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Agricoltura: come invertire l’aumento dei decessi sul lavoro

Nonostante un calo degli infortuni, il settore agricolo italiano registra un preoccupante aumento dei decessi. Approfondiamo le cause e le possibili soluzioni per tutelare i lavoratori.
  • Infortuni agricoli in calo dell'1,8%, ma decessi aumentati del 10% nel 2024.
  • Quasi il 70% dei decessi riguarda lavoratori agricoli over 55.
  • L'età media degli infortunati è di 49 anni, contro i 43 degli altri settori.

In Italia, il comparto agricolo continua ad affrontare una situazione complessa: malgrado una contrazione degli infortuni lavorativi, si registra un incremento preoccupante dei decessi. Tale scenario, evidenziato dalle recenti analisi di INAIL e CNEL, pone serie questioni sulla sicurezza nelle aree rurali e sull’urgenza di azioni mirate per tutelare i lavoratori del settore primario.

## Un Quadro Contrastante: Meno Infortuni, Più Morti

Nel corso del 2024, si è riscontrato un calo dell’1,8% degli incidenti sul lavoro in agricoltura rispetto all’anno precedente. Questa cifra, apparentemente positiva, si contrappone a un aumento del 10% delle morti, stimate intorno ai 150 casi. Un’analisi più dettagliata rivela che il capovolgimento dei veicoli agricoli, in particolare dei trattori, è la causa principale di morte nei campi, con circa 120 vittime nel 2024.

Questi numeri, già allarmanti, potrebbero essere sottostimati a causa dell’elevato tasso di lavoro sommerso nel settore agricolo, stimato al 20%, più del doppio della media nazionale. Il confronto con i dati sugli infortuni mortali totali, aumentati del 4,7% nel 2024, evidenzia ulteriormente la gravità della situazione nel comparto agricolo.

## Le Dinamiche degli Infortuni: Età, Territorio e Meccanizzazione

L’analisi dei dati INAIL del quinquennio 2019-2023 rivela alcune tendenze significative. Sebbene il numero complessivo di denunce di infortunio sia in calo, con 26.546 casi nel 2023, in diminuzione del 19,7% rispetto al 2019, i dati provvisori del 2024 mostrano un’inversione di tendenza per quanto riguarda i decessi.

Un fattore critico è l’età avanzata dei lavoratori agricoli. Quasi il 70% dei decessi riguarda persone con più di 55 anni, con una forte incidenza nella fascia 65-69 anni. L’età media degli infortunati in agricoltura è di 49 anni, contro i 43 degli altri settori. Questo dato riflette la realtà di un settore in cui si continua a lavorare anche oltre l’età pensionabile, aumentando l’esposizione al rischio.

La ripartizione geografica degli incidenti rivela un andamento eterogeneo. Il Nord presenta il numero maggiore di sinistri nel complesso, ma è il Mezzogiorno a detenere il primato per quanto concerne gli eventi fatali. Quasi la metà degli infortuni sul lavoro in agricoltura si concentra nelle fasi di preparazione del terreno e di produzione e allevamento di animali, attività che implicano un elevato uso di mezzi meccanici.

Le principali cause di infortunio sono legate a cadute, perdite di controllo di mezzi e attrezzature, e movimenti sotto sforzo. Nel caso dei decessi, la perdita di controllo di veicoli o attrezzature, spesso associata al ribaltamento del trattore, rappresenta la causa dominante.

## L’Osservatorio Indipendente: Una Visione Più Ampia

L’Osservatorio indipendente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università Statale di Milano fornisce una stima ancora più allarmante del fenomeno. Nel 2022, l’Osservatorio ha rilevato più di 120 morti per il solo ribaltamento del trattore, un numero superiore a quello riportato dai dati ufficiali.

Secondo l’Osservatorio, i casi fatali colpiscono soprattutto gli agricoltori più anziani e coinvolgono mezzi privi di strutture di protezione contro il ribaltamento (ROPS) o con il telaio abbattibile in posizione abbassata. Nonostante l’obbligo di dotazione del ROPS per i trattori standard dal 1974, molti mezzi continuano a circolare senza questa protezione essenziale.

Il binomio ROPS e cintura di sicurezza è fondamentale per garantire l’incolumità del conducente in caso di ribaltamento. Tuttavia, l’utilizzo della cintura di sicurezza è ancora poco diffuso tra gli agricoltori.

## Revisione Obbligatoria: Una Soluzione Rimandata
Una delle misure più efficaci per ridurre il numero di incidenti mortali sarebbe la revisione obbligatoria delle macchine agricole. Nonostante una legge in tal senso risalga al 2015, il decreto attuativo è stato ripetutamente rimandato per ragioni politiche. Il vetusto parco macchine agricolo nazionale, con una età media elevata, implicherebbe che numerosi veicoli, se sottoposti a controllo, necessiterebbero di onerosi interventi di adeguamento, spesso sfociando nella loro definitiva dismissione.

## Verso un Futuro Più Sicuro: Innovazione, Formazione e Responsabilità

La situazione attuale richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle associazioni di categoria e dei singoli agricoltori per migliorare la sicurezza sul lavoro in agricoltura. È necessario promuovere l’innovazione tecnologica, incentivando l’acquisto di macchinari moderni e dotati di dispositivi di sicurezza. La formazione e l’informazione dei lavoratori sono fondamentali per sensibilizzare sui rischi e promuovere comportamenti sicuri.

È essenziale che ogni agricoltore si senta responsabile della propria sicurezza e di quella dei propri collaboratori, adottando tutte le misure necessarie per prevenire gli incidenti. Solo attraverso un approccio integrato e una forte volontà di cambiamento sarà possibile ridurre il numero di infortuni e decessi nel settore agricolo, garantendo un futuro più sicuro per chi lavora nelle nostre campagne.

Amici lettori, riflettiamo un attimo. Avete mai pensato a quanto sia importante la manutenzione dei nostri trattori? Un controllo periodico, una lubrificazione accurata, la verifica dei freni e degli pneumatici… sono tutte operazioni che possono fare la differenza tra una giornata di lavoro sicura e un incidente.

E non dimentichiamoci dell’agricoltura di precisione! Grazie alle nuove tecnologie, possiamo monitorare costantemente le condizioni del terreno, ottimizzare l’uso dei macchinari e ridurre al minimo i rischi. Pensate a quanto sarebbe utile un sistema di allerta che ci avvisi in caso di pendenza eccessiva o di terreno instabile!

Ma la tecnologia da sola non basta. Dobbiamo anche cambiare la nostra mentalità, imparare a lavorare in modo più sicuro e responsabile, e trasmettere queste conoscenze alle nuove generazioni di agricoltori. Solo così potremo onorare il lavoro della terra e proteggere la vita di chi la coltiva.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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