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- Le temperature record e la siccità stanno mettendo in ginocchio le colture, con sprechi d’acqua che superano il 50%.
- Un tavolo permanente di confronto con istituzioni e mondo della ricerca è essenziale per scambiare conoscenze e buone pratiche.
- In Sicilia, le piogge sono diminuite del 40% negli ultimi 12 mesi, causando un crollo dell’80-90% nella produzione di foraggio.
La Crisi Idrica e le Proposte di Confagricoltura e Coldiretti
La crisi idrica rappresenta una delle sfide più urgenti per l’agricoltura moderna. Le temperature record e la siccità stanno mettendo in ginocchio le colture, con gravi ripercussioni su tutta la filiera agricola. Secondo Giambattista Monne, direttore regionale di Confagricoltura, è essenziale ridurre gli sprechi lungo le condotte, che oggi superano il 50%, e promuovere un utilizzo intelligente dell’acqua nelle attività di irrigazione. Monne sottolinea l’importanza di sollecitare la ricerca sui meccanismi di adattamento delle specie agricole per renderle più resistenti alle condizioni climatiche avverse.
Il coinvolgimento delle istituzioni è cruciale. Monne chiede l’apertura di un tavolo permanente di confronto con istituzioni e mondo della ricerca, per migliorare lo scambio di conoscenze e buone pratiche sulla crisi climatica. Questo scambio è fondamentale per continuare a coltivare i campi e mitigare il rischio di incendi e problemi idrogeologici.
Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti Sardegna, condivide una visione simile. Saba evidenzia la necessità di nuove colture adattabili ai climi sub-tropicali e l’ottimizzazione del risparmio idrico. La pioggia è ormai rara, localizzata e intensa, e occorre completare l’interconnessione tra i bacini e migliorare le reti idriche, soprattutto nelle zone orientali della Sardegna, che soffrono maggiormente.
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Gli Effetti della Crisi Climatica in Sicilia e Sardegna
Uno studio del World Weather Attribution (Wwa) ha evidenziato come la crisi climatica abbia aumentato del 50% la probabilità di gravi carenze idriche e perdite agricole in Sardegna e Sicilia. Mariam Zachariah, ricercatrice presso il Grantham Institute, ha dichiarato che il caldo torrido e prolungato sta facendo evaporare l’acqua dai terreni, dalle piante e dai bacini idrici, intensificando la siccità.
Gli agricoltori siciliani hanno subito enormi perdite nei raccolti di grano e sono stati costretti ad abbattere prematuramente il bestiame. Gli ulivi stanno perdendo le olive con mesi di anticipo, e la crisi idrica ha colpito anche la popolazione locale e il settore turistico, con mesi di razionamento dell’acqua. Le condizioni di siccità hanno favorito lo scoppio di incendi, portando alla dichiarazione dello stato di emergenza in Sicilia a marzo e in Sardegna a luglio.
Luigi Pasotti, dirigente responsabile al Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias), ha sottolineato l’importanza di sviluppare strategie di adattamento per proteggere settori vitali come l’agricoltura e il turismo. È fondamentale rispettare gli accordi internazionali sulla riduzione delle emissioni per evitare ulteriori impatti devastanti.
Il Disastro dei Raccolti in Sicilia
La Sicilia sta affrontando una crisi senza precedenti. Luigi Pasotti, direttore dell’Unità operativa di Catania del Servizio agrometeorologico siciliano, ha dichiarato che non è stato raccolto nemmeno un chicco di grano in migliaia di ettari piantati a frumento. La causa principale è il caldo persistente, che ha impedito al terreno di assorbire l’acqua piovana.
Negli ultimi 12 mesi, le piogge sono diminuite del 40%, un dato molto alto ma non senza precedenti. Tuttavia, la costante elevata temperatura ha aggravato la situazione, portando a un crollo dell’80-90% nella produzione di foraggio e alla morte per sete di querce, roverelle e lecci. Secondo una ricerca condotta dal World Weather Attribution, sono indice tangibile dell’incidenza dei cambiamenti climatici provocati dall’uomo.
Il rapporto ricorda eventi estremi come il “medicane” di febbraio, che ha provocato precipitazioni totali fino a 310 millimetri in sole 48 ore nella Sicilia orientale. Questi eventi estremi stanno diventando più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, e limitare le perdite d’acqua dovute all’invecchiamento delle tubature e aumentare la capacità di stoccaggio contribuirà a ridurre le carenze idriche.
Bullet Executive Summary
La crisi idrica e climatica sta mettendo a dura prova l’agricoltura in Sardegna e Sicilia. Le proposte di Confagricoltura e Coldiretti mirano a ridurre gli sprechi d’acqua e a promuovere colture più resistenti. La ricerca scientifica conferma che i cambiamenti climatici stanno intensificando la siccità, rendendo urgente l’adozione di strategie di adattamento e la riduzione delle emissioni.
In agricoltura, una nozione base correlata al tema è l’irrigazione a goccia, un metodo che consente di risparmiare acqua fornendo direttamente alle radici delle piante la quantità necessaria. Una nozione avanzata è l’uso di sensori di umidità del suolo, che permettono di monitorare in tempo reale le condizioni del terreno e ottimizzare l’irrigazione, riducendo ulteriormente gli sprechi.
Riflettendo su questi temi, è evidente che l’agricoltura del futuro dovrà essere sempre più intelligente e sostenibile. Le tecnologie avanzate e le pratiche di gestione efficiente delle risorse idriche saranno fondamentali per affrontare le sfide climatiche e garantire la sicurezza alimentare.
- Comunicato stampa ufficiale di Confagricoltura Sardegna sulla dichiarazione di emergenza per la siccità e proposte di interventi strutturali
- Sito ufficiale della Regione Sardegna, comunicato stampa sulla convocazione del Comitato operativo regionale per l'emergenza idrica
- Sito ufficiale di Confagricoltura, associazione di rappresentanza degli imprenditori agricoli italiani, per approfondire le proposte e le iniziative per contrastare la crisi idrica in Sardegna e Sicilia.