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- L'Italia si posiziona al terzo posto in Europa per valore della produzione agricola, con quasi 75 miliardi di euro, ma primeggia per ricchezza prodotta grazie all'alta specializzazione e ai prodotti di qualità.
- Solo il 4% delle aziende agricole italiane supera i 50 ettari di superficie, un dato significativamente inferiore rispetto al 43% in Francia e al 31% in Germania, evidenziando una frammentazione che limita l'efficienza.
- Il 47% del suolo italiano è definito "in cattivo stato di salute", sottolineando l'urgenza di affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità delle pratiche agricole.
L’agricoltura italiana si trova davanti a una scelta decisiva, pressata dalle difficoltà derivanti dai nuovi equilibri geopolitici e dalla necessità di raggiungere livelli di competitività sempre più elevati. La X Conferenza Economica di Cia-Agricoltori Italiani, tenutasi a Roma, ha posto l’accento su questa complessa situazione, mettendo in risalto i punti di forza del settore, ma anche le sue debolezze strutturali.
Un’eccellenza europea con margini di miglioramento
L’Italia si conferma un attore di rilievo nel panorama agricolo europeo, piazzandosi al terzo posto in termini di valore della produzione, con quasi 75 miliardi di euro. Ma è nella ricchezza prodotta che il nostro Paese brilla, conquistando la vetta della classifica. Questo primato è il risultato di un’alta specializzazione e di un modello agricolo basato su prodotti di elevata qualità, spesso protetti da marchi DOP e IGP. La resa media per ettaro è tra le più alte nel continente, arrivando a 3.400 euro, a fronte di una media UE inferiore a 1.500 euro.
Ciononostante, l’aumento del valore aggiunto agricolo italiano negli ultimi cinque anni è stato inferiore a quello dei principali competitor europei come Spagna, Polonia e Germania. Tale differenza è ascrivibile in parte alla diminuzione dei volumi prodotti a causa degli eventi meteorologici sfavorevoli, ma anche a una minore vitalità competitiva delle aziende agricole italiane.

Le sfide strutturali e l’impatto del clima
La configurazione imprenditoriale italiana, caratterizzata da un’estrema frammentazione, influisce negativamente sulla dinamicità del settore. La scarsa presenza di aziende agricole di grandi dimensioni rende complicato colmare i gap di efficienza e sfruttare le economie di scala. Solamente il 4% delle aziende agricole italiane possiede una superficie superiore ai 50 ettari, contro il 43% in Francia e il 31% in Germania.
In contemporanea, le imprese con un volume di produzione superiore ai 100.000 euro arrivano a toccare il 36% e il 46% rispettivamente in Germania e Francia, mentre in Italia stentano a superare la soglia del 10%.*
Questa situazione si ripercuote sulla redditività del settore e sulla minore partecipazione di giovani imprenditori. Solo il 5% degli imprenditori agricoli italiani ha meno di 35 anni, contro l’8% in Germania e il 10% in Francia.
A queste difficoltà strutturali si aggiunge l’impatto sempre più tangibile dei cambiamenti climatici. Temperature medie in crescita, carenze idriche diffuse e calamità naturali sempre più frequenti mettono a dura prova la produzione agricola e la salute del suolo, definito “in cattivo stato di salute” per il 47%.
Aree interne: un patrimonio da valorizzare
Le aree interne, spesso trascurate e a rischio di spopolamento, costituiscono un patrimonio fondamentale per il Made in Italy agroalimentare. In queste zone “svantaggiate” si concentra gran parte delle produzioni di eccellenza: il 61% del vigneto Italia si trova in zone montano/collinari, così come il 69% degli oliveti e il 64% dei frutteti.
Tuttavia, la permanenza degli agricoltori nelle aree interne è sempre più ardua, a causa della riduzione dei servizi di base e della difficoltà di generare reddito. È fondamentale sostenere queste aree, assicurando servizi essenziali e incentivando la produzione agricola di qualità.
Prospettive future: tra geopolitica e nuovi modelli di sviluppo
Il settore agroalimentare italiano si trova a fronteggiare nuove sfide, connesse agli scenari geopolitici internazionali e alle tensioni commerciali. L’eventuale imposizione di tariffe doganali da parte degli Stati Uniti sui prodotti europei potrebbe avere un impatto considerevole sull’export italiano, che risulta il più esposto tra i paesi UE.
Nonostante queste incognite, l’agroalimentare italiano ha evidenziato una grande capacità di recupero, raggiungendo nel 2024 un nuovo record di export, superando i 69 miliardi di euro. Per affrontare le sfide future, è necessario puntare su un modello di sviluppo sostenibile, che valorizzi le specificità territoriali, promuova l’innovazione e garantisca un giusto reddito agli agricoltori.
Un’agricoltura resiliente: sguardo al futuro
L’agricoltura italiana, pur di fronte a sfide complesse, dimostra una notevole capacità di adattamento e resilienza. La strada da percorrere è ancora lunga, ma le potenzialità per un futuro prospero e sostenibile ci sono tutte.
Amici lettori,
Vorrei condividere con voi una riflessione sull’importanza della rotazione delle colture, una pratica agricola fondamentale per mantenere la fertilità del suolo e prevenire l’insorgenza di malattie e parassiti. Alternare diverse colture sullo stesso terreno, ad esempio leguminose e cereali, permette di sfruttare al meglio le risorse del suolo e di ridurre la necessità di fertilizzanti chimici.
In un’ottica più avanzata, l’agricoltura rigenerativa rappresenta un approccio innovativo che mira a ripristinare la salute del suolo e a sequestrare il carbonio atmosferico. Attraverso pratiche come la minima lavorazione, la copertura del suolo e l’integrazione di bestiame, è possibile migliorare la fertilità del suolo, aumentare la biodiversità e ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura.
Vi invito a riflettere su come le nostre scelte alimentari possono influenzare il futuro dell’agricoltura e dell’ambiente. Sostenere i produttori locali, scegliere prodotti biologici e ridurre lo spreco alimentare sono piccoli gesti che possono fare la differenza.
- Pagina della X Conferenza Economica Cia, focus dell'articolo.
- Pagina dedicata alla X Conferenza Economica di Cia-Agricoltori Italiani, focus dell'articolo.
- Pagina del Ministero delle politiche agricole sulla qualità DOP.
- Sito ufficiale di Cia-Agricoltori Italiani, per approfondire posizioni e iniziative.