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- Il distretto 'Colline della Pia' copre una superficie agricola utilizzabile di 20.400 ettari, con quasi il 42% dedicato all'agricoltura biologica.
- Il riconoscimento ufficiale del distretto biologico è avvenuto l'8 febbraio 2024, segnando un importante passo avanti per l'agricoltura sostenibile in Toscana.
- Con 340 aziende già impegnate nella pratica biologica, 'Colline della Pia' diventa il settimo distretto biologico della regione, rafforzando la rete di sostegno all'agricoltura biologica.
La Regione Toscana ha recentemente accolto un nuovo membro nella sua famiglia di distretti biologici: il “Colline della Pia”. Questo distretto si estende attraverso i comuni di Roccastrada, Massa Marittima e Gavorrano, coprendo una superficie agricola utilizzabile (SAU) di 20.400 ettari. Di questi, quasi il 42% è condotto seguendo i principi dell’agricoltura biologica, con 340 aziende già impegnate in questa pratica sostenibile. Il riconoscimento del “Colline della Pia” come settimo distretto biologico della Toscana, avvenuto con la legge regionale 51 del 2019, segna un importante passo avanti nel sostegno e nella promozione dell’agricoltura biologica nella regione.
La significativa espansione dell’agricoltura biologica in Toscana è testimoniata dal crescente numero di distretti biologici, che ora ammontano a sette. Ogni distretto, inclusi quelli di Fiesole, Val di Cecina, Calenzano, Montalbano, Chianti e Maremma, rappresenta un’area geografica dove la produzione agricola biologica è particolarmente radicata e promossa. Questi distretti non solo contribuiscono a preservare la biodiversità e a proteggere l’ambiente, ma offrono anche ai consumatori prodotti sani e naturali, coltivati senza l’uso di pesticidi chimici o fertilizzanti sintetici.
Il ruolo e l’impatto del “Colline della Pia” nel settore biologico
Il “Colline della Pia” è stato riconosciuto ufficialmente come distretto biologico l’8 febbraio 2024, segnando un importante riconoscimento per l’impegno del territorio nella promozione dell’agricoltura biologica. Questo distretto nasce dall’esperienza dell’omonima associazione, che dal 2020 ha lavorato per stimolare la conversione delle aziende agricole al biologico. La vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ha espresso grande soddisfazione per questo risultato, sottolineando come il “Colline della Pia” rappresenti un ulteriore segnale dell’impegno della regione verso un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Strategie e obiettivi futuri per il distretto biologico “Colline della Pia”
Il vicesindaco di Gavorrano, Daniele Tonini, ha evidenziato l’importanza del riconoscimento del distretto biologico a livello regionale, che premia il lavoro di squadra tra amministrazioni comunali e aziende per lo sviluppo del territorio. L’obiettivo ora è quello di passare alla fase operativa, per raggiungere obiettivi strategici al servizio del territorio e della sua popolazione. Il “Colline della Pia” sarà presente al Tavolo regionale dei distretti biologici, un’occasione per condividere esperienze, strategie e progetti futuri con gli altri distretti biologici della Toscana, rafforzando così la rete di sostegno all’agricoltura biologica nella regione.
Bullet Executive Summary
Il “Colline della Pia” rappresenta un esempio significativo dell’impegno della Toscana verso un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Con quasi il 42% della sua superficie agricola utilizzabile condotta secondo i principi dell’agricoltura biologica, questo distretto dimostra come la collaborazione tra soggetti pubblici e privati possa portare a risultati concreti nella promozione di pratiche agricole sostenibili. Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della biodiversità e della salute del suolo nell’agricoltura biologica, che contribuiscono a creare sistemi agricoli resilienti e produttivi. Un esempio di agricoltura avanzata applicabile al tema dell’articolo è l’uso di tecnologie innovative, come l’agricoltura di precisione e i sistemi di gestione integrata dei parassiti, per ottimizzare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura biologica. Questi approcci dimostrano come l’innovazione possa andare di pari passo con la sostenibilità, offrendo nuove opportunità per lo sviluppo dell’agricoltura biologica.