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Crisi del grano in Italia: come la siccità e la concorrenza sleale stanno devastando il settore

Un'analisi approfondita su come il cambiamento climatico e le importazioni estere stanno mettendo in ginocchio gli agricoltori italiani.
  • La produzione di grano è crollata del 20% a causa della siccità, con molte aziende agricole costrette a rinunciare alla raccolta.
  • Oltre 2,1 miliardi di chili di grano estero hanno invaso l'Italia nei primi tre mesi del 2024, un incremento del 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
  • I prezzi del grano duro fino nazionale sono calati di 13 euro alla tonnellata alla Borsa Merci di Foggia rispetto all'ultima quotazione del 2023.

La crisi climatica e la concorrenza sleale stanno mettendo a dura prova l’agricoltura italiana, in particolare la produzione di grano. La siccità ha colpito duramente le regioni del Sud Italia, come Puglia e Sicilia, dove le rese per ettaro sono quasi dimezzate. Secondo Coldiretti, la produzione di grano è crollata del 20%, con un campo su cinque bruciato dalla siccità. Questo ha portato molte aziende agricole a rinunciare alla raccolta, aggravando ulteriormente la situazione.

Il quadro è reso ancora più cupo dalla concorrenza sleale. Nei primi tre mesi del 2024, l’Italia ha visto un’invasione di cereali esteri, con oltre 2,1 miliardi di chili di grano che hanno varcato i confini nazionali, un incremento del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo paradosso vede il grano italiano stentare a crescere mentre i mercati sono invasi da prodotti di dubbia qualità provenienti da Turchia, Kazakhistan e Ucraina.

Prezzi del Grano in Caduta Libera

Il mercato internazionale del grano duro ha visto un crollo dei prezzi in pochi giorni. Al Lawrence Market di Toronto, i prezzi Fob del Cwad di prima qualità sono calati di 15 dollari per contratti in dollari USA e di 14 euro alla tonnellata per quelli in eurovaluta. Nei porti dei grandi laghi, i prezzi Fob sono crollati di oltre 25 euro alla tonnellata. Questo quadro da “tempesta perfetta” ha visto il prezzo Fob del Northern Durum, partenza dai porti del Golfo del Messico, registrare un tonfo di 55,52 euro alla tonnellata.

In Italia, la situazione non è migliore. La Borsa Merci di Foggia ha quotato il grano duro fino nazionale della mietitura 2024 a 13 euro alla tonnellata in meno rispetto all’ultima quotazione del 2023, un valore che non copre i costi di produzione. La Borsa Merci di Bari ha rilevato un calo di 4 euro alla tonnellata rispetto all’ultima quotazione del 2023. Anche la Borsa Merci di Napoli ha visto un calo dei prezzi, con il grano duro fino nazionale quotato a 360 euro alla tonnellata minimi e 365 euro massimi, stabile rispetto alla precedente seduta ma in calo rispetto all’anno scorso.

Effetti della Siccità nel Crotonese

La siccità ha dimezzato il raccolto di grano nel Crotonese, mettendo gli agricoltori in una situazione disperata. Pietro Rossi, presidente del gruppo agricoltori del Crotonese, ha dichiarato che i terreni del marchesato, che producevano dai 40 ai 60 quintali ad ettaro di grano, quest’anno non hanno superato i 15 quintali ad ettaro. Alcune aziende non hanno raggiunto neppure i 10 quintali.

La situazione è aggravata dall’emergenza idrica che ha messo in ginocchio il Sud Italia. Giacomo Giovinazzo, commissario del consorzio di bonifica, ha annunciato la necessità di contingentare l’acqua ad uso irriguo, poiché l’acqua nelle dighe e negli schemi idrici calabresi non è sufficiente a superare la stagione estiva. Gli agricoltori chiedono ristori immediati per evitare danni permanenti all’economia dell’intera area.

Soluzioni Proposte e Futuro dell’Agricoltura Italiana

Coldiretti ha denunciato l’uso di sostanze vietate in Europa nei paesi esportatori di grano come la Turchia e l’Ucraina. Questi paesi utilizzano fungicidi e insetticidi tossici e sospetti cancerogeni, come il Carbendazim, il Malathion e il Chlorothalonil. La salute dei consumatori è in pericolo, così come il futuro di circa duecentomila aziende agricole italiane.

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha dichiarato che è necessario far rispettare il principio di reciprocità sulle importazioni e ridurre la dipendenza dall’estero. Coldiretti propone di promuovere accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con obiettivi qualitativi e quantitativi chiari e prezzi equi che coprano i costi di produzione. Inoltre, è fondamentale investire per contrastare i cambiamenti climatici, accelerando l’adozione di nuove tecniche di evoluzione assistita (Tea) e realizzando bacini di accumulo per le acque piovane.

Bullet Executive Summary

La crisi del grano in Italia è un problema complesso che coinvolge vari fattori, tra cui la siccità, la concorrenza sleale e le politiche agricole internazionali. La produzione di grano è crollata del 20%, con molte aziende agricole costrette a rinunciare alla raccolta. I prezzi del grano sono in caduta libera sia a livello nazionale che internazionale, aggravando ulteriormente la situazione. Coldiretti propone soluzioni che includono il rispetto del principio di reciprocità sulle importazioni, la promozione di accordi di filiera e investimenti per contrastare i cambiamenti climatici.

In agricoltura, una nozione base correlata al tema principale è l’importanza della rotazione delle colture per mantenere la fertilità del suolo e ridurre la dipendenza da pesticidi e fertilizzanti chimici. Una nozione avanzata è l’adozione di tecniche di evoluzione assistita (Tea), che possono migliorare la resistenza delle colture ai cambiamenti climatici e aumentare le rese.

La situazione attuale richiede un intervento immediato e coordinato per salvaguardare l’agricoltura italiana. È fondamentale che agricoltori, istituzioni e cittadini collaborino per trovare soluzioni sostenibili e durature. La crisi del grano è un campanello d’allarme che ci invita a riflettere sull’importanza di un’agricoltura resiliente e sostenibile per il futuro del nostro paese.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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