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- I costi nascosti nei sistemi agroalimentari globali ammontano a circa 12 trilioni di dollari all'anno, con il 70% attribuibile a modelli alimentari non salutari.
- I danni ambientali nelle nazioni con sistemi agroalimentari in diversificazione possono raggiungere 720 miliardi di dollari.
- I costi sociali nei sistemi tradizionali e in crisi rappresentano rispettivamente l'8% e il 18% del PIL.
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Un’analisi approfondita dei costi nascosti nei sistemi agroalimentari
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha recentemente pubblicato un rapporto dettagliato che rivela come i costi nascosti nei sistemi agroalimentari globali ammontino a circa 12 trilioni di dollari all’anno. Di questa cifra, circa il 70% (8,1 trilioni di dollari) è attribuibile a modelli alimentari non salutari, che sono strettamente collegati a malattie non trasmissibili come malattie cardiache, ictus e diabete. Tali costi superano nettamente quelli legati al danno ambientale e alle disparità sociali. Il rapporto, intitolato “The State of Food and Agriculture 2024” (SOFA), si basa sull’edizione del 2023 per offrirne un’analisi ancora più dettagliata, impiegando il metodo di calcolo del costo reale per svelare l’intero spettro di costi e vantaggi connessi alla coltivazione, distribuzione e uso degli alimenti, incluse quelle voci che non si riflettono nei prezzi di mercato, i cosiddetti “costi e benefici nascosti.”
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I fattori di rischio dietetico e le loro implicazioni
Il rapporto identifica 13 fattori di rischio dietetico che contribuiscono significativamente ai costi nascosti. Tra questi, un insufficiente consumo di cereali integrali, frutta e verdura, un consumo eccessivo di sodio e un’elevata assunzione di carni rosse e lavorate. Questi fattori variano notevolmente tra i diversi sistemi agroalimentari. Storicamente, i sistemi agroalimentari hanno subito una trasformazione dai modelli tradizionali a quelli industriali, ciascuno generando risultati differenti e costi mancanti peculiari. Per questo motivo, il rapporto esamina come i costi invisibili emergano all’interno delle diverse tipologie di sistemi agroalimentari nel mondo. Al fine di agevolare l’analisi, la ricerca propone una nuova classificazione che divide i sistemi agroalimentari in sei categorie distinte: crisi prolungate, tradizionali, in espansione, in diversificazione, in formalizzazione e industriali. Tale categorizzazione offre un quadro utile per approfondire le problematiche presenti e le specifiche opportunità offerte da ciascun sistema, permettendo lo sviluppo di politiche e interventi mirati.
L’impatto ambientale e sociale delle pratiche agricole
Accanto ai rischi dietetici, i danni ambientali causati da processi agricoli non sostenibili incrementano significativamente i costi impliciti. I costi derivanti dalle emissioni di gas serra, dalla dispersione di azoto, dai cambiamenti nell’uso del terreno e dall’inquinamento delle acque risultano particolarmente elevati nelle nazioni con sistemi agroalimentari in diversificazione, dove una rapida espansione economica si accompagna a mutamenti nei modelli di consumo e produzioni che possono raggiungere stime di 720 miliardi di dollari. Inoltre, i sistemi agroalimentari che si trovano in fase di formalizzazione e industrializzazione continuano a fronteggiare elevati costi ambientali. Tuttavia, le nazioni che attraversano delle crisi protratte sostengono oneri ambientali relativi più gravi, equivalenti al 20% del loro Prodotto Interno Lordo (PIL). I costi sociali, che comprendono miseria e carenza alimentare, hanno una maggiore incidenza nei sistemi agroalimentari tradizionali e in quelli in crisi continua. Tali spese sociali rappresentano rispettivamente l’8 e il 18% del PIL, evidenziando l’urgenza di cambiare i mezzi di sussistenza e sviluppare un approccio integrato a nutrizione, sviluppo e pace.
Conclusioni e raccomandazioni per il futuro
Il resoconto SOFA 2024 mette in evidenza l’importanza di adattare gli approcci alle specifiche necessità locali e di tenere in considerazione le priorità dei vari gruppi di interesse. Gli studi di caso riguardanti varie nazioni, come Australia, Brasile, Colombia, Etiopia, India e Regno Unito, dimostrano tale necessità. Il rapporto insiste sulla necessità di rivoluzionare i sistemi agroalimentari secondo principi di sostenibilità e resilienza, favorendo una maggiore equità e efficienza. Questo approccio consente ai decisori di effettuare scelte più informate per migliorare il valore sociale dei sistemi agroalimentari, apprezzandone i ruoli fondamentali nella sicurezza alimentare, nella nutrizione, nel mantenimento della biodiversità e nella salvaguardia del patrimonio culturale. “Le scelte che facciamo ora, le priorità che fissiamo e le soluzioni che implementiamo determineranno il nostro futuro condiviso.” Tale svolta richiede di chiudere i divari tra diversi settori, unire le varie politiche riguardanti salute, agricoltura e ambiente, e assicurare che carichi e benefici siano equamente ripartiti tra tutte le parti interessate.
Come ulteriore approfondimento, viene illustrato come tramite esempi esemplificativi relativi a diverse nazioni e tipologie di sistemi, l’integrazione culturale riveli la necessità di innovare in funzione di efficienza coordinata Il vero cambiamento è frutto di azioni concrete sostenute da politiche cooperative e investimenti strategici, per trasformare radicalmente i sistemi agroalimentari globali e avanzare verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), garantendo posizioni di garanzia lungo tutto il sistema, inclusive di implicazioni valorificative.
In conclusione, l’agricoltura è un settore che, nella sua essenza, mira a produrre cibo per la popolazione mondiale. Tuttavia, come evidenziato dal rapporto FAO, le modalità con cui questo obiettivo viene raggiunto possono avere conseguenze significative sulla salute umana e sull’ambiente. Una nozione base di agricoltura che si collega a questo tema è la rotazione delle colture, una pratica che può migliorare la salute del suolo e ridurre la necessità di fertilizzanti chimici. In un contesto più avanzato, l’agricoltura di precisione rappresenta un’evoluzione significativa, permettendo l’uso di tecnologie avanzate per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. Riflettendo su queste pratiche, emerge l’importanza di un approccio integrato e sostenibile all’agricoltura, che tenga conto non solo della produttività immediata, ma anche della salute a lungo termine del nostro pianeta e delle sue popolazioni.