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- 100 anni di agricoltura biodinamica: Celebrazione del centenario di questo metodo agricolo nato dalle conferenze di Rudolf Steiner nel 1924.
- Il ruolo degli animali: Garantire 5000 metri quadrati di spazio per ciascuna vacca per migliorare la fertilità del suolo.
- Obiettivi ambiziosi: L’Italia punta a 25% di suolo agricolo coltivato a biologico entro il 2027.
L’agricoltura biodinamica celebra quest’anno il suo primo centenario, un traguardo significativo che sottolinea l’importanza di un approccio rispettoso dell’ambiente e del suolo. Questo metodo agricolo, che ha le sue radici nelle conferenze di Rudolf Steiner tenute durante i giorni di Pentecoste del 1924, si basa su una filosofia che vede gli animali e le colture come parte di un sistema complesso e integrato.
Gli animali giocano un ruolo imprescindibile nella fertilità del suolo e nella rotazione delle colture. Come spiega Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica (Asab), “gli allevamenti intensivi pongono il problema della sofferenza animale e delle patologie umane, mentre nell’agricoltura biodinamica alleviamo gli animali come parte di un organismo agricolo vivente”. Questo significa che le vacche, ad esempio, hanno a disposizione uno spazio di 5.000 metri quadrati per ciascun capo, mangiano foraggio aziendale e non subiscono mutilazioni o stabulazione fissa. I piccoli devono stare con la madre, e questo approccio genera una nuova forma di economia, circolare e solidale.
Il Manifesto Terra Non Guerra: Una Nuova Agroecologia
Durante il 38esimo Convegno Internazionale della Biodinamica, tenutosi recentemente a Roma, è stato presentato il “Manifesto Terra Non Guerra”. Questo documento punta a ripensare il sistema alimentare in un contesto di economia di guerra, dovuto ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente che stanno condizionando i mercati agricoli europei. Il manifesto è stato sottoscritto da esponenti mondiali dell’agroecologia, inclusi rappresentanti italiani, e pone un forte accento sul ruolo degli animali nell’agricoltura biodinamica, obbligatori in ogni azienda per garantire l’autosufficienza dei mezzi di produzione.
L’obiettivo è ambizioso: entro il 2027, secondo il Piano Strategico Nazionale, l’Italia dovrà raggiungere il 25% di suolo agricolo coltivato a biologico. Tuttavia, ci sono timori per le possibili conseguenze della revisione mirata della Politica Agricola Comune (Pac) dell’UE per il quadriennio 2023-2027. Secondo l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, questa revisione non aiuterà a raggiungere gli obiettivi prefissati, essendo timida sul piano sociale e rischiosa su quello ambientale.
Il Ruolo di NaturaSì e la Visione Antroposofica
Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì, ha condiviso la storia e l’identità della sua azienda, strettamente legate al movimento biodinamico. “L’impulso biodinamico è la nostra fonte di ispirazione fin dall’inizio”, afferma Brescacin. NaturaSì è partita da un piccolo negozio cooperativo a Conegliano (TV) e ha preso in gestione l’azienda agricola biodinamica San Michele nel 1987, ponendo le basi per diventare l’azienda leader in Italia per i prodotti biodinamici.
La visione antroposofica dell’agricoltura, che deve avere una componente sociale ed economica, è centrale per NaturaSì. La struttura di steward-ownership dell’azienda, con al centro la Libera Fondazione Antroposofica Rudolf Steiner, ha contribuito a mantenere i valori e lo spirito fondante dell’azienda. Questa forma di proprietà non prevede l’ereditarietà e investe gli utili in attività sociali e culturali, come la costruzione della Scuola Waldorf Novalis di San Vendemiano (TV) e il primo diploma in Italia per studi di agricoltura biologica e biodinamica.
Il Futuro dell’Agricoltura Biodinamica in Italia
L’Italia è il primo esportatore europeo di prodotti biodinamici, con circa 4.500 aziende agricole che coprono una superficie media di 30 ettari ciascuna. Queste aziende non fanno uso di pesticidi o sostanze chimiche di sintesi e mirano all’autosufficienza del terreno, delle piante, degli animali e degli uomini. “I nostri agricoltori sono presenti sui mercati con prodotti di alta qualità e profonda competenza agronomica, tutelando la salute e l’ambiente”, sottolinea Triarico.
Tuttavia, il mercato interno deve ancora crescere. Il marchio Demeter, che certifica i prodotti biodinamici, non è ancora valorizzato in Italia come in Germania, Svizzera o Olanda. Nonostante ciò, l’agricoltura biodinamica è riconosciuta come un metodo di successo e rappresenta una punta di diamante culturale e agronomica.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’agricoltura biodinamica rappresenta un modello produttivo sostenibile che punta a uscire da un’agricoltura che non remunera adeguatamente il lavoro e che è caratterizzata da costi produttivi insostenibili. Tra il 2010 e il 2020, le aziende agricole italiane sono diminuite del 30%, accorpate da latifondi industriali. Questo dato evidenzia la necessità di un cambiamento verso pratiche più sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Una nozione base di agricoltura correlata al tema è la rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a prevenire l’accumulo di parassiti e malattie. Una nozione avanzata è l’uso di preparati biodinamici, specifiche miscele di sostanze naturali che vengono utilizzate per migliorare la qualità del suolo e delle piante.
L’agricoltura biodinamica non è solo un metodo di coltivazione, ma un vero e proprio stile di vita che promuove un rapporto armonioso tra uomo, animali e natura. Riflettere su questi principi può stimolare una maggiore consapevolezza e responsabilità verso il nostro ambiente e il nostro futuro.