrigida ha effettuato un sopralluogo a Siracusa in previsione del G7 Agricoltura, un evento che attirerà l’attenzione mondiale sul settore agroalimentare. Gli incontri principali si terranno all’interno del Castello Maniace, e durante gli incontri odierni sono stati affrontati dettagli relativi agli aspetti di sicurezza. Ad accompagnare il ministro, il parlamentare Luca Cannata (FdI), che ha sottolineato l’importanza dell’evento per promuovere le eccellenze del settore agroalimentare italiano.

Dal 21 al 29 settembre, Siracusa e l’isola di Ortigia saranno il palcoscenico di un’esposizione delle eccellenze italiane dell’agricoltura, pesca, acquacoltura e tecnologie innovative. Oltre al G7, si terrà contemporaneamente un Expo, una vetrina internazionale che metterà in luce le potenzialità e la qualità del sistema agroalimentare italiano, attirando turisti, espositori e professionisti da tutto il mondo.

Sicilia, la più grave siccità e la cronica malagestione delle risorse

La Sicilia sta affrontando una siccità di proporzioni drammatiche, con il lago Fanaco, che fornisce acqua a 15 comuni, ai minimi storici. Nell’agrigentino, l’acqua è sempre più razionata, arrivando in alcune zone ogni 2-3 settimane. Molti cittadini ricorrono alle autobotti, il cui costo è triplicato. Oltre il 50% delle risorse idriche viene sprecato a causa di continui guasti alle condutture, vetuste e soggette a continue rotture.

La situazione è aggravata dalla mancanza di manutenzione e interventi strutturali. La diga Trinità, costruita sessanta anni fa per fornire acqua a 8.000 ettari di coltivazioni nel trapanese, non è mai stata collaudata e l’acqua viene gettata in mare. I dissalatori, come quello di Porto Empedocle, costato 6 milioni di euro e chiuso dal 2012 per i costi di gestione elevati, restano fermi.

In alcune zone, l’acqua arriva ogni 15-20 giorni, e i cittadini sono costretti a ridurre al massimo i consumi. A San Giovanni Gemini, l’acqua arriva una volta alla settimana per una o due ore. Le autobotti costano dai 50 ai 150 euro alla volta, e con temperature che raggiungono i 40 gradi, la situazione è insostenibile.

La desertificazione avanza, con coltivazioni bruciate dall’arsura e animali senza acqua né foraggio. Il lago Fanaco, che rifornisce quindici comuni dell’agrigentino e del nisseno, è a meno dell’1% della capacità. L’acqua finirà in poche settimane.

Il comune di Santo Stefano Quisquina si oppone agli scavi per nuovi pozzi, temendo che possano compromettere il delicato equilibrio del bacino idrico che fornisce acqua minerale di altissima qualità. Il sindaco Francesco Cacciatore critica la gestione della crisi idrica e chiede la riparazione delle reti colabrodo e la riattivazione dei dissalatori.

Ogni quartiere di Palermo senz’acqua per 24 ore: l’ipotesi drastica del piano anti-sete

A Palermo, si sta valutando l’ipotesi di una turnazione che toglierà l’acqua in alcune zone per 24 ore, riducendo la pressione in rete per superare l’estate dell’emergenza idrica. Questa misura drastica è necessaria per arrivare alle prime piogge dell’autunno e fronteggiare la crisi idrica che sta colpendo la città.

Siccità e desertificazione: la Sicilia deve fare i conti con il cambiamento climatico

La Sicilia è una delle regioni europee più colpite dal riscaldamento globale. L’agricoltore siciliano Gerardo Diana osserva i suoi campi di grano e fagioli devastati da due anni di siccità. La produzione di arance rosse è in grave pericolo, nonostante gli sforzi per pompare acqua dal sottosuolo e dai laghi vicini. La siccità persistente ha colpito la Sicilia con incendi, alluvioni e ondate di calore. Nell’estate del 2021, a Siracusa è stata registrata la temperatura più alta mai registrata in Europa, 48,8°C, evidenziando la realtà del riscaldamento globale.

Il bacino del Mediterraneo, di cui la Sicilia è l’isola più grande, si sta riscaldando il 20% più velocemente della media globale. La regione ha raggiunto un aumento di 1,5°C della temperatura media rispetto all’era preindustriale, soglia critica dell’accordo sul clima di Parigi del 2015. Secondo Christian Mulder, professore di ecologia all’Università di Catania, il fenomeno potrebbe estendersi a un terzo del territorio siciliano entro il 2030 e a due terzi entro il 2050.

La desertificazione è un problema di lunga data. Salvatore Morreale, agricoltore nella Sicilia centrale, critica le autorità per non aver reagito prima. Le ricerche di Giuseppe Cirelli, professore di idraulica agraria all’Università di Catania, indicano che l’ultimo anno ha visto un calo delle precipitazioni del 70% rispetto ai venti anni precedenti. Nonostante la “siccità senza precedenti”, molte tubazioni e impianti per irrigare i campi sono vecchi e non ammodernati, con perdita di importanti volumi d’acqua.

All’inizio di quest’anno, le autorità locali hanno imposto restrizioni idriche a un milione di persone in quasi 100 comuni. A Gela, una famiglia riceve acqua solo ogni tre giorni, immagazzinata in cisterne insufficienti per le esigenze familiari. La situazione è frustrante e stressante per i residenti, e molti vedono la crisi idrica come un campanello d’allarme per l’Europa. “Alcune persone negano il cambiamento climatico”, dice Diana. “Io credo che non possiamo più negarlo”.

Bullet Executive Summary

La crisi idrica in Sicilia è un problema complesso che richiede soluzioni immediate e a lungo termine. La siccità e la desertificazione stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura e la vita quotidiana dei cittadini. La gestione delle risorse idriche, la manutenzione delle infrastrutture e l’adozione di tecnologie innovative sono cruciali per affrontare questa emergenza.

Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della rotazione delle colture per mantenere la fertilità del suolo e ridurre la dipendenza dall’irrigazione. Una nozione avanzata è l’uso di tecnologie di precisione per monitorare e gestire l’irrigazione, riducendo gli sprechi e ottimizzando l’uso delle risorse idriche.

La crisi idrica in Sicilia è un campanello d’allarme per l’Europa e il mondo intero. È necessario un impegno collettivo per affrontare il cambiamento climatico e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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