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- La produzione totale di cereali nel 2024 è scesa a 255,8 milioni di tonnellate, il livello più basso degli ultimi dieci anni.
- In Italia, la produzione di grano ha subito un decremento del 19%, fermandosi a 12,6 milioni di tonnellate.
- Il settore agricolo dell'Unione ha perso 71.000 lavoratori nel 2024, portando il totale a 7,49 milioni di occupati.
- L'inflazione in Europa ha superato il 25%, mentre le retribuzioni nel settore agricolo sono cresciute solo del 6,6% dal 2022.
Negli anni recenti, l’agricoltura in Europa si è trovata a fronteggiare una serie di sfide senza precedenti. La raccolta di cereali prevista per il 2024 ha toccato il livello più basso degli ultimi dieci anni, raggiungendo una produzione totale di 255,8 milioni di tonnellate, registrando una flessione del 6% rispetto all’anno precedente. In Italia, la crisi è ancora più marcata, con un decremento del 19% nella produzione di grano, che si è fermata a 12,6 milioni di tonnellate. Questa diminuzione è stata accompagnata da un aumento dei costi dei fertilizzanti, che nonostante una riduzione del 17% nel 2024 rispetto al 2023, sono ancora competitivi rispetto ai livelli del 2020. La proposta della Commissione Europea di introdurre tariffe straordinarie sulle importazioni di fertilizzanti dalla Russia potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione, aumentando di miliardi di euro i costi per gli agricoltori.
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Impatto economico e sociale
La crisi del settore agricolo ha avuto ripercussioni significative sul mercato del lavoro. Nel 2024, il comparto agricolo dell’Unione ha subito la riduzione di 71.000 lavoratori, per un totale di 7,49 milioni di occupati. In Italia, la riduzione dell’occupazione agricola ha raggiunto il 20%. Questa situazione è peggiorata dall’aumento dell’inflazione, che ha superato il 25% in Europa, mentre le retribuzioni nel settore agricolo sono aumentate solo del 6,6% dal 2022. In Italia, la crescita salariale è stata leggermente superiore, attestandosi al 18%, ma comunque insufficiente a fronteggiare l’inflazione. La riduzione dell’uso di fertilizzanti azotati, calata del 5,3% nel 2023, ha ulteriormente diminuito la produttività, costringendo molte aziende agricole a scalare le superfici coltivate.
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Reazioni e proteste
Le proposte della Commissione Europea hanno suscitato forti reazioni tra gli agricoltori e le associazioni di categoria. Coldiretti e Filiera Italia hanno criticato duramente le misure, definendole “sbagliate” e sottolineando che i costi di produzione aumenteranno ulteriormente, colpendo in particolare i produttori di cereali. Le proteste degli agricoltori, già viste nel 2024, potrebbero intensificarsi nella primavera del 2025, con manifestazioni in tutta Europa, inclusa l’Italia. Il gruppo di pressione agricolo europeo Copa-Cogeca ha espresso preoccupazione per le conseguenze economiche delle decisioni della Commissione, esortando il nuovo commissario europeo per l’agricoltura a prendere misure urgenti per evitare una nuova crisi agricola.
Verso un futuro incerto
La situazione attuale dell’agricoltura europea è complessa e richiede interventi tempestivi e mirati. La riduzione della produttività, l’aumento dei costi e le potenziali nuove tariffe sui fertilizzanti rappresentano una minaccia per la sicurezza alimentare e la stabilità economica del settore. È fondamentale che le istituzioni europee e nazionali lavorino insieme per trovare soluzioni sostenibili, che possano garantire un futuro più stabile e prospero per gli agricoltori e per l’intera catena alimentare.
In agricoltura, una nozione di base importante è la rotazione delle colture, una pratica che consiste nell’alternare diverse colture nello stesso campo per migliorare la fertilità del suolo e ridurre la pressione dei parassiti. Questa tecnica può essere particolarmente utile in un contesto di risorse limitate, come quello attuale. Una nozione più avanzata è l’uso di tecnologie di precisione, che permettono di ottimizzare l’uso di fertilizzanti e acqua, riducendo i costi e migliorando la resa. Riflettendo su queste pratiche, possiamo chiederci come l’innovazione e la tradizione possano collaborare per affrontare le sfide future dell’agricoltura.