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Calo della produzione di grano: ecco come la Toscana e il Torinese stanno affrontando la crisi

Scopri come i coltivatori di grano in Toscana e nel Torinese stanno lottando contro il calo della produzione causato da condizioni climatiche avverse e altri fattori.
  • In Toscana, la produzione di grano duro è diminuita del 15% rispetto all'anno precedente.
  • Nel Torinese, il maltempo ha causato una perdita del 20% nella produzione di grano, con punte del 70-80% nelle zone più colpite dalle tempeste.
  • Oltre 3.900 aziende cerealicole nel Torinese coinvolgono più di 15.000 addetti nella produzione di grano tenero.

La produzione di grano in Italia sta attraversando un periodo di difficoltà significative, con un calo della resa che sta mettendo a dura prova i coltivatori. In particolare, la Toscana e il Torinese sono le regioni più colpite, con perdite rispettivamente del 15% e del 20%. Questi dati emergono dai monitoraggi effettuati da Coldiretti Toscana e Coldiretti Torino, che hanno evidenziato come il clima e altri fattori abbiano influenzato negativamente la produzione cerealicola.

Il Caso della Toscana

In Toscana, la produzione di grano duro ha subito un calo del 15% rispetto all’anno precedente. Nonostante una stagione “in ripresa” con buone rese nella parte sud della regione, la quantità di prodotto che finirà nei silos sarà lontana dai quasi 2 milioni di quintali raccolti nel 2023. I buoni raccolti dei cerealicoltori di Grosseto, Siena, Arezzo e della costa livornese non sono sufficienti a compensare i cali produttivi nel resto della regione. Questi cali sono dovuti principalmente alla riduzione delle superfici coltivate e all’andamento meteorologico, con piogge durante la semina tra novembre e dicembre.

Il primo monitoraggio di Coldiretti Toscana e del Consorzio Agrario del Tirreno – Consorzi d’Italia conferma le previsioni della vigilia. L’exploit della passata annata cerealicola, con un aumento delle superfici coltivate del 6% dopo un lungo periodo di riduzioni, aveva fatto sperare in un risveglio del granaio regionale. Tuttavia, il clima ha giocato un ruolo determinante, insieme ai costi di produzione schizzati alle stelle. Questo ha creato crepe nella fiducia dei cerealicoltori, aggravate dall’invasione di prodotto straniero che ha fatto crollare il prezzo del grano, creando storture lungo le filiere.

Il Maltempo nel Torinese

Nel Torinese, il maltempo ha causato una perdita del 20% nella produzione di grano. La trebbiatura del grano è partita con una settimana di ritardo a causa di un giugno piovoso e fresco, con temperature al di sotto della media che hanno rallentato la maturazione e provocato un calo della produzione. Le perdite hanno raggiunto punte del 70-80% nelle zone colpite dalle violente tempeste, mentre le zone risparmiate dalle tempeste sono state comunque colpite da grandi volumi di acqua che hanno mantenuto i terreni impregnati e spesso allagati, favorendo marciumi e asfissie delle piante.

Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, ha osservato che il pericolo di muffe sembra scongiurato, ma il calo della produzione è evidente. Nel Torinese, sono coltivati a grano tenero oltre 20.200 ettari, con una produzione annua di 101mila tonnellate e un valore di oltre 22 milioni di euro. Le 3.900 aziende cerealicole impegnate nella coltivazione coinvolgono oltre 15mila addetti. La produzione torinese di grano alimenta tre filiere locali: del Gran Piemonte, del grano di Stupinigi e del Gran dj Bric della collina chivassese, coinvolgendo 128 aziende agricole del Torinese.

Le Sfide e le Soluzioni

Le difficoltà incontrate dai coltivatori di grano in Toscana e nel Torinese sono emblematiche delle sfide che l’agricoltura moderna deve affrontare. La necessità di un’etichetta di origine per tutti i prodotti alimentari comunitari e l’introduzione del principio di reciprocità per tutti i prodotti nell’Unione Europea sono misure invocate da Coldiretti Toscana per contrastare la concorrenza sleale. Inoltre, i Consorzi Agrari d’Italia stanno mettendo in atto contratti di filiera future sul grano e investimenti in ricerca per far fronte alle oscillazioni dei prezzi di mercato e tutelare gli agricoltori.

Un esempio di successo è l’accordo del 2019 tra la Filiera Agricola Italiana e il Pastificio Fabianelli di Castiglione Fiorentino (AR) per la produzione di pasta al 100% toscana, che assicura un prezzo minimo garantito al di sopra dei costi di produzione. Recentemente, un accordo simile è stato sottoscritto con lo storico Pastificio Chelucci di Pistoia, che valorizza il grano Made in Maremma.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la produzione di grano in Toscana e nel Torinese sta affrontando sfide significative a causa del clima e di altri fattori. La riduzione delle superfici coltivate, i costi di produzione elevati e le condizioni meteorologiche avverse hanno contribuito a un calo della resa. Tuttavia, iniziative come i contratti di filiera e gli investimenti in ricerca offrono soluzioni promettenti per sostenere i coltivatori e garantire la sostenibilità della produzione cerealicola.

Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della rotazione delle colture. Questa pratica agricola, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a ridurre l’incidenza di parassiti e malattie. In un contesto di cambiamenti climatici e di sfide economiche, la rotazione delle colture può contribuire a migliorare la resilienza delle aziende agricole.

Una nozione di agricoltura avanzata applicabile al tema dell’articolo è l’uso di tecnologie di precisione. Queste tecnologie, che includono l’uso di droni, sensori e sistemi di gestione delle informazioni, permettono agli agricoltori di monitorare e gestire le colture in modo più efficiente. Ad esempio, i sensori possono rilevare l’umidità del suolo e le condizioni delle piante, permettendo agli agricoltori di ottimizzare l’irrigazione e l’applicazione di fertilizzanti. L’adozione di queste tecnologie può aiutare a mitigare gli effetti negativi del clima e a migliorare la produttività delle colture.

In definitiva, è importante che i lettori riflettano sulle sfide e sulle opportunità dell’agricoltura moderna. Il sostegno agli agricoltori, l’adozione di pratiche sostenibili e l’innovazione tecnologica sono elementi chiave per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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